Territorio
Intervento in favore degli studenti universitari fuori sede
La richiesta del consigliere Giovanni Patruno al ministro Boccia e ai parlamentari del territorio
Canosa - lunedì 20 aprile 2020
15.17
In una nota inviata al Ministro Francesco Boccia, ai Senatori. Ruggero Quarto (Gruppo misto), Dario Damiani (Forza Italia), Assuntela Messina (PD) ed ai Deputati della Repubblica Davide Galantino (Fratelli d'Italia), Giuseppe D'Ambrosio (M5S) tutti eletti nella circoscrizione della Provincia Barletta Andria Trani - il consigliere comunale Giovanni Patruno, capogruppo consiliare di "Canosa Prima di Tutto - ha evidenziato la problematica sugli "studenti universitari fuori sede che da due mesi non usufruiscono degli immobili in locazione ma che sono costretti a pagare regolarmente". Gli interventi normativi straordinari del Governo hanno lasciato la possibilità alle parti di accordarsi su eventuali agevolazioni lasciando il pallino di fatto in mano ai proprietari che nella maggior parte dei casi non hanno fatto sconti a studenti ed alle loro famiglie.
"In virtù della mia attività professionale di avvocato, mi sono giunte numerose richieste di pareri legali relativi alla possibilità di rescindere i contratti di locazione - fa notare l'ex assessore provinciale alle politiche scolastiche - che molti studenti universitari del sud hanno sottoscritto in occasione dell'inizio dell'anno accademico prima che si venisse a determinare la situazione relativa all'emergenza Covid. Per quanto possibile la rescissione a determinate condizioni per il futuro, per i mesi passati, inutilmente le famiglie hanno continuato regolarmente a pagare appesantendo una situazione già grave e che il Governo avrebbe dovuto tenere in considerazione proprio per l'impatto sociale sulle famiglie che sostengono un costo medio di €. 350,00 mensile".
"Un chiaro intervento normativo si rende necessario – continua nella nota il consigliere comunale Giovanni Patruno, - perché ormai da due mesi molti universitari fuori sede hanno lasciato le rispettive abitazioni, tornando nei luoghi di residenza, in quanto nel medesimo periodo il divieto dello svolgimento di lezioni con la presenza degli stessi ha reso inutile la permanenza presso le sedi universitarie. Per le ragioni facilmente intuibili innanzi – conclude Patruno - ho richiesto che il prossimo DPCM su interessamento di ognuno dei destinatari della missiva inviata, onde non appesantire inutilmente con ulteriori costi i bilanci della famiglie già provate dalla situazione emergenziale, che si provveda ad un intervento normativo che permetta agli studenti universitari ed alle loro famiglie di risparmiare sui contratti di locazione regolarmente registrati evitando inutili ed onerosi giudizi fondati sull'impossibilità emergenziale di utilizzare i locali ad uso abitativo, locati prima che si diffondesse l'epidemia, e giuridicamente sostanziati dai provvedimenti governativi emessi di Lockdown che vietano le lezioni universitarie, in cui si formano assembramenti e i trasferimenti degli studenti dalle loro residenze alle sedi di studio".
"In virtù della mia attività professionale di avvocato, mi sono giunte numerose richieste di pareri legali relativi alla possibilità di rescindere i contratti di locazione - fa notare l'ex assessore provinciale alle politiche scolastiche - che molti studenti universitari del sud hanno sottoscritto in occasione dell'inizio dell'anno accademico prima che si venisse a determinare la situazione relativa all'emergenza Covid. Per quanto possibile la rescissione a determinate condizioni per il futuro, per i mesi passati, inutilmente le famiglie hanno continuato regolarmente a pagare appesantendo una situazione già grave e che il Governo avrebbe dovuto tenere in considerazione proprio per l'impatto sociale sulle famiglie che sostengono un costo medio di €. 350,00 mensile".
"Un chiaro intervento normativo si rende necessario – continua nella nota il consigliere comunale Giovanni Patruno, - perché ormai da due mesi molti universitari fuori sede hanno lasciato le rispettive abitazioni, tornando nei luoghi di residenza, in quanto nel medesimo periodo il divieto dello svolgimento di lezioni con la presenza degli stessi ha reso inutile la permanenza presso le sedi universitarie. Per le ragioni facilmente intuibili innanzi – conclude Patruno - ho richiesto che il prossimo DPCM su interessamento di ognuno dei destinatari della missiva inviata, onde non appesantire inutilmente con ulteriori costi i bilanci della famiglie già provate dalla situazione emergenziale, che si provveda ad un intervento normativo che permetta agli studenti universitari ed alle loro famiglie di risparmiare sui contratti di locazione regolarmente registrati evitando inutili ed onerosi giudizi fondati sull'impossibilità emergenziale di utilizzare i locali ad uso abitativo, locati prima che si diffondesse l'epidemia, e giuridicamente sostanziati dai provvedimenti governativi emessi di Lockdown che vietano le lezioni universitarie, in cui si formano assembramenti e i trasferimenti degli studenti dalle loro residenze alle sedi di studio".