Cronaca
Fuggono con tre quintali di uva
Uno arrestato dai carabinieri
BAT - giovedì 1 settembre 2016
15.20 Comunicato Stampa
In due avevano riposto l'intera refurtiva in alcune cassette, per un totale di 300 kg di uva da tavola, per poi caricarla all'interno di una Fiat Panda, a sua volta provento di un furto perpetrato in Andria nel luglio scorso. L'altra notte ad Andria(BT), però, la loro fuga alla vista di una gazzella della Radiomobile è stata del tutto inutile e uno dei due è finito in manette. In particolare, i militari della Compagnia Carabinieri di Andria, nel corso di un servizio perlustrativo di controllo del territorio, finalizzato alla prevenzione ed alla repressione dei reati predatori, si erano avveduti della Fiat Panda "appesantita" che circolava in via Vecchia Barletta. Intimato l'ALT, di tutta risposta, il conducente accelerava, invertendo pericolosamente ed improvvisamente la marcia, facendo scaturire un rocambolesco inseguimento, protrattosi per le vie cittadine e che si interrompeva solo in aperta campagna. A quel punto dalla macchina scappavano due soggetti, uno dei quali riusciva a dileguarsi approfittando dell'oscurità della notte e della fitta vegetazione, l'altro, invece, un andriese 43enne, già censurato per analoghi reati, veniva bloccato al termine di capillari ricerche e arrestato.Gli accertamenti compiuti consentivano di stabilire che l'auto era stata rubata proprio ad Andria nel luglio scorso e, al termine delle attività, è stata restituita al legittimo proprietario. Più laboriosa, invece, è stata la trafila investigativa per risalire al proprietario dei tre quintali di uva da tavola: provenivano da un vigneto di Barletta, contrada Piscinella e, rintracciato l'avente diritto, gli veniva restituito il maltolto. L'andriese veniva quindi tratto in arresto con l'accusa di ricettazione e resistenza a pubblico ufficiale ed associato presso la Casa Circondariale di Trani, a disposizione dell'A.G.. Ancora una volta, in piena stagione di raccolta uva da tavola e di vendemmia, i vigneti sono presi di mira dai malviventi dopo gli ultimi casi denunciati da un agricoltore di Canne della Battaglia e dal famoso giornalista Bruno Vespa nelle campagne di Lizzano per i danneggiamenti ad un tendone e per 70 ceppi di vigne di primitivo tranciati da ignoti . "La Puglia – ha dichiarato il giornalista Bruno Vespa - ha dato il benvenuto alla mia prima vendemmia nella vigna di Lizzano, acquistata lo scorso anno. Abbiamo tranquillamente vendemmiato il Fiano e poi sono stati tagliati 70 ceppi delle vigne di Primitivo. Si tratta evidentemente di opera di piccoli mafiosi locali. Ma stiano pur sicuri che non mi lascio intimidire". Alcune fonti on line riferiscono che potrebbe trattarsi di un ritorno del fenomeno del racket dei tendoni, come avvenne in passato tra Trinitapoli, San Ferdinando di Puglia e Canosa,mentre altre dicono di atti vandalici.