Elena Gentile
Elena Gentile
Vita di città

Il futuro dell’ospedale di Canosa

Elena Gentile assicura che diventerà “Centro risvegli” in tempi celeri

"Sono qui per condividere con le istituzioni e la popolazione una idea di futuro e di rifunzionalizzazione del vostro presidio ospedaliero, aderente certamente alle esigenze del territorio ma proiettato verso qualcosa di più importante: ho scelto Canosa per realizzare il "Centro risvegli" di tutto il Nord della Puglia, dalle Isole Tremiti a Bisceglie, certamente perché ho accolto le sollecitazioni dell'Amministrazione comunale in primis, e del "Comitato B619". Ma non solo. E' stata questa una scelta pensata che darà a questa città, ma anche all'intera Regione il ritorno che tutti ci aspettiamo". Sono queste solo alcune delle parole proferite dall'assessore regionale alla Sanità, Elena Gentile, nel corso dell'incontro con la città che si è svolto ieri pomeriggio, 28 ottobre, in aula consiliare. Alla manifestazione sono intervenuti, insieme ai cittadini, il sindaco di Canosa, Ernesto La Salvia, il direttore generale della Asl Bat, Giovanni Gorgoni, il vicesindaco Pietro Basile, il presidente del Consiglio comunale, Pasquale Di Fazio, gli assessori comunali Sabino Facciolongo, Franco Minerva, Leonardo Piscitelli, Gianni Quinto, Cosimo Zannolfi, alcuni consiglieri comunali e alcuni rappresentanti del "Comitato spontaneo cittadino a difesa dell'ospedale di Canosa B619".

La Regione Puglia ha previsto un «Modello assistenziale riabilitativo e di presa in carico di soggetti in stato vegetativo e stato di minima coscienza» con la realizzazione di tre "Centri Risvegli" in tutta la Regione: uno per l'area Sud (Taranto, Brindisi e Lecce) che avrà sede a Ceglie Messapica, uno per l'area barese e uno per l'intera area Nord della Puglia, che sarà realizzato proprio a Canosa.

La realizzazione di tale struttura presso l'ospedale di Canosa, è diventata una certezza a seguito della determina dirigenziale regionale n. 258 del 17 ottobre, che ha dato parere favorevole di compatibilità al fabbisogno regionale per la realizzazione di una struttura extra-ospedaliera "Centro Risvegli" a Canosa di Puglia.

Gorgoni, nel corso della manifestazione, ha illustrato, con l'ausilio di diapositive, il processo di rifunzionalizzazione dell'ospedale di Canosa (invio il Piano complessivo nel pdf allegato), che diverrà una "struttura integrata per la riabilitazione graduale post-acuzie delle gravi cerebrolesioni acquisite". La Regione ha individuato Canosa per ospitare il Centro risvegli perché così "si avvia una nuova vocazione dell'ospedale e si riesce a dare una risposta adeguata ad una domanda assistenziale insoddisfatta". Inoltre Canosa è stata preferita anche perché situata a confine tra le province di Bat e Foggia, ma anche per la sua collocazione strategica verso le regioni limitrofe.
Il "Piano complessivo" prevede un Polo riabilitativo completo con un reparto di "Medicina" con 24 posti letto, uno di "Geriatria" da 15 posti letto, uno di "Lungodegenza" con 12 posti letto, un "Centro risvegli" da 45 posti letto, uno di "Riabilitazione cardiologica" da 10 posti letto, uno di "ortogeriatria" da tre posti letto, il "Day Surgery" (o Day Hospital chirurgico) e il "Day Service" (che prevede prestazioni specialistiche ambulatoriali).

Il "Centro risvegli" sarà sostanzialmente allocato al quarto piano dell'ospedale e in parte del terzo, affianco all'Unità operativa di "Riabilitazione fisica". Al secondo piano saranno attivi l'Unità operativa di "Geriatria", "Ortogeriatria", il Dipartimento Materno Infantile; al primo piano saranno attive l'Unità ospedaliera di "Medicina" e quella di "Lungodegenza"; infine, al piano terra ci sarà l' "Ambulatorio ospedaliero", il "Day Service" con ambulatori di chirurgia, ortopedia e sala gessi, oltre ad un nuovo Pronto soccorso e alla Farmacia ospedaliera.
Nel corso dell'incontro, oltre agli interventi dell'assessore Gentile, del direttore Gorgoni e del sindaco La Salvia, anche alcuni cittadini hanno preso più volte la parola, non senza qualche nota polemica.

