
Scuola e Lavoro
Futura Expo 2025 : Il progetto EduImpact del Learning Sciences Institute dell’Università di Foggia tra i protagonisti
Si è distinto per il suo approccio innovativo e partecipativo
Italia - lunedì 17 marzo 2025
9.14
Grande successo per la partecipazione del Learning Sciences institute (LSi) dell'Università di Foggia, a Futura Expo 2025, la Fiera Internazionale dedicata alla sostenibilità e all'innovazione, svoltasi a Brescia dal 7 al 9 marzo 2025. Il progetto EduImpact, presentato dalla dottoressa Guendalina Peconio, è stato selezionato tra le dieci migliori proposte innovative per partecipare a questo prestigioso evento, che ha riunito imprese, istituzioni e startup provenienti da tutta Italia e dall'estero. La professoressa Giusi Antonia Toto, coordinatrice del Learning Sciences institute e ordinaria di Didattica e Pedagogia Speciale, ha sottolineato l'importanza di eventi come Futura Expo per promuovere la collaborazione tra università, imprese e istituzioni: «La partecipazione a Futura Expo ha rappresentato un momento cruciale per il nostro laboratorio, sia per il valore scientifico che per quello umano. EduImpact rappresenta per noi un modello di come la ricerca possa tradursi in azioni concrete per il territorio. Siamo orgogliosi di aver mostrato come l'Università di Foggia sia in prima linea nella promozione dell'innovazione sostenibile». Futura Expo 2025, organizzato dall'Agenzia Regionale per la Tecnologia, il Trasferimento Tecnologico e l'Innovazione (ARTI), ha rappresentato una piattaforma di dialogo tra il sistema economico pugliese e lombardo, con un focus su temi fondamentali come la transizione ecologica, la digitalizzazione e la sostenibilità sociale ed economica. L'evento, che rientra nelle attività del Programma regionale Puglia FESR – FSE+ 2021/2027, si colloca nella strategia regionale SmartPuglia 2030 e nell'iniziativa #mareAsinistra, per valorizzare i talenti e le eccellenze del territorio pugliese.
Tra i settori chiave affrontati dall'Expo spiccano la manifattura sostenibile, le energie rinnovabili, il welfare e la salute, le tecnologie deep tech e digitali, e il comparto Agritech – Agrifood, temi di grande rilevanza per il futuro delle economie locali e globali. Il progetto EduImpact, presentato dall'Università di Foggia, si è distinto per il suo approccio innovativo e partecipativo. Basato sulla metodologia del design thinking, EduImpact ha coinvolto studenti universitari, assegnisti di ricerca, dottorandi, imprenditori e decisori politici in un workshop collaborativo volto a sviluppare idee imprenditoriali per la valorizzazione delle aree interne. «Le aree interne rappresentano un patrimonio inestimabile, ma per rilanciarle è necessario creare progetti innovativi che partano dal basso, coinvolgendo diversi attori della società», ha dichiarato Guendalina Peconio, assegnista di ricerca e ideatrice del progetto. «EduImpact è nato proprio con questo scopo, mettendo insieme competenze e prospettive interdisciplinari per affrontare sfide complesse come il turismo sostenibile, la valorizzazione dei prodotti locali e la creazione di imprese innovative. Partecipare a Futura Expo è stata una straordinaria opportunità per condividere queste idee con un pubblico ampio e qualificato». Le aree interne, spesso trascurate dai grandi flussi economici e urbani, rappresentano un patrimonio di cultura, tradizioni e risorse ambientali che può essere rilanciato attraverso soluzioni innovative e sostenibili. EduImpact ha puntato proprio su questo obiettivo, creando un ambiente di lavoro interdisciplinare per affrontare sfide legate alla promozione del turismo sostenibile, alla valorizzazione dei prodotti locali e alla creazione di imprese innovative.
