Eventi e cultura
Giorno del Ricordo: parlare ai giovani
Obiettivo raggiunto a Bari
Puglia - mercoledì 10 febbraio 2016
17.57 Comunicato Stampa
A Bari, erano presenti le massime autorità civili e militari alla manifestazione che nel Giorno del Ricordo ha voluto riflettere sulle pagine drammatiche delle violenze e dell'esodo dal confine orientale, nel secondo dopoguerra del '900. Un'iniziativa congiunta, del Consiglio regionale della Puglia e della Prefettura di Bari, che come hanno sottolineato il presidente Mario Loizzo e il prefetto Carmela Pagano ha offerto un'occasione per affrontare con la forza delle parole periodi storici sui quali è necessario soffermarsi, perché non si ripetano. Occorre conoscerli per respingere ogni forma di razzismo, divisione e aggressione dell'uomo sull'uomo. Argomenti: il dramma delle foibe, le vendette, i sequestri di beni e l'esilio forzato di decine di migliaia di italiani, dai territori al confine jugoslavo, dalle isole greche e dalle ex colonie. Simbolica la scelta del Palazzo del Governo a Bari (Salone degli Specchi) come sede del seminario: sulle Prefetture pesò per intero l'onere organizzativo e logistico del profugato. Quella di Bari ha raccolto una massa ingente di dati relativi, tra l'altro, ai numerosi campi che in tutta la Puglia accolsero fino ai primi anni Sessanta oltre 4mila esuli, la metà dei quali nel solo capoluogo. L'importanza di ricordare è stata al centro degli interventi: il prefetto Pagano,per la parte politica, il presidente Loizzo, l'assessore del Comune di Bari Paola Romano (presenti per il Consiglio regionale anche il capogruppo COR Ignazio Zullo e il consigliere pentastellato Mario Conca); per la parte storica e le testimonianze dirette, Vito Antonio Leuzzi direttore dell'Ipsaic (l'Istituto per le Ricerche sul '900 ospitato dalla Biblioteca consiliare "Teca del Mediterraneo"), la professoressa Anna Gervasio (di famiglia esule dalla Dalmazia, nel campo di Altamura) e il professor Dionisio Simone, docente di lettere classiche e scrittore, che nel 1947 ha dovuto lasciare Pola, raggiungendo il paese d'origine del padre, Polignano, ospite di parenti con la famiglia. La collaborazione istituzionale Prefettura-Consiglio ha voluto parlare soprattutto ai giovani e ha trovato una platea attenta di studenti del liceo classico barese "Orazio Flacco" e dell'Istituto commerciale e per geometri "Salvemini" di Molfetta. I protagonisti hanno aiutato a conoscere, comprendere, riflettere. Obiettivo raggiunto, se i vice presidenti del Parlamento regionale dei giovani, Dafne e Anastasia e Marco Lorusso, hanno chiaramente fatto intendere di avere colto e rilanciato il messaggio: "Ricordare ferisce, ma non ricordare uccide", citando anche il cantautore Pierangelo Bertoli: "un piede nel passato, lo sguardo al futuro". E il passato, che come ha fatto osservare il presidente Loizzo, racconta di due guerre mondiali nate nel nostro continente che hanno causato 100milioni di morti: da 70 anni l'Unione Europea ha cancellato i conflitti, "si deve credere nell'idea e sostenere un'Europa senza confini e nazionalismi, se non vogliamo rischiare di ricadere nel buio".