Cronaca
Imprese artigiane: 2mila ditte in meno in Puglia in soli tre mesi
I dati del primo trimestre del 2014 parlano di una flessione in Provincia del 3%
Puglia - sabato 3 maggio 2014
14.49
Il dato è chiaro: in Puglia diminuiscono le imprese artigiane ed a pagare il prezzo più alto sono le province di Bari e Barletta Andria Trani che subiscono un calo del 3% di aziende nel solo primo trimestre del 2014. In tutto nella Regione Puglia vi sono 73.404 ditte artigiane pari al 19,5% del totale delle aziende pugliesi (375.821). Nel 2013 le imprese artigiane erano 75.376 con una flessione di circa 2mila. E' quanto emerge dal secondo report sulla nati-mortalità delle attività economiche, elaborato dal Centro Studi di Confartigianato Imprese Puglia su dati Unioncamere. Da inizio anno al 31 marzo scorso, le cessazioni (2.556) hanno superato le iscrizioni (1.231), con un saldo negativo di 1.972 unità (-2,6 per cento).
Il saldo negativo è dovuto, principalmente, alla perdita di ben 1.025 ditte di costruzioni, pari ad una flessione del 3,9 per cento. Seguono le attività manifatturiere che hanno perso 524 unità, con un decremento del 2,9 per cento. Negativo anche l'andamento del commercio all'ingrosso e al dettaglio (meno 117 aziende, pari ad un tasso negativo dell'1,7 per cento) e del settore dei trasporti che registra un calo del 3,7 per cento (152 unità in meno). Aumentano, invece, le agenzie di viaggio: ce ne sono 1.552 contro le 1.431 del primo trimestre dell'anno scorso. L'artigianato pugliese si concentra nei settori delle costruzioni (34,8 per cento), delle attività manifatturiere (23,5), delle altre attività di servizi (16,5), del commercio all'ingrosso e al dettaglio (9,1), del trasporto e magazzinaggio (5,4).
Le Province di Bari e Barletta Andria Trani, rappresentano il 40,7 per cento delle imprese artigiane in Puglia (29.870 su 73.404). In un anno, sono diminuite di 928 unità. Un - 4,5% per le imprese di costruzioni ma segni meno un po' ovunque con diminuzioni, percentualmente più rilevanti, nei servizi di informazione e comunicazione e nelle attività artistiche, sportive e di intrattenimento con, rispettivamente, un -5,1% ed un - 7,2%. Segno positivo solo per le Agenzie di Viaggio che nelle due province salgono di un 7,7% con 48 attività in più in un solo trimestre.
«I dati elaborati dal nostro Centro Studi confermano, con l'impietoso supporto dei numeri, una situazione che la nostra Associazione denuncia da tempo», dice il presidente di Confartigianato Imprese Puglia, Francesco Sgherza. «Le aziende artigiane e le piccole e medie imprese, che in una prima fase sono riuscite a reggere meglio di altre l'impatto con la crisi, scontano, oggi, in maniera drammatica l'onda lunga dell'avversa situazione economica. Stiamo parlando – spiega – di un numero di cessazioni più che doppio rispetto alle iscrizioni. E' un dato già di per sé inquietante, ancor più allarmante se si pensa che la maggioranza delle chiusure si sono verificate nei settori edile e manifatturiero, fondamentali per l'economia regionale. E' innegabile che, in carenza di misure urgenti ed efficaci, i numeri potrebbero addirittura peggiorare. Non è solo la crisi a fiaccare l'intraprendenza: la burocrazia svolge un ruolo di assoluto rilievo nello scoraggiare l'apertura di nuove attività. Alleggerire la selva di adempimenti e autorizzazioni che soffoca le imprese, soprattutto quelle appena nate, è una vera priorità – conclude – se vogliamo davvero invertire la rotta».
Il saldo negativo è dovuto, principalmente, alla perdita di ben 1.025 ditte di costruzioni, pari ad una flessione del 3,9 per cento. Seguono le attività manifatturiere che hanno perso 524 unità, con un decremento del 2,9 per cento. Negativo anche l'andamento del commercio all'ingrosso e al dettaglio (meno 117 aziende, pari ad un tasso negativo dell'1,7 per cento) e del settore dei trasporti che registra un calo del 3,7 per cento (152 unità in meno). Aumentano, invece, le agenzie di viaggio: ce ne sono 1.552 contro le 1.431 del primo trimestre dell'anno scorso. L'artigianato pugliese si concentra nei settori delle costruzioni (34,8 per cento), delle attività manifatturiere (23,5), delle altre attività di servizi (16,5), del commercio all'ingrosso e al dettaglio (9,1), del trasporto e magazzinaggio (5,4).
Le Province di Bari e Barletta Andria Trani, rappresentano il 40,7 per cento delle imprese artigiane in Puglia (29.870 su 73.404). In un anno, sono diminuite di 928 unità. Un - 4,5% per le imprese di costruzioni ma segni meno un po' ovunque con diminuzioni, percentualmente più rilevanti, nei servizi di informazione e comunicazione e nelle attività artistiche, sportive e di intrattenimento con, rispettivamente, un -5,1% ed un - 7,2%. Segno positivo solo per le Agenzie di Viaggio che nelle due province salgono di un 7,7% con 48 attività in più in un solo trimestre.
«I dati elaborati dal nostro Centro Studi confermano, con l'impietoso supporto dei numeri, una situazione che la nostra Associazione denuncia da tempo», dice il presidente di Confartigianato Imprese Puglia, Francesco Sgherza. «Le aziende artigiane e le piccole e medie imprese, che in una prima fase sono riuscite a reggere meglio di altre l'impatto con la crisi, scontano, oggi, in maniera drammatica l'onda lunga dell'avversa situazione economica. Stiamo parlando – spiega – di un numero di cessazioni più che doppio rispetto alle iscrizioni. E' un dato già di per sé inquietante, ancor più allarmante se si pensa che la maggioranza delle chiusure si sono verificate nei settori edile e manifatturiero, fondamentali per l'economia regionale. E' innegabile che, in carenza di misure urgenti ed efficaci, i numeri potrebbero addirittura peggiorare. Non è solo la crisi a fiaccare l'intraprendenza: la burocrazia svolge un ruolo di assoluto rilievo nello scoraggiare l'apertura di nuove attività. Alleggerire la selva di adempimenti e autorizzazioni che soffoca le imprese, soprattutto quelle appena nate, è una vera priorità – conclude – se vogliamo davvero invertire la rotta».