Sindacati
Ipotesi corso di formazione per Operatori Socio Sanitari Specializzati
La diffida degli OPI pugliesi
Puglia - mercoledì 24 marzo 2021
15.38
Attraverso la nota inviata all'Assessore alla Sanità, alla III Commissione Conciliare, al Dipartimento Salute e al Comparto Sanità della Regione Puglia, gli OPI di Bari, BAT, Brindisi, Foggia, Lecce e Taranto si dichiarano a sfavore della volontà di implementare un corso di formazione per qualificare gli Operatori Socio Sanitari ad attività proprie della professione infermieristica.
"È una ulteriore scempiaggine sull'argomento, confliggente con l'attuale ordinamento sanitario che assegna al profilo di Operatore Socio Sanitario in quanto figura di supporto dell'assistenza, attività e mansioni di esclusiva rilevanza domestico – alberghiera. A nessuno è consentito, dal nostro ordinamento, di svolgere funzioni che sono patrimonio esclusivo di esercizio professionale attribuito dallo Stato in esclusiva agli Infermieri" è quanto è stato dichiarato dagli OPI pugliesi.
Agli OSS va riconosciuta la specificità delle mansioni di pertinenza definite dal Provvedimento della Conferenza Stato – Regioni del 22 febbraio 2001 (Accordo tra il Ministero della Sanità, il Ministero della Solidarietà Sociale e le Regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano) e dalla declaratoria del profilo cui al CCNL che riconosce loro la "qualifica".
"Si ribadisce che gli OSS – continuano nella lettera gli OPI pugliesi – non possono svolgere funzioni infermieristiche in sostituzione agli Infermieri né possono attuare, senza la presenza di Infermieri, attività semplici a caratura sanitaria loro consentita dall'ordinamento, anche in possesso di ulteriore formazione integrativa poiché incorrerebbero nel reato di esercizio abusivo di professione sanitaria".
Altresì si ricorda che la figura dell'OSS con formazione complementare (accordo Stato Regione del 16 gennaio 2003) a tutt'oggi non è disciplinata e integrata nel vigente CCNL del comparto sanità e neppure nella vigente normativa concorsuale.
Tanto premesso, a conclusione della lettera, si insiste nel rinnovare all'Assessore alla Sanità l'invito a definire con gli scriventi Ordini delle Professioni Infermieristiche, nella loro qualità di Enti Sussidiari dello Stato, regolatori delle attività infermieristiche, attraverso un tavolo di confronto, dei modelli di integrazione degli OSS negli attuali modelli assistenziali e nei regolamenti regionali sugli standard di personale (RSA e altre) rispettosi dell'attuale ordinamento.
Stesso invito è rivolto alla III Commissione Consiliare della Puglia per un'audizione chiarificatrice sull'argomento.
"È una ulteriore scempiaggine sull'argomento, confliggente con l'attuale ordinamento sanitario che assegna al profilo di Operatore Socio Sanitario in quanto figura di supporto dell'assistenza, attività e mansioni di esclusiva rilevanza domestico – alberghiera. A nessuno è consentito, dal nostro ordinamento, di svolgere funzioni che sono patrimonio esclusivo di esercizio professionale attribuito dallo Stato in esclusiva agli Infermieri" è quanto è stato dichiarato dagli OPI pugliesi.
Agli OSS va riconosciuta la specificità delle mansioni di pertinenza definite dal Provvedimento della Conferenza Stato – Regioni del 22 febbraio 2001 (Accordo tra il Ministero della Sanità, il Ministero della Solidarietà Sociale e le Regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano) e dalla declaratoria del profilo cui al CCNL che riconosce loro la "qualifica".
"Si ribadisce che gli OSS – continuano nella lettera gli OPI pugliesi – non possono svolgere funzioni infermieristiche in sostituzione agli Infermieri né possono attuare, senza la presenza di Infermieri, attività semplici a caratura sanitaria loro consentita dall'ordinamento, anche in possesso di ulteriore formazione integrativa poiché incorrerebbero nel reato di esercizio abusivo di professione sanitaria".
Altresì si ricorda che la figura dell'OSS con formazione complementare (accordo Stato Regione del 16 gennaio 2003) a tutt'oggi non è disciplinata e integrata nel vigente CCNL del comparto sanità e neppure nella vigente normativa concorsuale.
Tanto premesso, a conclusione della lettera, si insiste nel rinnovare all'Assessore alla Sanità l'invito a definire con gli scriventi Ordini delle Professioni Infermieristiche, nella loro qualità di Enti Sussidiari dello Stato, regolatori delle attività infermieristiche, attraverso un tavolo di confronto, dei modelli di integrazione degli OSS negli attuali modelli assistenziali e nei regolamenti regionali sugli standard di personale (RSA e altre) rispettosi dell'attuale ordinamento.
Stesso invito è rivolto alla III Commissione Consiliare della Puglia per un'audizione chiarificatrice sull'argomento.