Amministrazioni ed Enti
I Consorzi di bonifica che non svolgono i compiti a loro assegnati non possono pretendere il pagamento per un servizio non fornito
La nota del Capogruppo di Azione in Consiglio regionale e Commissario regionale, Ruggiero Mennea
Puglia - giovedì 22 agosto 2024
14.37
"La recente sentenza della Corte di Giustizia Tributaria di Lecce dimostra ancora una volta che i Consorzi di bonifica che non svolgono i compiti a loro assegnati assicurando servizi e benefici ai terreni degli agricoltori e dei cittadini, non possono pretendere il pagamento per un servizio non fornito". Così il Capogruppo di Azione in Consiglio regionale e Commissario regionale, Ruggiero Mennea. "Già 10 anni fa denunciavo il problema delle cartelle pazze emesse dai consorzi di bonifica, ma ad oggi siamo ancora qui a denunciare l'inerzia dei consorzi, in particolar modo di quelli commissariati, che non solo non provvedono a fornire i servizi per i quali sono stati istituiti, ma addirittura sono finanziati dalla Regione che stanzia ogni anno milioni di euro per coprire disavanzi clamorosi, sottratti a bisogni più importanti e vitali dei cittadini. C'è anche da dire, ad onor del vero, che ad oggi non si è proceduto a completare l'organico necessario e la dotazione tecnica indispensabile per consentire ai consorzi di fornire i servizi per cui richiede un corrispettivo. Quindi, viviamo una situazione paradossale che sta determinando un cortocircuito a cui occorre rispondere con una soluzione esaustiva. Ma questa è una storia infinita che probabilmente neppure in questa legislatura vedrà la parola fine, a meno che l'assessore Pentassuglia non adotti, alla sua maniera, provvedimenti risolutivi che in cuor suo sa di poter adottare anche a costo di fare scontento qualcuno . Questo cortocircuito per cui si chiede agli agricoltori di pagare ciò che i consorzi non possono sempre garantire deve finire perché a rimetterci sono solo i cittadini e, paradossalmente, per ben due volte: una volta quando gli viene inviata la cartella e la seconda volta quando la regione finanzia i disavanzi dei consorzi con i soldi pubblici. Un danno a cui si aggiunge la classica beffa. Pertanto, questa condizione ingiusta - conclude Ruggiero Mennea- che vede un solo soccombente e che si protrae da troppo tempo ingiustificatamente, va definitivamente risolta ",