Territorio
Gli italiani bevono tricolore
E' il vino la star del carrello della spesa 2021
Puglia - domenica 11 luglio 2021
10.45
E' il vino la star del carrello della spesa 2021 nel tempo del Covid con un +14,5%, segno della tendenza dei pugliesi a spostare definitivamente tra le mura domestiche un rito "consolidato e consolatorio" rispetto alle privazioni imposte dalla pandemia come l'aperitivo e l'aumento record degli spumanti del 55%, con la riapertura a pranzo e a cena di ristoranti, bar, pizzerie e dei 900 agriturismi pugliesi. E' quanto emerge da una stima della Coldiretti Puglia, con la riapertura della ristorazione in tutto il mondo e la ripresa delle esportazioni con un aumento nel primo trimestre del 2021 del 3% delle vendite all'estero di vino pugliese, secondo i dati di Istat – Coeweb. A causa dei lockdown e delle misure di restrizione disposte dai vari Dpcm, dall'inizio della pandemia più di 2 aziende vitivinicole su 3 hanno registrato una perdita di fatturato nel 2020, con punte superiori al 30% rispetto all'anno precedente, secondo stime della Coldiretti. Un crollo che non è stato compensato dall'aumento dei consumi domestici che sono aumentati per il maggior tempo trascorso in cucina per la preparazione di pranzi, cene e apertivi. Il vino e gli spumanti sono stati molto apprezzati durante i vari lockdown, con una crescita degli acquisti rispettivamente dell'8,3% e del 7,5% nel 2020 rispetto al 2019, stando a un'analisi Coldiretti su dati Ismea. All'incremento delle vendite al supermercato si accompagna il vero e proprio boom registrato in quelle on line dell'e-commerce – continua Coldiretti Puglia – che sono più che raddoppiate nel 2020 (+105%), rispetto al 2019, sulla base di un'elaborazione Coldiretti su dati Wine Monitor Nomisma. Con l'avanzare della campagna di vaccinazione a livello mondiale si punta ora all'export dopo che il primo trimestre ha fatto segnare anche nei confronti delle esportazioni che nel primo trimestre del 2021 ha fatto registrare un calo del 4% in valore in continuità con il trend dello scorso anno.
"Bisogna recuperare spazi e rapporti con i mercati esteri che hanno subito una battuta d'arresto durante il lungo lockdown a causa del Covid", dice Savino Muraglia, presidente di Coldiretti Puglia. In gioco in Puglia ci sono le 27 DOC, 4 DOCG e 6 IGP denominazioni di vino Made in Italy che la Puglia offre – aggiunge Coldiretti Puglia – con il successo del vino made in Italy spinto proprio dalle etichette che occupano i primi dieci posti della bottiglie che hanno fatto registrare il maggior incremento dei consumi in valore, con 2 vini pugliesi nelle prime 4 posizioni. Nel tempo della globalizzazione, gli italiani – precisa Coldiretti Puglia – bevono tricolore, come dimostra il fatto che al secondo posto c'è il Primitivo pugliese (+21%) e al quarto posto il Negroamaro pugliese con un aumento del 15% dei consumi.
"La riapertura di ristoranti, trattorie, osterie, agriturismi, cantine e bar e la ripresa delle esportazioni – spiega Gianni Cantele, responsabile del settore vitivinicolo della Coldiretti Puglia - hanno riattivato gli sbocchi di vendita del vino pugliese che nel canale Ho.Re.Ca., nell'enoturismo e nell'export vale oltre 1 miliardo di euro l'anno, a regime".
Ai tempi del Covid è cresciuto tra i millenials il consumo di vino del 18% e del 25% di vino mixato con altre bevande e nella Fase 3 – rivela Coldiretti Puglia - il 12% dei giovani dichiara di consumare più vino, grazie alla scoperta di prodotti d'eccellenza durante il lungo lockdown.
Innumerevoli le opportunità di lavoro, conclude Coldiretti Puglia, per chi è impegnato direttamente in vigne, cantine e nella distribuzione commerciale, ma anche in attività connesse, di servizio e nell'indotto che si sono estese negli ambiti più diversi, dall'industria vetraria a quella dei tappi, dai trasporti alle assicurazioni, da quella degli accessori, come cavatappi e sciabole, dai vivai agli imballaggi, dalla ricerca e formazione alla divulgazione, dall'enoturismo alla cosmetica e al mercato del benessere, dall'editoria alla pubblicità, dai programmi software fino alle bioenergie ottenute dai residui di potatura e dai sottoprodotti della vinificazione.
"Bisogna recuperare spazi e rapporti con i mercati esteri che hanno subito una battuta d'arresto durante il lungo lockdown a causa del Covid", dice Savino Muraglia, presidente di Coldiretti Puglia. In gioco in Puglia ci sono le 27 DOC, 4 DOCG e 6 IGP denominazioni di vino Made in Italy che la Puglia offre – aggiunge Coldiretti Puglia – con il successo del vino made in Italy spinto proprio dalle etichette che occupano i primi dieci posti della bottiglie che hanno fatto registrare il maggior incremento dei consumi in valore, con 2 vini pugliesi nelle prime 4 posizioni. Nel tempo della globalizzazione, gli italiani – precisa Coldiretti Puglia – bevono tricolore, come dimostra il fatto che al secondo posto c'è il Primitivo pugliese (+21%) e al quarto posto il Negroamaro pugliese con un aumento del 15% dei consumi.
"La riapertura di ristoranti, trattorie, osterie, agriturismi, cantine e bar e la ripresa delle esportazioni – spiega Gianni Cantele, responsabile del settore vitivinicolo della Coldiretti Puglia - hanno riattivato gli sbocchi di vendita del vino pugliese che nel canale Ho.Re.Ca., nell'enoturismo e nell'export vale oltre 1 miliardo di euro l'anno, a regime".
Ai tempi del Covid è cresciuto tra i millenials il consumo di vino del 18% e del 25% di vino mixato con altre bevande e nella Fase 3 – rivela Coldiretti Puglia - il 12% dei giovani dichiara di consumare più vino, grazie alla scoperta di prodotti d'eccellenza durante il lungo lockdown.
Innumerevoli le opportunità di lavoro, conclude Coldiretti Puglia, per chi è impegnato direttamente in vigne, cantine e nella distribuzione commerciale, ma anche in attività connesse, di servizio e nell'indotto che si sono estese negli ambiti più diversi, dall'industria vetraria a quella dei tappi, dai trasporti alle assicurazioni, da quella degli accessori, come cavatappi e sciabole, dai vivai agli imballaggi, dalla ricerca e formazione alla divulgazione, dall'enoturismo alla cosmetica e al mercato del benessere, dall'editoria alla pubblicità, dai programmi software fino alle bioenergie ottenute dai residui di potatura e dai sottoprodotti della vinificazione.