Politica
Francesco Ventola replica alle dichiarazioni del ministro Filippo Patroni Griffi
42 milioni di euro annui la Provincia conta nel suo bilancio annuale. Il Presidente Ventola: "non si può svendere un territorio solo perché la legge è sbagliata"
Canosa - domenica 23 settembre 2012
17.43
«Rimango alquanto perplesso nel leggere le dichiarazioni del Ministro Filippo Patroni Griffi; mi piacerebbe ospitarlo dalle nostre parti: potrà così rendersi conto di persona se questo territorio merita una sua autodeterminazione o, come qualcuno ritiene, debba continuare ad essere declassato a periferia della nostra Regione».
Così il Presidente della Provincia di Barletta - Andria - Trani, Francesco Ventola, in risposta ad un articolo apparso oggi (giovedì 20 settembre) sulle colonne de La Gazzetta del Mezzogiorno. Articolo nel quale vengono riportate dichiarazioni del Ministro per la Pubblica Amministrazione e Semplificazione, che definisce "un pasticcio" la nascita della Bat.
«Comincio col dire - spiega Ventola - che sono in totale sintonia con il Ministro Patroni Griffi nel momento in cui afferma che una Provincia con tre capoluoghi non faccia che alimentare guerre di campanile tra le città. Ho sempre considerato un errore fatale far nascere una Provincia a tre teste. Di questo errore grossolano, tuttavia, bisognerebbe chiedere conto a chi, nel 2004, ha scritto e voluto la Legge Istitutiva della nostra Provincia, ed a chi l'ha votata in Parlamento. Tutto ciò non toglie, però, che questo territorio, che conta circa 400mila abitanti, non meritasse, al di là della forma, una sua autodeterminazione con il riconoscimento di ente intermedio, per il quale si è lottato per oltre cento anni».
Anche sui numeri riportati nell'articolo il Presidente Ventola solleva alcune perplessità: «i circa 42 milioni di euro annui che la Provincia conta nel suo bilancio annuale non sono altro che le stesse risorse che prima venivano stanziate per le Province madri di Bari e Foggia. Se non fossimo mai esistiti, quei soldi sarebbero stati comunque utilizzati; per cui la nascita della Bat non ha comportato alcun costo aggiuntivo. Dove sono dunque le differenze? In primis nella ricaduta sul territorio di tali somme: prima Bari e Foggia trascuravano del tutto le nostre dieci città, oggi la nostra Provincia li utilizza per rimettere a posto le scuole e le strade di propria competenza, che in soli tre anni vantano già una serie di interventi mai realizzati per decenni. Quanto ai 111 milioni di investimenti, occorre precisare che gli stessi rinvengono al 90% da finanziamenti regionali e statali, attraverso i quali abbiamo completato o ci accingiamo a realizzare una lunga serie di opere pubbliche (strade e scuole). Ancora, la nostra Provincia è quella con il grado di tassazione dei cittadini più bassa di tutta la Regione, ma evidentemente anche questo dato sfugge ai più. Se qualcuno - tuona Ventola - ritiene che città del calibro di Barletta, Andria, Trani o Bisceglie debbano tornare ad essere la periferia di Bari piuttosto che di Foggia, può tranquillamente scordarselo! Lo sono state per anni ed hanno abbondantemente capito cosa significhi. Non scopro certamente l'acqua calda nel dire che i nostri amici baresi in forza alla Regione Puglia non abbiano mai accettato di buon grado la nascita della nostra Provincia, ma di qui ad affermare che il nostre ente sia un pasticcio, solo perché composto da tre capoluoghi, credo sia troppo».
Il Presidente Ventola è un fiume in piena: «non si può svendere un territorio solo perché la legge è sbagliata. A questo punto si cambi la legge e si individui un solo capoluogo. Da parte nostra c'è totale apertura e completa disponibilità. Vogliamo solo che questo territorio sia legittimamente riconosciuto, che ai nostri cittadini vengano garantiti servizi e che non siano ancora una volta considerati l'agnello sacrificale della nostra Regione. E' già accaduto nel campo della Sanità, dove, sebbene la nostra Asl abbia i conti più in ordine dell'intera Regione, sono stati chiusi due ospedali, altrettanti lo saranno a breve e l'indice dei posti letto è clamorosamente più basso di tutte le altre Province pugliesi. Gli amici baresi che "contano" in Regione non possono non tener conto di un territorio composto da 400mila abitanti che ha abbondantemente rivendicato, negli anni, la propria autonomia: capiamo che tutto questo dia fastidio ad una Regione "baricentrica", ma è la sacrosanta realtà. Per cui, sia chiaro - afferma Ventola -: potranno anche chiuderci la Provincia, ma il nostro territorio non tornerà mai ad essere la periferia di Bari o Foggia».
Il Presidente della Provincia di Barletta - Andria - Trani, Francesco Ventola, conclude poi con una proposta al Ministro Patroni Griffi: «perché prima di abolire enti come le Province, che erogano servizi ai cittadini e sono rappresentate da figure istituzionali democraticamente elette, non si è pensato di abolire gli oltre 8mila enti inutili (tra consorzi, società partecipate o organismi intermedi), i cui componenti dei Consigli di Amministrazione percepiscono fior di quattrini di soldi pubblici e sono rigorosamente nominati? Trasferendo le loro competenze alle Province, ad esempio, si sarebbero risparmiati tanti di quei milioni che i cittadini ancora oggi pagano di tasca propria per mantenere molto spesso gli "amici degli amici" o i "trombati dalla politica"».
