Territorio
I cambiamenti climatici tagliano i raccolti regionali
A rischio gli alimenti base della dieta mediterranea
Puglia - domenica 13 novembre 2022
15.17
I cambiamenti climatici denunciati al vertice Cop27 tagliano anche i raccolti regionali e mettono a rischio gli alimenti base della dieta mediterranea con riduzioni che vanno dal 30% per il grano duro destinato alla produzione di pasta tricolore al 10% per passate, polpe e salse di pomodoro fino al 50% per l'olio extravergine di oliva E' quanto emerge dall'analisi della Coldiretti Puglia, in occasione della Giornata del Ringraziamento presso la chiesa San Giovanni Paolo II a Mesagne, la tradizionale ricorrenza che dal 1951 viene promossa dalla Coldiretti in tutta Italia in questo periodo, in chiusura del bilancio di un anno di lavoro nelle campagne. Il 2022 è stato segnato da una devastante siccità con i primi dieci mesi che hanno fatto registrare una temperatura addirittura superiore di +1,07 gradi rispetto alla media storica, ma si registrano anche precipitazioni ridotte di oltre 1/3 secondo Isac Cnr. Il clima pazzo, con il moltiplicarsi degli eventi estremi, ha provocato danni in agricoltura che nel 2022 superano già i 6 miliardi di euro dall'inizio dell'anno, pari al 10% della produzione nazionale, secondo la Coldiretti.
Sul fronte dei raccolti la Coldiretti Puglia stima, infatti per quest'anno una produzione di pomodoro da industria per pelati, passate, polpe e concentrato di 5,5 milioni di tonnellate a livello nazionale, in calo dell'11% rispetto al 2021 con l'Italia che si classifica così al terzo produttore mondiale del 2022, dopo gli USA leader mondiali e la Cina. Nei primi 7 mesi del 2022 - secondo elaborazioni Coldiretti su dati Istat - sono stati importati 120 milioni di chilogrammi di derivati del pomodoro, 47 dalla Cina, 30 dalla Spagna, 14 dalla Turchia e 13 milioni di chili dagli USA. Ma è autunno nero anche per l'olio d'oliva con un crollo della produzione regionale con punte del 50%, a causa di una siccità devastante mai vista negli ultimi 70 anni che ha messo in stress idrico gli uliveti danneggiando prima la fioritura e poi le gemme, soprattutto in quelle zone dove non si è potuto intervenire con le irrigazioni di soccorso per dissetare e rinfrescare le piante. Ma per gli elevati costi di carburante, elettricità, service e prodotti di supporto alla nutrizione dei terreni – spiega Coldiretti Puglia - diverse aziende hanno deciso di non intervenire tanto che le tavole del Belpaese devono dire addio a quasi 1 bottiglia su 3 di olio extravergine Made in Italy. In questo scenario pesante – sottolinea la Coldiretti Puglia – si inserisce la produzione di grano duro in Puglia in calo di quasi il 30% nonostante l'aumento delle superfici coltivate che sono passate a 1,24 milioni di ettari nel 2022 contro 1,23 milioni del 2021 per una strategica filiera nazionale della pasta che coinvolge 200mila aziende agricole italiane. E se resiste sui livelli dello scorso anno la produzione di vino con un recupero dei grappoli nel corso della vendemmia, gli acquisti di frutta e verdura dei consumatori sono in calo del 9% nei primi otto mesi del 2022 secondo l'analisi Coldiretti su dati Cso.
Uno scenario difficile sul quale pesa la crisi energetica con più di una azienda agricola su dieci (13%) a rischio di chiusura secondo il Crea. Il settore ha infatti affrontato rincari determinati dall'energia che vanno dal +170% dei concimi al +129% per il gasolio nelle campagne mentre il vetro costa oltre il 30% in più rispetto allo scorso anno, ma si registra anche un incremento del 35% per le etichette, del 45% per il cartone, del 60% per i barattoli di banda stagnata, fino ad arrivare al 70% per la plastica, secondo l'analisi Coldiretti. La riduzione dei raccolti nazionali non comporta solo danni economici per gli agricoltori ma anche il rischio per i consumatori che prodotti di importazione siano spacciati per italiani finiscano nel carrello. La Coldiretti raccomanda attenzione alle etichette con l'origine dei prodotti, consiglia gli acquisti diretti dagli agricoltori e chiede alle istituzioni preposte di incrementare i controlli per prevenire eventuali frodi.
Sul fronte dei raccolti la Coldiretti Puglia stima, infatti per quest'anno una produzione di pomodoro da industria per pelati, passate, polpe e concentrato di 5,5 milioni di tonnellate a livello nazionale, in calo dell'11% rispetto al 2021 con l'Italia che si classifica così al terzo produttore mondiale del 2022, dopo gli USA leader mondiali e la Cina. Nei primi 7 mesi del 2022 - secondo elaborazioni Coldiretti su dati Istat - sono stati importati 120 milioni di chilogrammi di derivati del pomodoro, 47 dalla Cina, 30 dalla Spagna, 14 dalla Turchia e 13 milioni di chili dagli USA. Ma è autunno nero anche per l'olio d'oliva con un crollo della produzione regionale con punte del 50%, a causa di una siccità devastante mai vista negli ultimi 70 anni che ha messo in stress idrico gli uliveti danneggiando prima la fioritura e poi le gemme, soprattutto in quelle zone dove non si è potuto intervenire con le irrigazioni di soccorso per dissetare e rinfrescare le piante. Ma per gli elevati costi di carburante, elettricità, service e prodotti di supporto alla nutrizione dei terreni – spiega Coldiretti Puglia - diverse aziende hanno deciso di non intervenire tanto che le tavole del Belpaese devono dire addio a quasi 1 bottiglia su 3 di olio extravergine Made in Italy. In questo scenario pesante – sottolinea la Coldiretti Puglia – si inserisce la produzione di grano duro in Puglia in calo di quasi il 30% nonostante l'aumento delle superfici coltivate che sono passate a 1,24 milioni di ettari nel 2022 contro 1,23 milioni del 2021 per una strategica filiera nazionale della pasta che coinvolge 200mila aziende agricole italiane. E se resiste sui livelli dello scorso anno la produzione di vino con un recupero dei grappoli nel corso della vendemmia, gli acquisti di frutta e verdura dei consumatori sono in calo del 9% nei primi otto mesi del 2022 secondo l'analisi Coldiretti su dati Cso.
Uno scenario difficile sul quale pesa la crisi energetica con più di una azienda agricola su dieci (13%) a rischio di chiusura secondo il Crea. Il settore ha infatti affrontato rincari determinati dall'energia che vanno dal +170% dei concimi al +129% per il gasolio nelle campagne mentre il vetro costa oltre il 30% in più rispetto allo scorso anno, ma si registra anche un incremento del 35% per le etichette, del 45% per il cartone, del 60% per i barattoli di banda stagnata, fino ad arrivare al 70% per la plastica, secondo l'analisi Coldiretti. La riduzione dei raccolti nazionali non comporta solo danni economici per gli agricoltori ma anche il rischio per i consumatori che prodotti di importazione siano spacciati per italiani finiscano nel carrello. La Coldiretti raccomanda attenzione alle etichette con l'origine dei prodotti, consiglia gli acquisti diretti dagli agricoltori e chiede alle istituzioni preposte di incrementare i controlli per prevenire eventuali frodi.