Associazioni
Illegittimo il “Codice del Commercio della Puglia”.
A sentenziarlo la Corte Costituzionale
Puglia - sabato 19 novembre 2016
16.48
Prima ad aprile e poi a luglio 2015 il Presidente UNIBAT, Savino Montaruli interveniva sugli organi di informazione dettagliando in modo puntuale il suo pensiero e la sua analisi, evidenziando l'avvenuta impugnazione del Codice del Commercio della Regione Puglia da parte del Consiglio dei Ministri il quale, con delibera nr. 68 del 19 giugno 2015, impugnava la legge regionale 16 aprile 2015, n. 24, il cosiddetto "Codice del commercio". Un Codice sventolato dalla Regione in piena campagna elettorale fino al punto da accattivarsi il sostegno politico di quelle Associazioni di Categoria compiacenti le quali, evidentemente, quel Codice non lo hanno neppure guardato o letto altrimenti non capisco come abbiano potuto darne parere favorevole di fronte a palesi illegittimità costituzionali in talune importantissime disposizioni. Esattamente come preannunciato dal leader sindacale andriese giunge la notizia scontata: con sentenza 11 novembre 2016 n. 239, la Corte Costituzionale ha giudicato illegittimo quel Codice Commercio Puglia pasticciato e mai concertato se non con i soliti noti i quali, evidentemente, devono essere stati abbagliati dagli altri "contenuti" del Codice che poi erano quelli cui in quel periodo in tanti guardavano più per interessi di parte che non diffusi e generali.
Tornando alla sentenza della Corte interviene nuovamente, a pieno titolo, il Presidente che ha affermato: "un pasticcio largamente annunciato quello del Codice del Commercio regionale posto che su quell'importante e fondamentale documento l'assessore regionale Capone, né mai altri soggetti, neanche quelle Associazioni che si ritengono fortunate, titolate, accreditate, privilegiate, hanno mai inteso coinvolgere le Categorie interessate e le loro Associazioni, venendo meno anche a precisi obblighi statutari. Ora giunge questa sentenza annunciata e la Regione Puglia rimedia un'altra bruttissima figura dopo averne collezionate tante altre, a partire dall'insuccesso dei Distretti Urbani del Commercio che ormai da anni non hanno mai visto al luce anche a causa del'inerzia e dell'inettitudine di quei privilegiati che ne vogliono gestire fondi e procedure, dimostrando ampie incapacità nell'attuazione di progetti ormai oggi fuori tempo e fuori luogo, avendo già perso tante occasioni di utilizzo dei fondi pubblici prima disponibili. A Loredana Capone – prosegue Montaruli – più volte ho lanciato il messaggio di confrontarsi con chi le carte le studia e con chi le leggi le conosce invece la stessa ha preferito continuare ad andare avanti in solitudine anzi accompagnata da chi non riesce proprio a dirle di no, sostenendola anche nella sua campagna elettorale e questo non è per nulla né piacevole né professionale. Spero che almeno ora che le nostre ragioni sono state affermate dalla sentenza della Corte Costituzionale, l'assessore comprenda che deve allargare le sue vedute e soprattutto che deve confrontarsi con chiunque, Operatori e le loro Associazioni di Categoria, anche con chi, come noi, non è capace di trattenere la verità, il democratico dissenso, quando razionale ed opportuno, rispetto a scelte che non condivide ma non per questo deve essere isolato ed emarginato. Non so se l'assessore regionale deciderà di prendere atto della grave decisione della Corte e trarne le dovute conseguenze, sta di fatto che questa mannaia non è cosa da poco specie perché anche con i Funzionari e Dirigenti della Regione Puglia, tanto sicuri di se stessi, il sottoscritto più volte ne ha preannunciato questo esito funesto così come molto flebile si è mostrata la difesa opposta in giudizio da parte dell'Ente che ha perso su tutti i fronti contestati. Credo – ha proseguito Montaruli – che da questa lezione si debba comunque uscire con una nuova visione della concertazione programmata e mettere una pietra tombale su quel cerchio magico che ha recluso la rappresentanza a pochi soggetti, sempre e solo gli stessi, che evidentemente, anche in questa occasione, hanno dimostrato di essere forse dei buoni "compagni" ma di sicuro dei cattivi consiglieri." – ha concluso il sindacalista.
Tornando alla sentenza della Corte interviene nuovamente, a pieno titolo, il Presidente che ha affermato: "un pasticcio largamente annunciato quello del Codice del Commercio regionale posto che su quell'importante e fondamentale documento l'assessore regionale Capone, né mai altri soggetti, neanche quelle Associazioni che si ritengono fortunate, titolate, accreditate, privilegiate, hanno mai inteso coinvolgere le Categorie interessate e le loro Associazioni, venendo meno anche a precisi obblighi statutari. Ora giunge questa sentenza annunciata e la Regione Puglia rimedia un'altra bruttissima figura dopo averne collezionate tante altre, a partire dall'insuccesso dei Distretti Urbani del Commercio che ormai da anni non hanno mai visto al luce anche a causa del'inerzia e dell'inettitudine di quei privilegiati che ne vogliono gestire fondi e procedure, dimostrando ampie incapacità nell'attuazione di progetti ormai oggi fuori tempo e fuori luogo, avendo già perso tante occasioni di utilizzo dei fondi pubblici prima disponibili. A Loredana Capone – prosegue Montaruli – più volte ho lanciato il messaggio di confrontarsi con chi le carte le studia e con chi le leggi le conosce invece la stessa ha preferito continuare ad andare avanti in solitudine anzi accompagnata da chi non riesce proprio a dirle di no, sostenendola anche nella sua campagna elettorale e questo non è per nulla né piacevole né professionale. Spero che almeno ora che le nostre ragioni sono state affermate dalla sentenza della Corte Costituzionale, l'assessore comprenda che deve allargare le sue vedute e soprattutto che deve confrontarsi con chiunque, Operatori e le loro Associazioni di Categoria, anche con chi, come noi, non è capace di trattenere la verità, il democratico dissenso, quando razionale ed opportuno, rispetto a scelte che non condivide ma non per questo deve essere isolato ed emarginato. Non so se l'assessore regionale deciderà di prendere atto della grave decisione della Corte e trarne le dovute conseguenze, sta di fatto che questa mannaia non è cosa da poco specie perché anche con i Funzionari e Dirigenti della Regione Puglia, tanto sicuri di se stessi, il sottoscritto più volte ne ha preannunciato questo esito funesto così come molto flebile si è mostrata la difesa opposta in giudizio da parte dell'Ente che ha perso su tutti i fronti contestati. Credo – ha proseguito Montaruli – che da questa lezione si debba comunque uscire con una nuova visione della concertazione programmata e mettere una pietra tombale su quel cerchio magico che ha recluso la rappresentanza a pochi soggetti, sempre e solo gli stessi, che evidentemente, anche in questa occasione, hanno dimostrato di essere forse dei buoni "compagni" ma di sicuro dei cattivi consiglieri." – ha concluso il sindacalista.