Eventi e cultura
Il Gelso Bianco di Casa Mia, tra emozioni e ricordi
L'esordio letterario dell'ingegnere Nunzio Valentino
Canosa - domenica 16 dicembre 2018
10.37
Emozioni ed applausi per l'anteprima nazionale della presentazione del libro "Il Gelso Bianco di Casa Mia - Poliomielite Sofferenza Sfida Fede", sottotitolo "Vita e Pensieri dal 1950 al 1970", svoltasi lo scorso 7 dicembre nella Basilica Cattedrale di San Sabino a Canosa di Puglia(BT), che ha visto la partecipazione dell'autore Nunzio Valentino, delle giornaliste Mariella Magazù e Claudia Vitrani in veste di moderatrici, dell'editore Paolo Longo Caracciolo e di Mons Felice Bacco, alla presenza delle autorità cittadine tra le quali il sindaco di Canosa di Puglia Roberto Morra, dei presidenti e rappresentanti di molte associazioni culturali locali, di CanoSiamo di Roma e Il Ponte di Torino, degli Scout e di tantissimi amici. "Nascere nell'agosto 1951, a Canosa di Puglia, città a vocazione agricola e paese povero, ricco però di quella dignità che fa nobili anche i contadini cafoni. E scoprire dopo, già non più bambino la rilevanza .....". Comincia cosi il suo cammino letterario l'ingegnere chimico Nunzio Valentino, incentrato sulla rilevanza della Poliomielite, la tristezza di una lunga degenza in ospedale, la sofferenza, il buio della prima giovinezza passata nascondendosi e studiando, che diventano ragioni di una motivata sfida che man mano con il tempo appaga, portando sconfitte ma anche vittorie tutte in salita, sempre con gli occhi rivolti al Cielo. Una autobiografia sofferta di un ragazzo del Sud che, investito da fragilità e dolore, riesce nella maturità a spogliarsi della bugiarda pretesa della autosufficienza, causa della solitudine di tante donne e uomini del nostro tempo. Potrebbe sembrare cosi ad una frettolosa lettura, il libro invece è "non una storia autobiografica ma un'avventura" citando Monsignor Giacomo Pappalardo, Cancelliere Vaticano della Congregazione per la Causa dei Santi. L'avventura di una conquista mentale costruita con lo studio e con il profondo esame di figure forti, da imitare per crescere. Figure che "ti aiutano a trovare ragioni e coraggio di non abbattersi al peso del dolore, a dare giusta valenza alla disabilità che non invalida il vero senso di una vita". La fragilità di un ragazzo, esile come una farfalla, che però costruisce con la vicinanza di chi gli vuol bene, il nonno, e soprattutto la mamma, con lo studio, con la Fede, ali vigorose che gli hanno permesso di volare in Italia, nel mondo.
La narrazione datata dal 1950 al 1970 si allarga ad un esame storico del Sud del nostro Paese fermandosi a tratteggiare figure che a questa nostra, ancora amara ed avara terra, hanno dato idee e realizzazioni infrastrutturali come Matteo Renato Imbriani o Gabriele Pescatore, oppure aiuto fattivo nella acquisizione di cultura come i maestri Giovanni Lapenna e Giuseppe Frate o vicinanza umana e medica come l'uomo che ridava la vista ai poveri del Sud, Alfonso Motolese. Cosi facendo, l' autore trova il modo di parlare di problemi ancora oggi cogenti nel nostro Paese e nel mondo: le migrazioni, l'importanza della risorsa acqua, il lavoro, le lotte di classe, il Sessantotto, il rispetto della dignità umana, la salvaguardia dei valori, della famiglia. Il libro di Nunzio Valentino trova profonda umanità nel racconto di un nonno, preoccupato del futuro dei suoi nipoti, che prova a ricordare una avventura di vita ai giovani partendo "dall'insegnamento contadino di nonno Nunzio, condito dall'amore di mamma Savina, dalla dolcezza della Signora Tina che per 50 anni è stata baluardo familiare di un uomo, sempre pronto a volare ma abituato sempre a tornare a casa". In tal senso la chiave di lettura del libro è ""Il Gelso Bianco di Casa Mia" che mescola natura, aria libera, assenso al "volo di un uccellino", che ha mantenuto la promessa fatta a mamma Savina e mai ha dimenticato negli anni il nido, le radici, la sua gente .