Ufficioo stampa Provinciale
Così il Presidente della Provincia di Barletta - Andria - Trani, Francesco Ventola, in risposta ad un articolo apparso oggi (giovedì 20 settembre) sulle colonne de La Gazzetta del Mezzogiorno. Articolo nel quale vengono riportate dichiarazioni del Ministro per la Pubblica Amministrazione e Semplificazione, che definisce "un pasticcio" la nascita della Bat.
«Comincio col dire - spiega Ventola - che sono in totale sintonia con il Ministro Patroni Griffi nel momento in cui afferma che una Provincia con tre capoluoghi non faccia che alimentare guerre di campanile tra le città. Ho sempre considerato un errore fatale far nascere una Provincia a tre teste. Di questo errore grossolano, tuttavia, bisognerebbe chiedere conto a chi, nel 2004, ha scritto e voluto la Legge Istitutiva della nostra Provincia, ed a chi l'ha votata in Parlamento. Tutto ciò non toglie, però, che questo territorio, che conta circa 400mila abitanti, non meritasse, al di là della forma, una sua autodeterminazione con il riconoscimento di ente intermedio, per il quale si è lottato per oltre cento anni».
Anche sui numeri riportati nell'articolo il Presidente Ventola solleva alcune perplessità: «i circa 42 milioni di euro annui che la Provincia conta nel suo bilancio annuale non sono altro che le stesse risorse che prima venivano stanziate per le Province madri di Bari e Foggia. Se non fossimo mai esistiti, quei soldi sarebbero stati comunque utilizzati; per cui la nascita della Bat non ha comportato alcun costo aggiuntivo. Dove sono dunque le differenze? In primis nella ricaduta sul territorio di tali somme: prima Bari e Foggia trascuravano del tutto le nostre dieci città, oggi la nostra Provincia li utilizza per rimettere a posto le scuole e le strade di propria competenza, che in soli tre anni vantano già una serie di interventi mai realizzati per decenni. Quanto ai 111 milioni di investimenti, occorre precisare che gli stessi rinvengono al 90% da finanziamenti regionali e statali, attraverso i quali abbiamo completato o ci accingiamo a realizzare una lunga serie di opere pubbliche (strade e scuole). Ancora, la nostra Provincia è quella con il grado di tassazione dei cittadini più bassa di tutta la Regione, ma evidentemente anche questo dato sfugge ai più. Se qualcuno - tuona Ventola - ritiene che città del calibro di Barletta, Andria, Trani o Bisceglie debbano tornare ad essere la periferia di Bari piuttosto che di Foggia, può tranquillamente scordarselo! Lo sono state per anni ed hanno abbondantemente capito cosa significhi. Non scopro certamente l'acqua calda nel dire che i nostri amici baresi in forza alla Regione Puglia non abbiano mai accettato di buon grado la nascita della nostra Provincia, ma di qui ad affermare che il nostre ente sia un pasticcio, solo perché composto da tre capoluoghi, credo sia troppo».
Il Presidente Ventola è un fiume in piena: «non si può svendere un territorio solo perché la legge è sbagliata. A questo punto si cambi la legge e si individui un solo capoluogo. Da parte nostra c'è totale apertura e completa disponibilità. Vogliamo solo che questo territorio sia legittimamente riconosciuto, che ai nostri cittadini vengano garantiti servizi e che non siano ancora una volta considerati l'agnello sacrificale della nostra Regione. E' già accaduto nel campo della Sanità, dove, sebbene la nostra Asl abbia i conti più in ordine dell'intera Regione, sono stati chiusi due ospedali, altrettanti lo saranno a breve e l'indice dei posti letto è clamorosamente più basso di tutte le altre Province pugliesi. Gli amici baresi che "contano" in Regione non possono non tener conto di un territorio composto da 400mila abitanti che ha abbondantemente rivendicato, negli anni, la propria autonomia: capiamo che tutto questo dia fastidio ad una Regione "baricentrica", ma è la sacrosanta realtà. Per cui, sia chiaro - afferma Ventola -: potranno anche chiuderci la Provincia, ma il nostro territorio non tornerà mai ad essere la periferia di Bari o Foggia».
Il Presidente della Provincia di Barletta - Andria - Trani, Francesco Ventola, conclude poi con una proposta al Ministro Patroni Griffi: «perché prima di abolire enti come le Province, che erogano servizi ai cittadini e sono rappresentate da figure istituzionali democraticamente elette, non si è pensato di abolire gli oltre 8mila enti inutili (tra consorzi, società partecipate o organismi intermedi), i cui componenti dei Consigli di Amministrazione percepiscono fior di quattrini di soldi pubblici e sono rigorosamente nominati? Trasferendo le loro competenze alle Province, ad esempio, si sarebbero risparmiati tanti di quei milioni che i cittadini ancora oggi pagano di tasca propria per mantenere molto spesso gli "amici degli amici" o i "trombati dalla politica"».
Ufficioo stampa Provinciale