Cronaca
L’anno più nero per Canosa
Omicidio nelle campagne
Canosa - lunedì 7 novembre 2016
16.22
Ancora una volta la città di Canosa di Puglia(BT) ha fatto parlare di sé in negativo per gli episodi di cronaca accaduti in questi giorni. I media hanno dato ampio spazio all'incendio sviluppatosi sabato mattina in un capannone adibito a deposito di mezzi agricoli e all'omicidio di un agricoltore nell'agro di Canosa. Su entrambi i fatti, che non sono collegati tra loro, sono in corso le indagini degli inquirenti: nel deposito che sono andati distrutti mezzi e attrezzature agricole è rimasto ferito il custode, trasportato all'ospedale per le cure mentre sono stati divulgati a mezzo stampa i primi esiti dell'autopsia eseguita sul cadavere dell'agricoltore, rinvenuto lo scorso 31 ottobre nelle campagne canosine. Dall'autopsia del professor Francesco Introna dell'Istituto di Medicina Legale del Policlinico di Bari è emerso che l'agricoltore 59 enne, incensurato, è stato ucciso con due colpi due colpi di arma da fuoco, esplosi da distanza ravvicinata alla nuca e all'addome. Quanto reso noto annulla la prima ipotesi di un incidente sul lavoro ed apre un ampio scenario nelle attività rurali dell'agro canosino e di altri episodi successi tra vigneti ed oliveti nei mesi scorsi come riportano le cronache locali. Un caso tutto da risolvere a due mesi dalla diffusione delle analisi dell'Osservatorio sulla criminalità in agricoltura e sul sistema agroalimentare promosse da Coldiretti esaminando i risultati conseguiti dalle Forze di Polizia.
L'intero comparto agroalimentare è caratterizzato da fenomeni criminali legati a furti, estorsioni e alla contraffazione di prodotti alimentari ed agricoli e dei relativi marchi garantiti, ma anche dal fenomeno del "caporalato", che comporta lo sfruttamento dei braccianti agricoli irregolari, con conseguente evasione fiscale e contributiva. Per l'occasione, il Presidente di Coldiretti Puglia, Gianni Cantele dichiarò: «Anche nel 2016 sono stati ripetutamente denunciati i furti di rame e mezzi agricoli e stiamo registrando fenomeni estorsivi, chiaramente evidenziati dai numerosi tendoni e ceppi di uva tagliati. Il fronte dell'illegalità è sempre più ampio e riguarda la proprietà fondiaria, le infrastrutture di servizio all'attività agricola e, non da ultime, le produzioni agricole ed agroalimentari. I reati contro il patrimonio, quali furto di mezzi agricoli (15%), abigeato (11%), furto di prodotti agricoli (13%), racket (9%), usura, danneggiamento, pascolo abusivo, estorsione, rappresentano la "porta di ingresso principale" della malavita organizzata e spicciola nella vita dell'imprenditore e nella regolare conduzione aziendale. Masserie, pozzi e strutture letteralmente depredate, chilometri e chilometri di fili di rame, letteralmente volatilizzati lasciando le imprese senza energia elettrica e possibilità di proseguire nelle quotidiane attività imprenditoriali». Un quadro allarmante che tocca tutta la Puglia ed in particolare la provincia Barletta Andria Trani (40,9), dove risulta elevata l'intensità dell'associazionismo criminale davanti a Bari (40,9), Taranto (39,4) e Lecce (37,4). Oltre ai gruppi organizzati di nazionalità italiana, la mappa della criminalità straniera risulta principalmente di origine Albanese, Romena, Russa e Nord Africana. Secondo i dati dell'Osservatorio, presieduto da Gian Carlo Caselli, in Puglia l'incidenza dei reati di associazionismo di stampo mafioso è pari al 10,3% con 52 denunce di associazionismo per delinquere e 6 di tipo mafioso. Uno stralcio critico ed inquietante di quanto riportato dalle ultime analisi dell'Osservatorio sulla criminalità in agricoltura divulgato da Coldiretti Puglia, sempre vicina alla realtà rurale, ascoltando anche dalla viva voce degli imprenditori agricoli. Le testimonianze dirette su quanto accade nelle campagne, in alcune aree sotto la cappa della malavita che mette a repentaglio le attività economiche-commerciali e l'incolumità delle persone, spesso sole alle prese con i delinquenti e che terrorizzate non denunciano più alle forze dell'ordine.
L'intero comparto agroalimentare è caratterizzato da fenomeni criminali legati a furti, estorsioni e alla contraffazione di prodotti alimentari ed agricoli e dei relativi marchi garantiti, ma anche dal fenomeno del "caporalato", che comporta lo sfruttamento dei braccianti agricoli irregolari, con conseguente evasione fiscale e contributiva. Per l'occasione, il Presidente di Coldiretti Puglia, Gianni Cantele dichiarò: «Anche nel 2016 sono stati ripetutamente denunciati i furti di rame e mezzi agricoli e stiamo registrando fenomeni estorsivi, chiaramente evidenziati dai numerosi tendoni e ceppi di uva tagliati. Il fronte dell'illegalità è sempre più ampio e riguarda la proprietà fondiaria, le infrastrutture di servizio all'attività agricola e, non da ultime, le produzioni agricole ed agroalimentari. I reati contro il patrimonio, quali furto di mezzi agricoli (15%), abigeato (11%), furto di prodotti agricoli (13%), racket (9%), usura, danneggiamento, pascolo abusivo, estorsione, rappresentano la "porta di ingresso principale" della malavita organizzata e spicciola nella vita dell'imprenditore e nella regolare conduzione aziendale. Masserie, pozzi e strutture letteralmente depredate, chilometri e chilometri di fili di rame, letteralmente volatilizzati lasciando le imprese senza energia elettrica e possibilità di proseguire nelle quotidiane attività imprenditoriali». Un quadro allarmante che tocca tutta la Puglia ed in particolare la provincia Barletta Andria Trani (40,9), dove risulta elevata l'intensità dell'associazionismo criminale davanti a Bari (40,9), Taranto (39,4) e Lecce (37,4). Oltre ai gruppi organizzati di nazionalità italiana, la mappa della criminalità straniera risulta principalmente di origine Albanese, Romena, Russa e Nord Africana. Secondo i dati dell'Osservatorio, presieduto da Gian Carlo Caselli, in Puglia l'incidenza dei reati di associazionismo di stampo mafioso è pari al 10,3% con 52 denunce di associazionismo per delinquere e 6 di tipo mafioso. Uno stralcio critico ed inquietante di quanto riportato dalle ultime analisi dell'Osservatorio sulla criminalità in agricoltura divulgato da Coldiretti Puglia, sempre vicina alla realtà rurale, ascoltando anche dalla viva voce degli imprenditori agricoli. Le testimonianze dirette su quanto accade nelle campagne, in alcune aree sotto la cappa della malavita che mette a repentaglio le attività economiche-commerciali e l'incolumità delle persone, spesso sole alle prese con i delinquenti e che terrorizzate non denunciano più alle forze dell'ordine.