Dottor Sabino Trotta
Dottor Sabino Trotta
Storia

I 50 anni di professione medica del dottor Sabino Trotta

A Trani, la cerimonia dell'Ordine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri della Provincia di Barletta Andria Trani

Prestigioso riconoscimento al dottor Sabino Trotta(83 anni) ricevuto nel corso della cerimonia, promossa ed organizzata dall'Ordine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri della Provincia di Barletta Andria Trani, presieduto dal dottor Benedetto Delvecchio. A Palazzo San Giorgio di Trani, sono stati vissuti momenti intensi, carichi di emozioni, con i giovani medici che si apprestano a muovere i primi passi nella professione da una parte, e, dall'altra, in un ideale passaggio di testimone, i medici che hanno festeggiato i primi cinquant'anni di laurea. Dal Giuramento di Ippocrate alla consegna della targa per i primi 50 anni di laurea dei medici nel tradizionale appuntamento annuale dell'Ordine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri della Provincia di Barletta Andria Trani che si è svolto domenica scorsa. Una cerimonia sobria che non è stata solo la celebrazione di una ricorrenza, ma un'occasione "per riflettere sul grande valore di una professione" incardinata nei bisogni della comunità.

"""E' stata una cerimonia non priva di tante emozioni - esordisce così il dottor Sabino Trotta nella dichiarazione rilasciata a margine - che hanno svegliato in me tanti ricordi. Il primo ricordo, che mi ha procurato qualche lacrima, è andato a mia moglie Nella, venuta drammaticamente a mancare l'8 luglio 2022. Infatti, devo a lei l'aver realizzato il sogno della mia infanzia che era quello di diventare un medico che avrebbe salvato tante vite umane. Rimasto orfano di mio padre a soli 13 anni, il mio curriculum scolastico, per la mancanza del suo aiuto economico, è stato però molto travagliato. Ho conseguito la maturità classica - continua il dottor Sabino Trotta nella presentazione del suo curriculum - presso il Liceo "Carlo Troya" di Andria con ottimi voti che mi permisero di non pagare le tasse del primo anno di iscrizione in Medicina all'Università di Bari. Dal secondo anno accademico però, per motivi economici che non mi permisero di rimanere nella città della sede universitaria, incominciò il mio sbandamento psicologico dovuto alla ridotta frequenza dei corsi di studio che non mi permetteva di seguire con assiduità tutti i miei programmi universitari. Mi distrassi con la politica, all'epoca di Vito Rosa, diventando Delegato del Movimento Giovanile della D.C. con incarichi provinciali e il mio unico sostentamento economico era basato sul lavoro di mio fratello Michele, più grande di sei anni, che divenne per me il mio secondo padre. Il mio destino per fortuna cambiò con l'incontro con una ragazza che frequentava gli studi universitari in Lettere all'Università di Bari: si chiamava Nella Azzollini. Il nostro fidanzamento durò cinque anni durante i quali Nella ebbe il merito di svegliare il mio orgoglio di studente donandomi una grande forza interiore che capovolse le sorti del mio curriculum universitario, e così lavorando in proprio in campo assicurativo e aiutandomi con la preparazione scolastica di qualche studente, ripresi in pieno gli studi per ultimare il mio corso di laurea. Nella infatti seppe svegliare in me una tale capacità interiore da rendere eccezionale la mia ripresa negli studi tanto da far meravigliare, mi ricordo, il professore Universitario di Patologia Generale, il professor Solarino, per aver superato in due anni gli esami di quattro anni, essendo studente fuori corso ormai da anni."""

