Amministrazioni ed Enti
Imprese, ambiente e legalità
Emiliano al corso di formazione promosso da Legambiente sulla legge 68/2015
Puglia - giovedì 21 febbraio 2019
21.47
"Qui a Confindustria abbiamo fatto un incontro interessantissimo tra tutte le forze dell'ordine che si occupano di controlli ambientali e le imprese della provincia di Bari che intendono rispettare la legge e che vogliono far crescere la loro innovazione tecnologica e la loro responsabilità sociale, in coerenza con gli obiettivi di salute e di tutela dell' ambiente della Repubblica italiana. Si è trattato di un evento sotto l'egida di Legambiente, di Francesco Tarantini, con il presidente nazionale di Legambiente. È stata estremamente utile la discussione tecnica, perché abbiamo compreso che va completamente cambiata la logica non solo delle autorizzazioni ma anche delle indagini. Non basta inseguire il singolo camion o la singola discarica irregolare, che ovviamente sono alle volte degli aghi in un pagliaio, viceversa bisognerebbe avere per ciascuna azienda che produce rifiuto e sottoprodotto, una previsione chiara del quantitativo e della tipologia del rifiuto per poter effettuare i controlli, senza inseguire i containers, che a migliaia per esempio vengono esportati in Paesi deboli dal punto di vista dei controlli consentendo abusi sulla salute e sull'ambiente". Lo ha detto il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano che ieri mattina è intervenuto al corso di formazione sulla legge 68/2015 promosso da Legambiente, che si è tenuto nella sede di Confindustria Bari. In particolare si è parlato di ecoreati e nuovi strumenti di difesa dell'ambiente e delle aziende rispettose della legge.
"La Regione Puglia sostiene fortemente le indagini in materia di tutela ambientale - ha dichiarato il presidente Emiliano nel corso del suo intervento - La Puglia è spesso prima in Italia per numero di reati ambientali, non perché qui se ne compiano di più che altrove, ma perché qui li scopriamo. C'è una collaborazione molto forte tra Regione e Forze dell'Ordine. Così come ci viene chiesto di rinforzare le attività dell'Arpa Puglia anche a supporto delle attività delle procure. In Puglia esistono impianti industriali completamente fuori norma, come nel caso di Taranto, che funzionano grazie a decreti del Governo in quanto considerati strategici, e che continuano a far danni all'ambiente e alla salute. Dodici decreti hanno derogato al diritto alla salute e all'eguaglianza del trattamento per Taranto. Vi invito quindi a condividere il senso di ingiustizia che si percepisce in questi luoghi del paese e della nostra regione, luoghi che sembrano lontani ma che distano solo poche decine di chilometri. In giornate come questa non posso non condividere e richiamare l'attenzione su questi temi.Non è possibile - ha proseguito - regolare in modi distinti le stesse situazioni, perché ci sono tantissimi altri casi di impianti che non godono di quelle deroghe: un'anomalia che mette in difficoltà anche chi deve effettuare i controlli. Lascio poi ai giuristi la valutazione su cosa succede a livello europeo in tema di concorrenza, quando solo una impresa gode di questo tipo di aiuti e vantaggi rispetto a tutte le altre".
"Come Regione Puglia siamo impegnati ad affermare una visione e cioè che Europa e Italia hanno una tale capacità di innovazione tecnologica che devono costruire gli impianti utilizzando le migliori innovazioni esistenti, diminuendo al massimo i rischi. Non è accettabile che per colpa dei costi elevati queste innovazioni non vengano fatte, come nel caso dell'ex Ilva che non viene decarbonizzata perché il carbone costa meno del gas. Non si possono esporre l'ambiente e la popolazione a rischi e danni enormi quando la tecnologie consente di ridurli. Questo l'Unione Europea non lo consente – ha concluso Emiliano - e noi abbiamo il dovere di batterci sino alla fine perché queste cose si realizzino".
"La Regione Puglia sostiene fortemente le indagini in materia di tutela ambientale - ha dichiarato il presidente Emiliano nel corso del suo intervento - La Puglia è spesso prima in Italia per numero di reati ambientali, non perché qui se ne compiano di più che altrove, ma perché qui li scopriamo. C'è una collaborazione molto forte tra Regione e Forze dell'Ordine. Così come ci viene chiesto di rinforzare le attività dell'Arpa Puglia anche a supporto delle attività delle procure. In Puglia esistono impianti industriali completamente fuori norma, come nel caso di Taranto, che funzionano grazie a decreti del Governo in quanto considerati strategici, e che continuano a far danni all'ambiente e alla salute. Dodici decreti hanno derogato al diritto alla salute e all'eguaglianza del trattamento per Taranto. Vi invito quindi a condividere il senso di ingiustizia che si percepisce in questi luoghi del paese e della nostra regione, luoghi che sembrano lontani ma che distano solo poche decine di chilometri. In giornate come questa non posso non condividere e richiamare l'attenzione su questi temi.Non è possibile - ha proseguito - regolare in modi distinti le stesse situazioni, perché ci sono tantissimi altri casi di impianti che non godono di quelle deroghe: un'anomalia che mette in difficoltà anche chi deve effettuare i controlli. Lascio poi ai giuristi la valutazione su cosa succede a livello europeo in tema di concorrenza, quando solo una impresa gode di questo tipo di aiuti e vantaggi rispetto a tutte le altre".
"Come Regione Puglia siamo impegnati ad affermare una visione e cioè che Europa e Italia hanno una tale capacità di innovazione tecnologica che devono costruire gli impianti utilizzando le migliori innovazioni esistenti, diminuendo al massimo i rischi. Non è accettabile che per colpa dei costi elevati queste innovazioni non vengano fatte, come nel caso dell'ex Ilva che non viene decarbonizzata perché il carbone costa meno del gas. Non si possono esporre l'ambiente e la popolazione a rischi e danni enormi quando la tecnologie consente di ridurli. Questo l'Unione Europea non lo consente – ha concluso Emiliano - e noi abbiamo il dovere di batterci sino alla fine perché queste cose si realizzino".