Eventi e cultura
Giampaolo Balsamo: «Vegliando oltre il cancello»
Il libro segna l’esordio letterario del cronista di nera. Un testo singolare
Canosa - mercoledì 23 novembre 2011
18.10
E' stato accolto in un gremitissimo auditorium, all'«Oasi arcivescovo monsignor Minerva», di Canosa, il giornalista della Gazzetta del Mezzogiorno, Giampaolo Balsamo, che ha presentato «Vegliando oltre il cancello» (Secop edizioni), il libro che segna l'esordio letterario del cronista di nera.
"E' stata una serata molto stimolante, trascorsa a discutere di indifferenza e di anziani lasciati soli, abbandonati ed emarginati dalla società", ha detto Balsamo. L'incontro è stato organizzato dall'Università della Terza Età «Ovidio Gallo» della città ofantina. In «Vegliando oltre il cancello», l'autore traccia con tatto e introspezione, la tragica vicenda di una donna che ha vegliato per più di un anno le due sorelle morte, realmente accaduta nell'estate del 2007 a Barletta.
Un testo singolare che ha offerto "l'occasione per riflettere su una società che ignora l'altro, vivendo in una indifferenza e in un individualismo che sconcertano e sviliscono l'intelligenza del cuore". Dopo l'introduzione di Angela Di Gioia, vice presidente dell'Ute, è stata Linda Lacidogna ad intervistare l'autore, in compagnia del presidente dell'Ute, Donato Metta. I numerosi presenti all'incontro, incuriositi dall'incredibile storia, hanno posto diverse domande allo scrittore che si è soffermato anche sul ruolo che dovrebbe avere il giornalista nella società.
Al termine dell'incontro, al quale ha presenziato anche monsignor Felice Bacco, parroco della Cattedrale, i rappresentanti dell'Ute hanno donato al giornalista-scrittore una pubblicazione su San Sabino, Patrono di Canosa.
"E' stata una serata molto stimolante, trascorsa a discutere di indifferenza e di anziani lasciati soli, abbandonati ed emarginati dalla società", ha detto Balsamo. L'incontro è stato organizzato dall'Università della Terza Età «Ovidio Gallo» della città ofantina. In «Vegliando oltre il cancello», l'autore traccia con tatto e introspezione, la tragica vicenda di una donna che ha vegliato per più di un anno le due sorelle morte, realmente accaduta nell'estate del 2007 a Barletta.
Un testo singolare che ha offerto "l'occasione per riflettere su una società che ignora l'altro, vivendo in una indifferenza e in un individualismo che sconcertano e sviliscono l'intelligenza del cuore". Dopo l'introduzione di Angela Di Gioia, vice presidente dell'Ute, è stata Linda Lacidogna ad intervistare l'autore, in compagnia del presidente dell'Ute, Donato Metta. I numerosi presenti all'incontro, incuriositi dall'incredibile storia, hanno posto diverse domande allo scrittore che si è soffermato anche sul ruolo che dovrebbe avere il giornalista nella società.
Al termine dell'incontro, al quale ha presenziato anche monsignor Felice Bacco, parroco della Cattedrale, i rappresentanti dell'Ute hanno donato al giornalista-scrittore una pubblicazione su San Sabino, Patrono di Canosa.