Il workshop di EduImpact si è sviluppato attraverso un processo strutturato in quattro fasi, che ha saputo coinvolgere e stimolare i partecipanti in maniera dinamica e collaborativa. La prima fase, dedicata all'icebreaking e brainstorming, ha avuto lo scopo di creare un clima di fiducia e creatività tra i partecipanti. Suddivisi in gruppi interdisciplinari, composti da studenti universitari, ricercatori, imprenditori e decisori politici, i partecipanti hanno iniziato un confronto aperto sulle principali sfide delle aree interne. Condividendo esperienze personali e idee innovative, hanno esplorato temi cruciali come il turismo sostenibile, la valorizzazione delle tradizioni locali e le opportunità di lavoro nei territori periferici rispetto ai centri di servizi essenziali. Questo momento iniziale di scambio ha permesso di rompere il ghiaccio e avviare un dialogo produttivo, gettando le basi per le fasi successive. Nella seconda fase, dedicata allo sviluppo delle soluzioni, ogni gruppo ha estratto una specifica sfida da affrontare, come l'attrazione di giovani talenti verso le aree interne, la creazione di startup agricole innovative o la promozione dei prodotti locali. Le idee iniziali sono state elaborate in proposte concrete, rispondendo a quattro domande guida: Cosa? (Qual è l'idea o il progetto?), Come? (Come funziona? Quali risorse sono necessarie?), Chi? (Chi ne beneficia?) e Perché? (Perché è importante per le aree interne?). Questo processo ha richiesto un lavoro collaborativo intenso, che ha permesso di affinare e strutturare le idee in progetti dettagliati e fattibili. La terza è stata quella della presentazione e votazione, un momento estremamente coinvolgente e dinamico. Ogni gruppo ha avuto due minuti per presentare la propria idea davanti agli altri partecipanti, utilizzando modalità sintetiche e persuasive. Infine, il quarto step ha previsto una discussione aperta e riflessioni finali. I partecipanti hanno condiviso feedback sulle idee proposte, esplorando i punti di forza e le possibili criticità. Questo momento di confronto ha permesso di immaginare come i progetti potessero essere applicati nella realtà, rafforzandone la concretezza e l'impatto potenziale.
Durante l'evento, non sono mancate le prospettive di ricerca. Sono state, infatti, condotte interviste semistrutturate con imprenditori provenienti da diversi settori, con l'obiettivo di esplorare il ruolo della scuola nello sviluppo delle competenze dei giovani lavoratori, le aspettative delle aziende nei confronti delle nuove generazioni e l'inclusione delle persone con disabilità nel mondo del lavoro. Il progetto EduImpact proseguirà con l'analisi delle proposte emerse durante l'evento e delle interviste effettuate, esplorando le opportunità e promuovendo ulteriori iniziative di collaborazione interdisciplinare. In quest'ottica, il Learning Sciences institute dell'Università di Foggia si impegna a rafforzare il dialogo con le imprese e le istituzioni per trasformare le idee in soluzioni concrete, contribuendo alla crescita sostenibile del territorio.
Tra i settori chiave affrontati dall'Expo spiccano la manifattura sostenibile, le energie rinnovabili, il welfare e la salute, le tecnologie deep tech e digitali, e il comparto Agritech – Agrifood, temi di grande rilevanza per il futuro delle economie locali e globali. Il progetto EduImpact, presentato dall'Università di Foggia, si è distinto per il suo approccio innovativo e partecipativo. Basato sulla metodologia del design thinking, EduImpact ha coinvolto studenti universitari, assegnisti di ricerca, dottorandi, imprenditori e decisori politici in un workshop collaborativo volto a sviluppare idee imprenditoriali per la valorizzazione delle aree interne. «Le aree interne rappresentano un patrimonio inestimabile, ma per rilanciarle è necessario creare progetti innovativi che partano dal basso, coinvolgendo diversi attori della società», ha dichiarato Guendalina Peconio, assegnista di ricerca e ideatrice del progetto. «EduImpact è nato proprio con questo scopo, mettendo insieme competenze e prospettive interdisciplinari per affrontare sfide complesse come il turismo sostenibile, la valorizzazione dei prodotti locali e la creazione di imprese innovative. Partecipare a Futura Expo è stata una straordinaria opportunità per condividere queste idee con un pubblico ampio e qualificato». Le aree interne, spesso trascurate dai grandi flussi economici e urbani, rappresentano un patrimonio di cultura, tradizioni e risorse ambientali che può essere rilanciato attraverso soluzioni innovative e sostenibili. EduImpact ha puntato proprio su questo obiettivo, creando un ambiente di lavoro interdisciplinare per affrontare sfide legate alla promozione del turismo sostenibile, alla valorizzazione dei prodotti locali e alla creazione di imprese innovative.
