Iride di Pace dell’Assunta
La preghiera del Vescovo Mansi per la città di Canosa
La benedizione del restauro dell'edicola mariana di Maria SS. Assunta, è avvenuta stamani a Canosa di Puglia in concomitanza della Festa di Tutti i Santi, nelle misure dovute del Covid, con la mano sacerdotale di Don Michele Malcangio, Parroco della Chiesa dell'Assunta che ha recitato l' Ave Maria e benedetto il marmo monumentale e la mano di Don Felice Bacco parroco della Cattedrale San Sabino che ha letto il messaggio inviato dal Vescovo della Diocesi di Andria Mons. Luigi Mansi. Per l'occasione erano presenti il presidente della Pro Loco Elia Marro, il presidente dell'ANCRI BAT Canusium Cosimo Sciannamea, il presidente del Comitato Premio Diomede Angela Valentino, e il curatore del Museo dei Vescovi Sandro Sardella. Il Campanile della Cattedrale di San Sabino si affaccia su Piazza Vittorio Veneto e sull'angolo di Via Piave, già Via Ursone, dove sono incastonate tre pietre scritte, tre "chianche scritte" di storia, di arte, di cultura, di convivenza civile.
Era consuetudine incastonare pietre e lapidi antiche nelle pareti delle abitazioni, a significare il legame tra i sentieri di vita pubblica e le pietre domestiche. La prima pietra calcarea del III sec. d. C. con il titolo di Athenasius costituiva il basamento di una statua equestre e rappresenta il prestigio della Canusium romana imperiale, quando la città era adorna di statue e di lapidi epigrafiche in latino. La seconda pietra è la lapide di fine 800 dopo l'Unità d'Italia ed indica il Collegio elettorale di Canosa-Minervino Murge. Le lettere sono pregevoli con la tecnica artigianale di lettere intagliate in lamierino di stagno e fissate con due chiodini. Era il tempo della democrazia repubblica di Canosa che elegge nella Camera dei Deputati del Regno i Deputati Repubblicani Giovanni Bovio e Matteo Renato Imbriani.
La terza pietra sacra vivente nella fede e nella devozione popolare è l'edicola marmorea dell'Assunta eretta settanta anni fa. La lettura dell'epigrafe risanata dalla mia persona negli anni 90, è stata risanata oggi dai Lamanna Marmisti, che hanno provveduto alla pulitura dell'immagine mariana, opera del marmista artista canosino Pasquale Metta. Le lettura dell'epigrafe, pagina di cultura ed evangelizzazione, è ripartita in tre parti. La prima parte di meraviglia del sapere riporta gli appellativi di Maria SS. Assunta: INCANTO DI VITA / IRIDE DI PACE / GERMOGLIO DI BENE. La seconda parte nella memoria dei nostri padri riporta il promotore del tempo, Mons. Saverio Manco (Don Manco ideò), che abbiamo conosciuto nella Chiesa della Passione nel primo decennio del 2000. Le Figlie di Maria dell'Asilo Minerva posero. La terza parte riporta la dedicazione e la datazione dell'Altarino permanente dell'Assunta: A DEFINIZIONE DELL'ASSUNZIONE –ANNO SANTO 1950. Papa Pio XII nel 1° novembre del 1950 promulga la Bolla dogmatica Munificentissium Deus, che stiamo studiando in originale dall'Archivio Apostolico Vaticano. Il drappo celeste con l'Iscrizione ASSUNTA IN CIELO fu cucito da Suor Assunta delle Francescane Alcantarine.
S. E. il Vescovo della Diocesi di Andria Mons. Luigi Mansi ha inviato in condivisione un messaggio letto da Don Felice Bacco : """Plaudo all'iniziativa promossa dall'insegnante Giuseppe Di Nunno di restaurare e benedire la edicola mariana collocata al centro della città, che ricorda il 70mo anniversario della proclamazione del dogma dell'Assunzione al cielo della Madre del Figlio di Dio, avvenuta il primo novembre del 1950. Alla benedizione di don Felice e don Michele unisco la mia personale preghiera per la città di Canosa: la Beata Vergine Assunta in Cielo interceda e protegga la comunità civile e religiosa, perché insieme cerchino e si impegnino sempre a promuovere il bene comune, e dedichino particolare attenzione ai poveri e agli ultimi, in questo delicato momento della nostra vita. Benedico tutti, in modo particolare le famiglie, gli anziani, i giovani e i bambini."""
La memoria dei padri consegnata che ammaestra i viventi ci pone con l'Ave Maria ed un segno di croce per strada a rendere omaggio all'edicola mariana dell'Assunta, sui passi di Piazza Vittorio Veneto. Con Don Nicola Caputo ed il fiorista Antonio Di Nunno abbiamo decifrato che i devoti ponevano nel balconcino in ferro battuto due vasetti di fiori freschi ed un cero al centro in una coppetta di ferro su un chiodo di fissaggio, dove sono evidenti ancora le colate di cera. Un esempio di tramandare nel cuore della città che si affida all'Iride di Pace, che emerge nella speranza dal cao, come riportano le Laudi Mattutine della Chiesa di Cristo. Accendiamo questa sera un cero sul davanzale di casa e recitiamo un' AVE. La pietra sacra parla ancora oggi alle nuove generazioni.
Ob amorem patriae Maestro
Peppino Di Nunno
Foto a cura di Savino Mazzarella