"È stato illustrato all'intera cittadinanza e non solo al Consiglio comunale il complessivo processo di riconversione dell'ospedale di Canosa – ha detto il primo cittadino - alla luce delle nuove determinazioni e del rilancio della struttura stessa che avrà una nuova vocazione, nell'esclusivo multifattoriale interesse della città. In primis, il bisogno di salute. Abbiamo voluto, infatti, che i cittadini potessero intervenire prendendo la parola, esprimendo anche la propria contrarietà e la propria rabbia. Le sorti dell'ospedale stanno a cuore a tutti. Il governo regionale non ha deciso certamente a cuor leggero di ridimensionare né di chiudere interi ospedali, costretto dalle prescrizioni del Governo nazionale determinate dalla congiuntura economica. Abbiamo cercato in ogni modo, persino partecipando alle manifestazioni di protesta organizzate dal Comitato B619, di non far chiudere i reparti esistenti. Ma sarebbe stata un'agonia di breve durata. Come ha detto il direttore Gorgoni, l'ospedale così com'era sarebbe rimasto aperto solo per due o tre mesi in più. Abbiamo quindi sollecitato la Regione a guardare oltre. Oggi possiamo affermare che la Città è riuscita ad ottenere un risultato importante, a tenere aperta la struttura, a modificarla ma anche a potenziarla, divenendo punto di riferimento dei malati con cerebro lesioni gravi di tutta la regione, oltre che, per la nostra posizione geografica, delle regioni limitrofe. Un risultato giunto dopo la lunga e tenace battaglia dell'Amministrazione comunale, in accordo con le forze sociali cittadine, tesa alla verifica e alla concreta attuazione di tutti i presupposti normativi ed amministrativi idonei a garantire alla nostra città la presenza di una struttura importante per l'intera Puglia".

Per quanto riguarda i tempi di attuazione del nuovo assetto ospedaliero, il "Piano complessivo" prevede: qualche settimana per l'attivazione del reparto di "Medicina"; la "Geriatria" sarà già attiva dal mese di novembre 2013, con l'assunzione di un nuovo geriatra; la "Lungodegenza" è invece in attesa di accreditamento da parte degli uffici regionali, così come anche la "Riabilitazione cardiologica"; il "Centro risvegli" sarà attivato entro i prossimi 18-24 mesi; per la "Riabilitazione funzionale, c'è da attendere perché l'istanza è in via di preparazione; infine, entro 15 giorni saranno attivate l'Ortogeriatria (da tre posti tecnici), il "Day Surgery" e il "Day Service".

"Guardiamo con ottimismo al futuro dell'ospedale di Canosa – ha concluso Gentile - Abbiamo cercato anche di rendere rapido il percorso di riconversione e sono qui anche per fornire a questo territorio le garanzie che tutto questo si realizzi nei tempi più celeri possibili. Raccolgo positivamente il dibattito di questa sera e mi fa piacere constatare quanto l'Amministrazione comunale e l'intera città ci tengano a questa struttura. Chiedo al direttore generale di accelerare l'iter amministrativo per far apprezzare ai cittadini al più presto la validità di questo percorso di rigenerazione del nosocomio di Canosa. Dobbiamo fare di necessità virtù: chiudono i tribunali, chiudono le scuole. Non sono poche le scelte che mortificano il Sud molto più che il resto del Paese. C'è una profonda sperequazione tra Nord e Sud. Però l'ospedale di Canosa non è stato chiuso e basta, come è avvenuto in altre città anche più grandi, come ad esempio Manfredonia. L'unico modello di nosocomio possibile a Canosa è questo. Tornerò tra qualche mese a Canosa per verificare lo stato dell'arte del processo di rigenerazione dell'ospedale".

ufficio stampa
Francesca Lombardi
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