Cronaca
L’app Youpol per segnalare reati di violenza domestica
Permettere una interazione tra la sala operativa della Questura e il segnalante
Internet - mercoledì 1 dicembre 2021
22.50
L'app Youpol, realizzata dalla Polizia di Stato per segnalare episodi di spaccio, bullismo e reati di violenza domestica, si è rinnovata e lo ha fatto in concomitanza del 25 novembre, giornata mondiale per l'eliminazione della violenza contro le donne. L'applicativo, che si presenta con una nuova veste grafica, è stato implementato anche nelle funzionalità, così da permettere una maggiore interazione tra la sala operativa della Questura e il segnalante. Infatti, durante la segnalazione, sarà possibile allegare non solo immagini ma anche video e file audio, in modo che l'operatore della Polizia di Stato possa avere un quadro completo di cosa sta accadendo ed intervenire in maniera ancor più tempestiva. Un'importante novità riguarda l'introduzione della chat che può essere attivata dalla sala operativa ricevente, e sulla quale possono essere scambiati, in tempo reale, messaggi e file multimediali, come normalmente accade in un'applicazione di messaggistica istantanea.
Al fine di tutelare i segnalanti, che spesso possono essere vittime stesse del reato, è stata inserita la possibilità, per chi segnala, di nascondere l'attività svolta con l'app. Questa nuova funzionalità è stata pensata principalmente per le vittime di violenza di genere. Nascondendo l'attività svolta, non rischiano di essere scoperte se qualcuno si impossessa del loro dispositivo elettronico per "curiosare". La geolocalizzazione tramite l'applicazione è oggi possibile a doppio senso. Il segnalante può essere localizzato dalla sala operativa ma, allo stesso tempo, ha la possibilità di vedere quale sia l'ufficio di Polizia a lui più vicino. Come nella precedente versione è possibile effettuare la segnalazione anche in forma anonima e si può chiamare direttamente dall'app il N.U.E. 1 1 2 o, dove non presente, il 113 della questura. L'applicativo, nato dalla ferma convinzione che ogni cittadino è parte responsabile e attiva nella vita democratica del Paese, si può scaricare gratuitamente ed è disponibile per dispositivi Ios e Android.
Al fine di tutelare i segnalanti, che spesso possono essere vittime stesse del reato, è stata inserita la possibilità, per chi segnala, di nascondere l'attività svolta con l'app. Questa nuova funzionalità è stata pensata principalmente per le vittime di violenza di genere. Nascondendo l'attività svolta, non rischiano di essere scoperte se qualcuno si impossessa del loro dispositivo elettronico per "curiosare". La geolocalizzazione tramite l'applicazione è oggi possibile a doppio senso. Il segnalante può essere localizzato dalla sala operativa ma, allo stesso tempo, ha la possibilità di vedere quale sia l'ufficio di Polizia a lui più vicino. Come nella precedente versione è possibile effettuare la segnalazione anche in forma anonima e si può chiamare direttamente dall'app il N.U.E. 1 1 2 o, dove non presente, il 113 della questura. L'applicativo, nato dalla ferma convinzione che ogni cittadino è parte responsabile e attiva nella vita democratica del Paese, si può scaricare gratuitamente ed è disponibile per dispositivi Ios e Android.