Gianfranco Merafina
Gianfranco Merafina
Politica

Il Candidato Merafina a proposito del Museo Nazionale

La differenza sostanziale tra Museo Provinciale e Nazionale. Personalmente andrei cauto su tanto ottimismo in merito

A PROPOSITO DEL MUSEO PROVINCIALE E DELLA SUA UBICAZIONE
(A proposito del Museo Nazionale e Archeologia ritengo opportuno inviarle l'intervento del sottoscritto fatto in Consiglio Comunale nel 2008.)

Negli ultimi tempi sento spesso parlare da parte di questa amministrazione di centro destra, (e per la verità anche di centro sinistra) che a breve, grazie anche all'intervento dell'On Rossi, a Canosa di Puglia avremo il Museo Provinciale e che tale costruzione dovrebbe realizzarsi nei pressi del Battistero S. Giovanni (ove attualmente vi è un area mercatale). In merito a tale scelta sento il dovere di fare alcune considerazioni di carattere sia politico che tecnico, prima di tutto in merito ad una confusione (che scaturisce dagli atti in questione) legata al carattere che scaturisce dalla sua stessa denominazione: MUSEO PROVINCIALE o MUSEO NAZIONALE, immediatamente dopo all'importanza dell'ubicazione.

A tale proposito è opportuno chiarire che in passato questa città si è sempre battuta per la realizzazione di un "museo nazionale", a tal punto che negli anni ottanta era stato presentato un progetto da un architetto (mi pare di Barletta) proprio sulla stessa zona ove oggi si vuole costruire il "museo Provinciale". Successivamente (in termini temporali) si è parlato sempre del Museo Nazionale da realizzarsi presso la Scuola Mazzini (anche perchè la normativa prevedeva che la struttura doveva trovarsi racchiusa tra quattro strade ) in quanto idonea alle caratteristiche richieste; o ancora di un Museo Nazionale da erigersi recuperando ed ampliando gli spazi dell'ex mattatoio comunale, che per localizzazione strategica era altrettanto interessante per il suo rapporto diretto con il centro storico, l'anfiteatro romano, il castello, la piana dell'Ofanto e quindi tutto il suo territorio.

Personalmente a differenza di questa amministrazione e dell'On. Rossi, andrei cauto su tanto ottimismo in merito alla realizzazione di un Museo Provinciale così come della sua ubicazione,( dopo tanti anni e tanti sforzi "alla fine la montagna partorì il topolino"), non vorrei che il museo provinciale costituisca "un contentino" e finisca per "distrarci" da un proposito piùampio, riguardante la realizzazione di un "Museo Nazionale", che la città di Canosa, città di "Principi,Imperatori e Vescovi", merita.

La differenza sostanziale tra Museo Provinciale e quello Nazionale a mio avviso non deve essere riconducibile solo ad un problema di finanziamenti, bensì andrebbe ricondotta ad un problema più concreto e serio che riguarda da un lato l'autonomia che di per sè la Città di Canosa di Puglia potrebbe vantare nei confronti delle altre Città, dall'altro l'opportunità di ottenere dal MUSEO NAZIONALE di Taranto i nostri pregiatissimi pezzi che in passato sono stati portati via ( in merito a questo, alcun documento risulta mai prodotto o citato: molti dimenticano che tutti i reperti archeologici scoperti negli anni passati sono stati portati al Museo di Taranto con la clausola che qualora la Città di Canosa di Puglia si fosse dotata di un Museo Nazionale sarebbero stati restituiti ).

Il timore fondato per non dire certo è che qualora la Città di Canosa di P. si dotasse di un Museo Provinciale e non Nazionale, non soltanto non avremmo più il Museo Nazionale, ma ci troveremmo sicuramente di fronte a una realtà diversa da quella che il nostro paese da sempre ambiva, ci troveremo di fronte a una situazione ove al massimo ci permetterebbero di ospitare nel nostro paese "i nostri reperti archeologici".
Infine veniamo all'ubicazione del ""Museo"", che certamente , un errore madornale realizzarlo nei pressi dell'area mercatale.
Ritengo errato e non corretto ubicare il museo nei pressi dell'area mercatale in quanto contrasta con tutta una serie di studi che negli ultimi anni nelle Università sono stati fatti, alla luce della realizzazione di altrettanti contenitori museali che sono stati realizzati nelle altre Città.
Il rischio che si corre (visti i risultati degli interventi recenti nella nostra città) è quello di realizzare un "capannone" di periferia che contenga pezzi archeologici, fuori da un contesto, e dove il turista dopo aver visitato il contenuto del "capannone", vada via senza neanche fermarsi in paese.
Attualmente un Museo viene concepito come qualcosa che deve "vivere" il contesto ove viene realizzato, deve essere un Muso aperto, un Museo che si deve integrare con il contesto storico, un museo costruito si ma anche costituito per poli sparsi per il contesto storico, che ricordi il "passato", un museo Nazionale che contenga pezzi archeologici in una struttura integrata nel paese, (o in prossimità del centro storico) per esempio come la scuola Mazzini, o il "vecchio mattatoio" collegato a tutta una serie di "palazzi contenitori" che hanno fatto la storia della nostra Città, che contenga la storia della nostra Città, come ""Palazzo Iliceto"" (Via Trieste e Trento) ""Palazzo Carmelitani"", (Piazza del Carmine), Palazzo Casieri (Via Varrone), ove alla fine si crea un " percorso turistico", ove tutto il centro storico possa ritrovare l'identità perduta prima e possa divenire contemporaneamente un polo di attrazione turistica.
Io stesso come amministratore in passato mi ero prodigato per la ristrutturazione di palazzo ilicieto per raggiungere questo scopo.

