Amministrazioni ed Enti
Il CAV "RiscoprirSi" escluso dall'Ambito territoriale
Interviene la presidente Lomuscio
Canosa - mercoledì 29 giugno 2016
23.01 Comunicato Stampa
Nei mesi scorsi molti centri antiviolenza e molti Ambiti Territoriali sono stati impegnati nelle attività di programmazione delle azioni di prevenzione e contrasto alla violenza rispondendo a sollecitazioni della Regione Puglia che in attuazione di quanto previsto nella Legge Regionale n. 29/2014 ha pubblicato due importanti avvisi pubblici invitando gli Ambiti Territoriali a stipulare delle convenzioni con centri antiviolenza autorizzati e a implementare/consolidare attività di prevenzione e contrasto alla violenza di genere. Il CAV "RiscoprirSi…" ha presentato le proprie proposte a vari ambiti tra cui all'Ambito Territoriale di Canosa-Minervino-Spinazzola con l'obiettivo di continuare/implementare le attività di prevenzione e contrasto alla violenza avviate in tale territorio da diverso tempo. In entrambe le occasioni l'Ambito Territoriale di Canosa di Puglia ha escluso la nostra proposta, non tenendo conto delle relazioni che negli anni abbiamo costruito e delle esperienze e competenze acquisite. Ci sentiamo in dover di rendere pubblico quanto accaduto nella trasparenza che ci contraddistingue e nel rispetto di tutte/i coloro che si sono fidate/i e che hanno investito in/con noi in questi anni.
La Legge Regionale n. 29/2014 (art. 4) invita a valorizzare esperienze e competenze consolidate dai centri antiviolenza a livello locale e noi, dall'altra parte, sappiamo che la conoscenza del territorio, la continuità dei recapiti del servizio, delle persone che vi operano, delle relazioni che si creano con le utenti, con i servizi territoriali, con le scuole, con gli enti del privato sociale, sono elementi fondamentali per permettere l'emersione del fenomeno e promuovere un vero cambiamento. Ma evidentemente tutto ciò non è stata una priorità dell'Ambito Territoriale di Canosa di Puglia che ha aggiudicato la convenzione alla proposta economicamente più bassa (e non più vantaggiosa!), senza ulteriori valutazioni. Senza entrare nel merito delle valutazioni progettuali, perché non di nostra competenza, riteniamo che tale decisione rappresenti un calcio alla continuità del servizio, considerando che "RiscoprirSi…" opera nel territorio di Canosa-Minervino-Spinazzola dal 2009 pur avendo sede principale ad Andria, anche in collaborazione con vari enti del privato sociale, in particolare con il Movimento Antistalking, Antipedofilia e Pari Opportunità presente nel territorio canosino dal 2011 (nella gestione delle richiesta di aiuto delle vittime di violenza e nelle attività di sensibilizzazione). Altresì dal dicembre 2013 ha avuto ufficialmente la competenza territoriale del centro antiviolenza della Provincia BT, in quanto facente parte del soggetto gestore dello stesso cav che è stato attivo sino a dicembre 2015, gestendone lo sportello di prossimità in collaborazione alle socie del Movimento Antistalking, Antipedofilia e Pari Opportunità. Da allora continuiamo a realizzare a titolo volontario attività di prevenzione e contrasto alla violenza sia attraverso incontri pubblici, collaborando con le scuole e gli enti del privato sociale, sia mantenendo aperto lo sportello presso la Parrocchia Gesù, Giuseppe e Maria a Canosa di Puglia(BT) ogni lunedì pomeriggio accogliendo la richiesta di aiuto di n. n.4 donne vittime di violenza a cui si aggiungono n.6 persone che hanno richiesto informazioni. Riteniamo inoltre che la decisione dell'Ambito Territoriale rappresenti anche una mancanza di riconoscimento nei confronti soprattutto degli enti del privato sociale (la cui collaborazione è stata prevista e sottolineata nelle nostre proposte progettuali) che negli anni hanno investito insieme a noi nelle attività di creazione della rete. Nonostante il rammarico per quanto accaduto ci auguriamo che il nuovo CAV possa insieme a noi far fronte alle tante criticità presenti in tale territorio e informiamo che continueremo le nostre attività garantendo la continuità del percorso da noi avviato nel rispetto di chi ha creduto in noi e continuerà a farlo, perché ci sentiamo parte importante del cambiamento avvenuto negli anni nel territorio canosino e di tutto il territorio dell'Ambito verso la promozione dei diritti delle persone vittime di violenza e di tutte/i noi".
La Presidente - Dott.ssa Patrizia Lomuscio
La Legge Regionale n. 29/2014 (art. 4) invita a valorizzare esperienze e competenze consolidate dai centri antiviolenza a livello locale e noi, dall'altra parte, sappiamo che la conoscenza del territorio, la continuità dei recapiti del servizio, delle persone che vi operano, delle relazioni che si creano con le utenti, con i servizi territoriali, con le scuole, con gli enti del privato sociale, sono elementi fondamentali per permettere l'emersione del fenomeno e promuovere un vero cambiamento. Ma evidentemente tutto ciò non è stata una priorità dell'Ambito Territoriale di Canosa di Puglia che ha aggiudicato la convenzione alla proposta economicamente più bassa (e non più vantaggiosa!), senza ulteriori valutazioni. Senza entrare nel merito delle valutazioni progettuali, perché non di nostra competenza, riteniamo che tale decisione rappresenti un calcio alla continuità del servizio, considerando che "RiscoprirSi…" opera nel territorio di Canosa-Minervino-Spinazzola dal 2009 pur avendo sede principale ad Andria, anche in collaborazione con vari enti del privato sociale, in particolare con il Movimento Antistalking, Antipedofilia e Pari Opportunità presente nel territorio canosino dal 2011 (nella gestione delle richiesta di aiuto delle vittime di violenza e nelle attività di sensibilizzazione). Altresì dal dicembre 2013 ha avuto ufficialmente la competenza territoriale del centro antiviolenza della Provincia BT, in quanto facente parte del soggetto gestore dello stesso cav che è stato attivo sino a dicembre 2015, gestendone lo sportello di prossimità in collaborazione alle socie del Movimento Antistalking, Antipedofilia e Pari Opportunità. Da allora continuiamo a realizzare a titolo volontario attività di prevenzione e contrasto alla violenza sia attraverso incontri pubblici, collaborando con le scuole e gli enti del privato sociale, sia mantenendo aperto lo sportello presso la Parrocchia Gesù, Giuseppe e Maria a Canosa di Puglia(BT) ogni lunedì pomeriggio accogliendo la richiesta di aiuto di n. n.4 donne vittime di violenza a cui si aggiungono n.6 persone che hanno richiesto informazioni. Riteniamo inoltre che la decisione dell'Ambito Territoriale rappresenti anche una mancanza di riconoscimento nei confronti soprattutto degli enti del privato sociale (la cui collaborazione è stata prevista e sottolineata nelle nostre proposte progettuali) che negli anni hanno investito insieme a noi nelle attività di creazione della rete. Nonostante il rammarico per quanto accaduto ci auguriamo che il nuovo CAV possa insieme a noi far fronte alle tante criticità presenti in tale territorio e informiamo che continueremo le nostre attività garantendo la continuità del percorso da noi avviato nel rispetto di chi ha creduto in noi e continuerà a farlo, perché ci sentiamo parte importante del cambiamento avvenuto negli anni nel territorio canosino e di tutto il territorio dell'Ambito verso la promozione dei diritti delle persone vittime di violenza e di tutte/i noi".
La Presidente - Dott.ssa Patrizia Lomuscio