Scuola e Lavoro
I giovani ricordano la Shoah
La Regione Puglia sceglie la scuola “G. Marconi” di Canosa
Canosa - giovedì 25 gennaio 2018
23.39
Nell'ambito delle iniziative per la Giornata della Memoria che si celebrerà il 27 gennaio, il Ministero della Pubblica Istruzione ha indetto il concorso "I Giovani Ricordano la Shoah". Molte sono state le scuole della Puglia che vi hanno aderito partecipando alla selezione Regionale con i propri elaborati. Da tale selezione è risultata meritevole di encomio la Scuola Secondaria di Primo Grado "G. Marconi" di Canosa di Puglia(BT). Grande è stata la soddisfazione e la gioia di tutta la comunità scolastica a cominciare dalla Dirigente dottoressa Amalia Balducci, alla classe III B ed ai docenti professoressa Mariateresa Conte e professor Giuseppe Casaletto referenti del progetto. Il bando promosso dal MIUR intende celebrare l'ottantesimo anniversario dell'emanazione delle Leggi Razziali istituite nel 1939 in Italia dal regime fascista. Gli studenti della classe III B hanno fatto ricerche, studi accurati e relazioni sui tragici avvenimenti che hanno colpito la comunità ebraica e le minoranze del periodo storico in esame. La riflessione sugli avvenimenti ricordati ha portato all'ideazione di un banco simile a quelli in uso nelle scuole del 1938. Il banco, realizzato con materiale di riciclo, è stato corredato da oggetti scolastici del periodo: due calamai in vetro con pennini, un astuccio in legno con matite, gomma, la colla "coccoina" dal tipico odore di mandorle, quaderni e libri. Le copertine dei libri riportano le immagini di testi dell'epoca ed in particolare il "Fungo velenoso" stampato in moltissime copie che riportava illustrazioni satiriche contro gli ebrei. In contrapposizione a questo tipo di lettura è evidente un altro testo dal titolo "Il libro dei bimbi" di Lina Schwarz che fu censurato perché l'autrice era ebrea.
Le approfondite considerazioni sul "BANCO 38" e sugli oggetti esposti hanno indotto gli studenti a fare un confronto con la realtà odierna. Si sono posti la domanda se effettivamente oggi la nostra società è inclusiva ed hanno riscontrato che c'è ancora un pregiudizio nei confronti dei diversi, dei migranti e delle minoranze. Quindi non è cambiato niente? La storia si ripete e non sempre in positivo e quindi facendo il confronto tra il loro banco e quello dell'epoca fascista si sono chiesti come mai in un mondo globalizzato come il nostro esistano ancora barriere, divisioni e muri. Infatti anche se loro utilizzano gli iPad così diversi dai libri cartacei di una volta, sono costretti a confrontarsi con una realtà ancora selettiva e improntata all'esclusione piuttosto che ad un vivere civile che accolga tutti senza preconcetti e ideologie da censurare. "Educare alla Shoah - ha dichiarato la ministra dell'Istruzione Valeria Fedeli nel corso della presentazione delle iniziative programmate - è importante e da non sottovalutare. Si tratta di un percorso e non di una singola giornata. Far tornare ogni anno i ragazzi in quei luoghi è un elemento fondamentale, è scuola dentro la scuola. Altrettanto importante è il lavoro di ricognizione che stiamo facendo con università e scuole per capire quanto e come questi temi vengono affrontati. Su questi temi tutto il Paese deve essere unito". La memoria è il filo conduttore che lega le generazioni, tracciando un percorso nella coscienza collettiva, che insegna il ripudio dell'indifferenza e di ogni forma di estremismo, per costruire una società basata sul rispetto della dignità umana.
Le approfondite considerazioni sul "BANCO 38" e sugli oggetti esposti hanno indotto gli studenti a fare un confronto con la realtà odierna. Si sono posti la domanda se effettivamente oggi la nostra società è inclusiva ed hanno riscontrato che c'è ancora un pregiudizio nei confronti dei diversi, dei migranti e delle minoranze. Quindi non è cambiato niente? La storia si ripete e non sempre in positivo e quindi facendo il confronto tra il loro banco e quello dell'epoca fascista si sono chiesti come mai in un mondo globalizzato come il nostro esistano ancora barriere, divisioni e muri. Infatti anche se loro utilizzano gli iPad così diversi dai libri cartacei di una volta, sono costretti a confrontarsi con una realtà ancora selettiva e improntata all'esclusione piuttosto che ad un vivere civile che accolga tutti senza preconcetti e ideologie da censurare. "Educare alla Shoah - ha dichiarato la ministra dell'Istruzione Valeria Fedeli nel corso della presentazione delle iniziative programmate - è importante e da non sottovalutare. Si tratta di un percorso e non di una singola giornata. Far tornare ogni anno i ragazzi in quei luoghi è un elemento fondamentale, è scuola dentro la scuola. Altrettanto importante è il lavoro di ricognizione che stiamo facendo con università e scuole per capire quanto e come questi temi vengono affrontati. Su questi temi tutto il Paese deve essere unito". La memoria è il filo conduttore che lega le generazioni, tracciando un percorso nella coscienza collettiva, che insegna il ripudio dell'indifferenza e di ogni forma di estremismo, per costruire una società basata sul rispetto della dignità umana.