Il 13 aprile del 1973 si è laureato sostenendo poi gli esami di abilitazione professionale il 17 maggio 1973. Il dottor Sabino Trotta fu assunto nell'Ospedale di Canosa il primo giugno 1973. Due mesi circa dopo la laurea, incominciò """quella meravigliosa avventura che sarebbe durata più di 50 anni. Ho sempre pensato - aggiunge il dottor Sabino Trotta - che un soldato diventa tale non nell'addestramento in una caserma ma sul campo di battaglia. Fu così che sul campo di battaglia trasformai la teoria appresa all'Università in una meticolosa preparazione professionale pratica avendo quotidianamente contatto con tutte le specialità esistenti nei vari reparti e lavorando, nei miei primi 18 mesi, in un Pronto Soccorso che badava oltre alle esigenze sanitarie esterne e anche a quelle dei vari Reparti Ospedalieri, ancora privi di guardia medica interna e dotati solo di una pronta disponibilità sanitaria di reparto che non sempre era immediata. Subito dopo il Pronto soccorso sono stato in reparto pediatrico, nel reparto di Chirurgia Generale con il Professor Michele Russo ed infine nel Reparto di Ortopedia che divenne la sede definitiva del mio servizio ospedaliero. Durante questo servizio ospedaliero ho conseguito la specializzazione in Ortopedia e Traumatologia il 12 luglio 1977 presso l'Università degli Studi di Pisa e la specializzazione in Fisiochinesiterapia il 5 giugno 1981 presso l'Università degli Studi di Parma. Ho conseguito a Roma, sostenendo e superando un esame nazionale, il ruolo di Aiuto Ortopedico e ho trascorso tantissime ore in sala operatoria conoscendo colleghi a cui sono rimasto legato da profonda stima ed amicizia per anni e a cui mi sento ancora legato da tanti ricordi. Un profondo rapporto conflittuale però con il mio primario dotto Emanuele Mitolo in Ortopedia mi costrinse dopo molti anni, su mia scelta e mio malgrado, all'abbandono della carriera ospedaliera. Mi ricordo a proposito il benevolo rimprovero ricevuto da un mio collega, il dottor . Amato Sica, perchè sotto il profilo economico lasciavo il certo per l'incerto che mi avrebbe dato l'esercizio di una professione libera. Ho sofferto tanto i primi sei mesi di lontananza dall'ospedale perché effettivamente mi mancava tanto la sala operatoria, che professionalmente mi entusiasmava. Iniziò così la meravigliosa avventura di una professionalità – evidenzia il dottor Sabino Trotta - vissuta pienamente sia da un punto di vista specialistico, in un ambulatorio attrezzatissimo per la fisioterapia e le consulenze ortopediche, e sia come medico di famiglia, che non mi ha mai fatto sentire umiliato nei confronti di colleghi che continuavano ad esercitare la loro carriera ospedaliera. Quello che mi ha tanto arricchito, sotto il profilo morale, nella mia libera professione è stato 'il rapporto umano', oggi ormai quasi inesistente perché la politica ha trasformato il medico in un burocrate gestore di codici con tante limitazioni prescrittive. Sarebbe lungo ricordare i momenti più interessanti vissuti durante questi anni. Il rapporto umano da me vissuto intensamente- spiega il dottor Sabino Trotta - ha ispirato tutta la mia vita sociale e professionale perché fu il vero mio sostegno nel 'servire chi avesse avuto bisogno di me'. La sofferenza dell'infanzia vissuta durante la guerra e dell'adolescenza vissuta senza il padre mi hanno spinto sempre ad aiutare la gente e in particolare i miei pazienti. A loro ho dedicato tutta la mia esperienza ospedaliera e tutto il mio sostegno psicologico perché ho provato nella mia vita sofferenza e povertà che mi resero capace di capire l'animo di chi esprimeva il suo bisogno. Mi piaceva così dare importanza all'ascolto che mi aiutò tanto nella professione e aiutò soprattutto i miei assistiti non solo per problemi di salute ma anche per problemi legati alla serenità delle loro famiglie. I ricordi sono tanti e tuttora quei ricordi vengono svegliati da abbracci ed espressioni di gratitudine che ancora quotidianamente ricevo."""

Anche nel sociale il dottor Sabino Trotta ha cercato di onorare il 'servizio' questa volta espresso per il territorio di appartenenza, quando per anni ha militato nel "Rotary" e nel "Lions" dove ha ricoperto incarichi prestigiosi di presidenza e incarichi distrettuali che gli hanno permesso di valorizzare la storia e le tradizioni di Canosa di Puglia, "la mia città". In politica, è stato impegnato per ben 7 anni come consigliere comunale della D.C., rinunciando sempre al gettone di presenza, e, siccome era tra gli eletti più suffragati, """mi piace ricordare quando il sottosegretario Enzo Sorice mi propose la candidatura a Sindaco della città e rifiutai perché avrebbe compromesso moltissimo il tempo da dedicare ai miei pazienti. Questi momenti della mia vita - precisa il dottor Sabino Trotta - li ho voluto ricordare perché non mi son fatto mai distogliere dalla mia professione medica, che ho considerato sempre come una 'missione sociale' e a chi mi propose che la politica mi avrebbe ripagato risposi che questo non poteva uguagliare l'affetto e la stima che ricevevo quotidianamente dai miei assistiti."""

Ha ricevuto anche la nomina a "Cavaliere del Santo Sepolcro" che ha aiutato per anni ad onorare il territorio della "Terra Santa" tanto martoriato da conflitti e povertà, ma ""episodi controversi di gestione di questi fondi mi fecero abbandonare questo nobile impegno sociale. Sono stato sempre un idealista sottolinea il dottor Sabino Trotta - che non si è mai pentito di essere tale e non si è fatto mai condizionare dalla convenienza e dall'interesse e questo mi ha donato tanta stima anche dai miei colleghi quando per diversi anni sono stato il loro rappresentante dell'Ordine dei Medici di Bari""". La sua missione medica adesso la sta svolgendo anche all'Università della Terza Età 'Ovidio Gallo' di Canosa di Puglia dove riveste l'incarico di Presidente da dieci anni e dove dirige il Corso di Medicina Preventiva da oltre quindici anni per """curare il cosiddetto 'invecchiamento attivo' perché chi non compromette l'autosufficienza nell'avanzare dell'età è il nostro cervello ed un sano ed adeguato stile di vita che aiuto a promuovere. Sono stati 50 anni meravigliosi- conclude il dottor Sabino Trotta - durante i quali ho sempre dato con amore anche quando ho trascorso momenti di sacrifici prestando la mia opera professionale in alcuni giorni anche per 18 ore di seguito e il momento più bello nella cerimonia dell'Ordine è stato l'abbraccio con colleghi ospedalieri che non vedevo da decenni e trasformati, come me, dall'età. Mancava però il sorriso e l'abbraccio di Nella senza della quale non avrei vissuto questa avventura meravigliosa durante la quale abbiamo condiviso per 50 anni sorrisi di gratitudine e lacrime di sofferenza."""
Al dottor Sabino Trotta le congratulazioni delle Redazione di Canosaweb
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