Il libro è dedicato ai disabili, di ieri, oggi e domani con un occhio attento al Gruppo Amici di Canosa che, grazie al lavoro di tanti bravi Canosini stretti intorno a Mons.Felice Bacco, festeggia i suoi 25 anni di vita. Toccante la lettera a firma del Vescovo della Diocesi di Andria, Mons. Luigi Mansi che rivolgendosi all'autore ha scritto :"Sono sicuro che la lettura del suo libro farà bene a tante persone, sopratutto ai giovani e a quanti vivono il problema della disabilità. Sicuramente la sua realizzazione personale e professionale le sarà costato un supplemento di impegno e tenacia, valori umani che abbiamo il dovere di comunicare e testimoniare, soprattutto nella società moderna, spesso pervasa dall'illusione, dalla vita comoda e dall'individualismo esasperato." La vigilia dell'Immacolata in una affollata Cattedrale, "la Canosa dal grande cuore" si è stretta intorno a Nunzio Valentino che, citando mamma Savina in dialetto ed il Dalai Lama in inglese, ha avuto da chi lo amava il dono delle ali ma anche radici per tornare e motivi per rimanere.
Foto a cura di Salvatore Carbone
La narrazione datata dal 1950 al 1970 si allarga ad un esame storico del Sud del nostro Paese fermandosi a tratteggiare figure che a questa nostra, ancora amara ed avara terra, hanno dato idee e realizzazioni infrastrutturali come Matteo Renato Imbriani o Gabriele Pescatore, oppure aiuto fattivo nella acquisizione di cultura come i maestri Giovanni Lapenna e Giuseppe Frate o vicinanza umana e medica come l'uomo che ridava la vista ai poveri del Sud, Alfonso Motolese. Cosi facendo, l' autore trova il modo di parlare di problemi ancora oggi cogenti nel nostro Paese e nel mondo: le migrazioni, l'importanza della risorsa acqua, il lavoro, le lotte di classe, il Sessantotto, il rispetto della dignità umana, la salvaguardia dei valori, della famiglia. Il libro di Nunzio Valentino trova profonda umanità nel racconto di un nonno, preoccupato del futuro dei suoi nipoti, che prova a ricordare una avventura di vita ai giovani partendo "dall'insegnamento contadino di nonno Nunzio, condito dall'amore di mamma Savina, dalla dolcezza della Signora Tina che per 50 anni è stata baluardo familiare di un uomo, sempre pronto a volare ma abituato sempre a tornare a casa". In tal senso la chiave di lettura del libro è ""Il Gelso Bianco di Casa Mia" che mescola natura, aria libera, assenso al "volo di un uccellino", che ha mantenuto la promessa fatta a mamma Savina e mai ha dimenticato negli anni il nido, le radici, la sua gente .
Il libro è dedicato ai disabili, di ieri, oggi e domani con un occhio attento al Gruppo Amici di Canosa che, grazie al lavoro di tanti bravi Canosini stretti intorno a Mons.Felice Bacco, festeggia i suoi 25 anni di vita. Toccante la lettera a firma del Vescovo della Diocesi di Andria, Mons. Luigi Mansi che rivolgendosi all'autore ha scritto :"Sono sicuro che la lettura del suo libro farà bene a tante persone, sopratutto ai giovani e a quanti vivono il problema della disabilità. Sicuramente la sua realizzazione personale e professionale le sarà costato un supplemento di impegno e tenacia, valori umani che abbiamo il dovere di comunicare e testimoniare, soprattutto nella società moderna, spesso pervasa dall'illusione, dalla vita comoda e dall'individualismo esasperato." La vigilia dell'Immacolata in una affollata Cattedrale, "la Canosa dal grande cuore" si è stretta intorno a Nunzio Valentino che, citando mamma Savina in dialetto ed il Dalai Lama in inglese, ha avuto da chi lo amava il dono delle ali ma anche radici per tornare e motivi per rimanere.
Foto a cura di Salvatore Carbone