Il workshop di EduImpact si è sviluppato attraverso un processo strutturato in quattro fasi, che ha saputo coinvolgere e stimolare i partecipanti in maniera dinamica e collaborativa. La prima fase, dedicata all'icebreaking e brainstorming, ha avuto lo scopo di creare un clima di fiducia e creatività tra i partecipanti. Suddivisi in gruppi interdisciplinari, composti da studenti universitari, ricercatori, imprenditori e decisori politici, i partecipanti hanno iniziato un confronto aperto sulle principali sfide delle aree interne. Condividendo esperienze personali e idee innovative, hanno esplorato temi cruciali come il turismo sostenibile, la valorizzazione delle tradizioni locali e le opportunità di lavoro nei territori periferici rispetto ai centri di servizi essenziali. Questo momento iniziale di scambio ha permesso di rompere il ghiaccio e avviare un dialogo produttivo, gettando le basi per le fasi successive. Nella seconda fase, dedicata allo sviluppo delle soluzioni, ogni gruppo ha estratto una specifica sfida da affrontare, come l'attrazione di giovani talenti verso le aree interne, la creazione di startup agricole innovative o la promozione dei prodotti locali. Le idee iniziali sono state elaborate in proposte concrete, rispondendo a quattro domande guida: Cosa? (Qual è l'idea o il progetto?), Come? (Come funziona? Quali risorse sono necessarie?), Chi? (Chi ne beneficia?) e Perché? (Perché è importante per le aree interne?). Questo processo ha richiesto un lavoro collaborativo intenso, che ha permesso di affinare e strutturare le idee in progetti dettagliati e fattibili. La terza è stata quella della presentazione e votazione, un momento estremamente coinvolgente e dinamico. Ogni gruppo ha avuto due minuti per presentare la propria idea davanti agli altri partecipanti, utilizzando modalità sintetiche e persuasive. Infine, il quarto step ha previsto una discussione aperta e riflessioni finali. I partecipanti hanno condiviso feedback sulle idee proposte, esplorando i punti di forza e le possibili criticità. Questo momento di confronto ha permesso di immaginare come i progetti potessero essere applicati nella realtà, rafforzandone la concretezza e l'impatto potenziale.
Durante l'evento, non sono mancate le prospettive di ricerca. Sono state, infatti, condotte interviste semistrutturate con imprenditori provenienti da diversi settori, con l'obiettivo di esplorare il ruolo della scuola nello sviluppo delle competenze dei giovani lavoratori, le aspettative delle aziende nei confronti delle nuove generazioni e l'inclusione delle persone con disabilità nel mondo del lavoro. Il progetto EduImpact proseguirà con l'analisi delle proposte emerse durante l'evento e delle interviste effettuate, esplorando le opportunità e promuovendo ulteriori iniziative di collaborazione interdisciplinare. In quest'ottica, il Learning Sciences institute dell'Università di Foggia si impegna a rafforzare il dialogo con le imprese e le istituzioni per trasformare le idee in soluzioni concrete, contribuendo alla crescita sostenibile del territorio.