Turismo
Itinerari archeologici rosa per la Festa della Donna
Reso noto il programma
Canosa - sabato 2 marzo 2019
15.35
Quest'anno , la Festa della Donna a Canosa di Puglia (BT) sarà all'insegna dell'arte e della cultura grazie all'iniziativa della Fondazione Archeologica Canosina Onlus e della ditta "Tango Renato-servizi per l'archeologia e il turismo". L'8, il 9(alle ore 17,00) e il 10 Marzo(alle ore 10,00) sarà possibile ripercorrere le gesta delle donne che hanno lasciato un segno indelebile nella storia di Canosa. Definito un percorso archeologico incentrato sulla figura femminile, partendo dall'epoca dauna-ellenestica fino a raggiungere l'età medievale. Prima tappa, le prestigiose sale dell'ottocentesco Palazzo Sinesi, sede del Museo Archeologico Nazionale, dove sarà possibile ammirare la nuova esposizione, in sei sale. Qui si narreranno le mirabolanti gesta delle divinità mitologiche greche, le quali adornano i vasi rinvenuti negli innumerevoli corredi funebri canosini. Inoltre, è esposta al pubblico la scultura "Gli Archeologi" di Giorgio de Chirico, prestata eccezionalmente dalla Fondazione Giorgio e Isa de Chirico di Roma.
Successivamente i partecipanti visiteranno l'Ipogeo Lagrasta I, dove un tempo riposava la damigella Medella Dasme, la cui tomba fu scoperta nel 1843-44 e descritta, successivamente, dall'architetto Bonucci. Il preziosissimo diadema d'oro, ornato da delicate foglie e colorate pietre, esposto al Louvre, fu qui rinvenuto e ceduto ai regnanti di Francia in segno di benevolenza. Testimonianza, come il diadema della principessa Opaka Sabaleidas , delle rinomate maestranze orafe locali. Terza tappa, la domus romana di Colle Montescupolo, dove si rivivranno scene di vita quotidiana nell'epoca imperiale e si racconterà la Matrona Busa così descritta da Boccaccio nella sua opera 'De clarismulieribus':"Busa, la quale quasi che Busa sia nome della casata, alcuni chiamano Paolina, fu donna di Puglia d'origine Canusina. La quale acciocchè io giudichi nata di sangue generoso, e di molti più altri meriti illustre, ne fa fede quel magnifico atto, che solo di lei l'antichità ha lasciato a' posteri". Infine, come ultima tappa, il Mausoleo di Boemondo, che custodisce le spoglie del Principe Marco d'Altavilla, figlio di Alberada di Buonalbergo, la quale salvò quest'ultimo da un tentato avvelenamento da parte della matrigna Sichelgaita di Salerno. Per le prenotazioni visite, costi ed orari, è possibile contattare l'utenza telefonica 3338856300,attiva per ulteriori informazioni.
Successivamente i partecipanti visiteranno l'Ipogeo Lagrasta I, dove un tempo riposava la damigella Medella Dasme, la cui tomba fu scoperta nel 1843-44 e descritta, successivamente, dall'architetto Bonucci. Il preziosissimo diadema d'oro, ornato da delicate foglie e colorate pietre, esposto al Louvre, fu qui rinvenuto e ceduto ai regnanti di Francia in segno di benevolenza. Testimonianza, come il diadema della principessa Opaka Sabaleidas , delle rinomate maestranze orafe locali. Terza tappa, la domus romana di Colle Montescupolo, dove si rivivranno scene di vita quotidiana nell'epoca imperiale e si racconterà la Matrona Busa così descritta da Boccaccio nella sua opera 'De clarismulieribus':"Busa, la quale quasi che Busa sia nome della casata, alcuni chiamano Paolina, fu donna di Puglia d'origine Canusina. La quale acciocchè io giudichi nata di sangue generoso, e di molti più altri meriti illustre, ne fa fede quel magnifico atto, che solo di lei l'antichità ha lasciato a' posteri". Infine, come ultima tappa, il Mausoleo di Boemondo, che custodisce le spoglie del Principe Marco d'Altavilla, figlio di Alberada di Buonalbergo, la quale salvò quest'ultimo da un tentato avvelenamento da parte della matrigna Sichelgaita di Salerno. Per le prenotazioni visite, costi ed orari, è possibile contattare l'utenza telefonica 3338856300,attiva per ulteriori informazioni.