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Il Verbo si è fatto carne ed è venuto ad abitare in mezzo a noi

L’omelia del Vescovo Mons. Luigi Mansi

L'omelia del Vescovo della Diocesi di Andria, Mons. Luigi Mansi, tenuta stamani nella Chiesa Cattedrale della città federiciana, durante la Messa della II Domenica dopo il Natale. """Ancora una volta è risuonato per noi un Vangelo bellissimo, anche se apparentemente un po' arido, è lo stesso che si è letto la sera di Natale: "il Verbo si è fatto carne ed è venuto ad abitare in mezzo a noi". Dicevo, apparentemente un po' arido, infatti non è né un racconto e né un discorso, è una meditazione sull'avvenimento che noi stiamo celebrando in questi giorni. Il racconto lo abbiamo udito nei giorni del Natale, lo abbiamo visualizzato con i nostri presepi, lo abbiamo cantato con le nostre nenie natalizie. Ma ci dobbiamo chiedere: che senso ha questo avvenimento per la nostra vita? Che cosa succede nella nostra vita, ora che il Verbo si è fatto carne? E comincio col fermarmi a meditare con voi sulle battute iniziali del brano evangelico. In principio era il Verbo e il Verbo era presso Dio e il Verbo era Dio. Tre passaggi di un unico cammino: il Verbo, una parola che traduce l'originale greco e poi latino "la parola". Gesù è la parola che Dio dice al mondo. Noi viviamo in un'epoca particolare, nella quale ci sono molti verbi, molte parole, molti pontefici, ognuno con la sua verità: c'è la verità politica, c'è la verità economica, c'è la verità sociale, la verità scientifica…la vita del mondo oggi sembra come una grande bancarella in cui c'è di tutto e il Libro, la parola del Vangelo sta in mezzo a tante altre parole. E noi siamo frastornati, disorientati, proprio perché vediamo messa sullo stesso piano la parola di Dio con tutte le altre parole di questo mondo.

Il Vangelo di oggi ci avverte: stiamo attenti a non entrare nella confusione pure noi. Il Verbo era Dio, la parola del Vangelo, la parola che è Gesù non è sullo stesso piano di tutte le altre parole di questo mondo; se io devo scegliere se ascoltare Gesù o ascoltare un altro santone di questo mondo, non mi trovo a fare una scelta di due cose che stanno sullo stesso piano, assolutamente no. Noi cristiani dobbiamo essere convinti che la Verità è una, Dio è uno, la Via per la salvezza, per la vita è una. Così, lungo il brano, noi troviamo delle immagini chiare, non si può equivocare: Lui era la vita – dice San Giovanni – Lui era la luce, e dinanzi a questo dobbiamo prendere posizione: o sì o no, o l'accetto o la rifiuto; non posso dire: "Sì, però…" e, così, mentre dico sì a questa verità, nei fatti dico sì anche ad altre verità. No, questa cosa non è possibile, la mente umana si ribella, non può essere vero tutto e il contrario di tutto; viviamo in tempi di grande confusione, e a questo punto si salvi chi può, perché con questo modo di vivere, che cosa possiamo costruire? In queste condizioni, potremo mai costruire un mondo vero, giusto, bello? E non diventano, allora, tutti i nostri pensieri, tutte le nostre aspirazioni solo chiacchiere? Come possiamo aspirare alla pace, per fare solo un esempio che sta molto a cuore a Papa Francesco, se poi teniamo in piedi nel nostro cuore, nella nostra società strutture di peccato, strutture di ingiustizia? Il Verbo era Dio, la parola di Dio è la verità sul mondo, sulla vita, sul destino dell'uomo, ma purtroppo succede – San Giovanni ci avverte di ciò – che la luce viene tra le tenebre e le tenebre non l'accolgono. É logico che non l'accolgono, non la possono accogliere, perché se ci sono le tenebre, non c'è la luce, se c'è la luce, non ci sono le tenebre, luce e tenebre non possono stare insieme. E le tenebre, che a volte diventano dei sistemi di vita, fanno guerra alla luce e così comprendiamo perché la vita della Chiesa in questi duemila anni, pur se seminata di tanti errori e di tanti peccati di uomini di Chiesa, è anche una vita di martiri, di gente che ha pagato con il sangue la sua fedeltà alla luce. Chiediamoci, allora: che posizione prendiamo noi di fronte alla luce, di fronte a Gesù? L'abbiamo veramente accolto nella nostra vita?

La seconda riflessione: questo Verbo, – dice San Giovanni – si è fatto carne, è venuto ad abitare in mezzo a noi, l'abbiamo ripetuto anche nel Salmo responsoriale. Abbiamo questa presenza nella vita, nella storia degli uomini. Per noi credenti la storia umana non è una storia, come si dice oggi, laica, come per dire "dove Dio non c'entra, chi ci crede se lo cerca" No! Il Verbo è venuto ad abitare in mezzo a noi, abita con noi, e noi con la sua presenza dobbiamo fare i conti, prima o poi. Ma ci viene subito in mente la parola di San Giovanni Battista ascoltata in tempo di Avvento: in mezzo a voi c'è uno che voi non conoscete. Immaginate un grande condominio in cui viene un inquilino nuovo che nessuno conosce e i commenti sono: "Ma chi è quello? Da qualche mese sta qui. Chi sarà? Come si chiamerà? Non sappiamo niente di lui". Chi è quello là? Chi è questo inquilino della nostra storia? Se ci pensiamo ci vengono i brividi: sono duemila e venti anni a ancora tanti non conoscono questo inquilino che è il Verbo, è la parola di Dio, è Dio. Forse anche perché quelli che lo conoscono non fanno abbastanza per presentarlo agli altri. Certo è che questo inquilino un bel giorno dirà: "Avevo fame e mi hai dato da mangiare, avevo sete...", e poi, come non ricordare che questo inquilino dice delle cose un po' strane: "Beati i poveri in spirito, beati i miti, beati i puri di cuore…"? Dunque, di fronte alla verità non si può temporeggiare, o si dice un bel sì, con tutta la fatica e con tutte le cadute, oppure è meglio dire no ed è forse più dignitoso. Oggi, guardate, c'è più da temere la mediocrità e l'inconsistenza di tanti cristiani che non l'opposizione chiara e netta di chi si mette contro e tu sai che è contro. Oggi i peggiori nemici del Vangelo, le peggiori tenebre che ostacolano la luce sono proprio quei cristiani che a parole si fregiano di essere luce, ma poi nella vita, nei comportamenti quotidiani sono chiaramente all'opposto. Allora, nell'incamminarci in questo nuovo anno – siamo nelle prime giornate di un anno nuovo – ricordiamoci sempre che il Signore è con noi, cammina con noi, vive con noi. Camminiamo dunque con Lui!"""
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