Scuola e Lavoro
Il governo ponga rimedio ad una ingiustizia
L'appello di Abaterusso per il piano assunzionale della scuola
Italia - mercoledì 30 dicembre 2015
8.09
È inaccettabile la disparità di trattamento prevista dal piano assunzionale della scuola con docenti di Fase C costretti a vivere in una condizione precaria e docenti assunti di Fase B che, nonostante l'esperienza e i tanti anni di servizio, attendono fiduciosi che giustizia sia fatta e che in questo Paese - almeno una volta - a prevalere siano il merito e il buon senso. Uno stato di confusione e di disagio che è sotto gli occhi di tutti e che rischia di ripercuotersi sulla vita professionale e su quella familiare di quanti speravano di vedersi assegnata una cattedra più vicina alla propria residenza, ai propri affetti. Docenti ai quali viene detto, invece, di mettersi in coda e di aspettare il proprio turno. Della serie gli ultimi saranno i primi!
E se poi - come è avvenuto in Puglia - a dover partire sono soprattutto i docenti in possesso del titolo di sostegno allora ecco che il danno è bello e fatto perché a pagare questa volta non saranno soltanto gli insegnati, ma anche tutti quei genitori che di punto in bianco non potranno più contare su un aiuto costante e qualificato per i loro figli. Siamo di fronte a una situazione di difficile accettazione se si pensa al ruolo nobile e delicatissimo che svolgono gli insegnanti il cui compito è quello di formare gli uomini e le donne del domani fornendo loro gli stumenti per affrontare la vita. È in quest'ottica che occorre pensare ai docenti se si vogliono dare certezze e risposte adeguate a quanti ogni giorno vivono e lavorano nella scuola. Come si può pensare che il merito di aver vinto un concorso costituisca uno svantaggio? Ritengo sia necessario, oltre che urgente, porre rimedio a questo incredibile paradosso. Lo dobbiamo fare per i nostri figli e per tutti coloro che svolgono un ruolo educativo per le future generazioni.
Ernesto Abaterusso, consigliere regionale PD
E se poi - come è avvenuto in Puglia - a dover partire sono soprattutto i docenti in possesso del titolo di sostegno allora ecco che il danno è bello e fatto perché a pagare questa volta non saranno soltanto gli insegnati, ma anche tutti quei genitori che di punto in bianco non potranno più contare su un aiuto costante e qualificato per i loro figli. Siamo di fronte a una situazione di difficile accettazione se si pensa al ruolo nobile e delicatissimo che svolgono gli insegnanti il cui compito è quello di formare gli uomini e le donne del domani fornendo loro gli stumenti per affrontare la vita. È in quest'ottica che occorre pensare ai docenti se si vogliono dare certezze e risposte adeguate a quanti ogni giorno vivono e lavorano nella scuola. Come si può pensare che il merito di aver vinto un concorso costituisca uno svantaggio? Ritengo sia necessario, oltre che urgente, porre rimedio a questo incredibile paradosso. Lo dobbiamo fare per i nostri figli e per tutti coloro che svolgono un ruolo educativo per le future generazioni.
Ernesto Abaterusso, consigliere regionale PD