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Il referendum sulle trivelle non raggiunge il quorum.

I risultati definitivi di Canosa

Nella giornata di domenica 17 aprile scorso, a Canosa di Puglia(BT) ha votato per il referendum sulle trivelle il 30,37% degli aventi diritto al voto, con 7.310 votanti (di cui 3.736 maschi e 3.574 femmine) su 24.071 elettori. Dallo spoglio sono emerse nr.30 schede bianche e n.40 nulle. Per la risposta affermativa sono stati conteggiati nr.6.763 (SI) e per quella negativa nr.477(NO). Anche a livello provinciale non è stato raggiunto il quorum del 50% più uno degli elettori partecipanti:al termine della consultazione sono risultati 110.019 voti per il (SI) pari al 94,44% e 6.481 per il (NO) corrispondente al 5,56%. In Puglia ha votato il 40 per cento degli aventi diritto mentre la Basilicata è risultata l'unica regione d'Italia dove il quorum è stato raggiunto. Dalle analisi delle affluenze al referendum per le trivelle è inoltre emerso che nelle regioni del Nord (Veneto, Emilia Romagna, Piemonte e Valle d'Aosta) si è votato di più che in quelle costiere del Mezzogiorno, da cui ci si sarebbe attesi una partecipazione maggiore. Dal confronto dei dati si nota che la partecipazione è stata maggiore nelle Regioni che si affacciano sull'Adriatico. Il referendum sulle trivelle non raggiunge il quorum: i votanti raggiungono il 31,2% con iche superano l'85% ed i NO al 15%. Su 50.675.406 elettori(Italia+Estero) hanno votato 15.806.788, pari al 31,19%: di cui 13.334.764 per il SI, pari al 85,84% e 2.198.805 per il NO, pari al 14,16%. Le schede bianche ammontano a 104.420, pari allo 0,66%, quelle nulle a 168.138, pari all' 1,06% mentre le schede contestate e non assegnate 663.
Le Associazioni del Comitato per il SÌ al referendum sulle trivelle presenteranno un ricorso al Ministero dello Sviluppo Economico per chiedere il blocco immediato delle cinque concessioni estrattive entro le 12 miglia. Secondo Enzo Di Salvatore, estensore dei quesiti referendari, "le concessioni sono scadute da anni. La norma prevede che siano prorogati i titoli vigenti, non quelli scaduti. Di conseguenza le aziende petrolifere stanno continuando ad estrarre senza autorizzazione".
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