Così facendo, potremmo anche avere intorno a questi contenitori, Bar, negozi, attività di piccolo artigianato, ed i turisti nello spostarsi dal Museo Nazionale, agli altri contenitori museali, percorrerebbero per esempio il tragitto che va dalla scuola Mazzini a palazzo Carmelitani per la via Vito Rosa che conduce al Carmine, oppure Corso Garibaldi proseguendo per Piazza della Repubblica, attraversando un tragitto ove possano crearsi delle attività, da Palazzo Carmelitani ci si sposterebbe al Palazzo Ilicieto, e da esso al Castello, ed infine a Palazzo Varrese (via Varrone) creandosi di fatto un percorso turistico, un percorso culturale che oltre alla visita del Museo Nazionale, potrebbe visitare dei luoghi, restituendogli un senso dei luoghi, il sapore della nostra Città, riscoprendo gli usi della nostra città, risvegliando l'imprenditoria privata, con la sua attenzione, nell'andare a realizzare delle attività in quelle "zone", investendo capitali, (attratti dal percorso turistico) che di fatto portano da una parte al recupero del centro storico, e dall'altra a un incremento occupazionale (senza che il comune debba spendere soldi ).
Tutto questo infine lo si può ampliare a tutta la Città, recuperando per esempio i vecchi "tinali dell'800", con le sue grotte, che integrati ai " siti archeologici", creerebbero altri percorsi turistici.

L'amministrazione comunale ha il dovere di battersi per la realizzazione del MUSEO NAZIONALE senza creare alcuna confusione di sorta, e ha l'obbligo di confrontarsi per davvero con la società civile, con le associazioni, con i professionisti, con la popolazione, sull'ubicazione stessa del museo; non bisogna lasciarsi incantare dalle gentili concessioni che ci vengono proposte dall'alto, (magari per salvaguardare Taranto), l'On Rossi (concittadino e deputato del nostro collegio) e il sindaco Ventola, non devono lasciarsi prendere dalla fregola di apporsi qualche medaglia sul petto, (anche se poi col tempo risulta sbiadita) per un immediato risultato elettorale, senza considerare che queste scelte nel tempo possono risultare disastrose.

A volte tra il realizzare un opera subito e male, è meglio non realizzarla (vedi in ultima analisi il corso San Sabino con le sue basole e i suoi marciapiedi, o Piazza della Repubblica, )
Le amministrazioni passate e quella attuale non hanno mostrato alcuna attenzione a tutto questo, non basta parlare di recupero del centro storico, di siti Archeologici, di recupero di teatro quando poi si commettono errori del tipo:
-sostituzione di basole con asfalto;
-sostituzione di angolari scolpiti a mano ottocentesche (vedi obelisco della madonna in piazza della Repubblica) con delle false;
-fontane ultra moderne in una piazza ottocentesca di piazza della Repubblica;
- chiusura indiscriminata delle grotte con del cemento considerandole un problema e non una risorsa;
-eliminazione di fontane del 1914 con successiva pavimentazione;
-interventi di opere pubbliche riguardanti involucri in cemento in prossimità di siti archeologici che eliminano di fatto la visuale ai monumenti;

arch. Gianfranco Merafina
Consigliere Comunale TERZO POLO
© 2005-2024 CanosaWeb è un portale gestito da 3CPower srl Partita iva 07161380725. Testata giornalistica registrata presso il Tribunale di Trani. Tutti i diritti riservati.
CanosaWeb funziona grazie ai messaggi pubblicitari che stai bloccandoPer mantenere questo sito gratuito ti chiediamo disattivare il tuo AdBlock. Grazie.