Politica
L'assicurazione "ricavo garantito" per il settore cerealicolo
Strumento sperimentale e innovativo
Italia - martedì 14 marzo 2017
22.05
È stata presentata al Ministero delle Politiche Agricole la prima assicurazione sui ricavi per il settore cerealicolo: si tratta di uno strumento sperimentale e innovativo, unico in Europa, per la gestione del rischio per i produttori di grano duro e tenero, che copre parzialmente l'eventuale calo del prezzo rispetto alla media degli ultimi anni. Ismea (Istituto di Servizi per il Mercato Agricolo Alimentare) ha presentato il progetto "ricavo garantito" a Montecitorio su richiesta dei deputati 5 Stelle della Commissione Agricoltura. "Un produttore agricolo di grano oggi può sottoscrivere la polizza ricavo, pagando un premio alle assicurazioni che viene coperto per il 65% dall'agevolazione del ministero - dichiara il deputato pugliese Giuseppe L'Abbate, capogruppo M5S in Commissione Agricoltura alla Camera - Nel caso il ricavo scenda del 20 per cento rispetto alla media triennale del provento per ettaro, l'agricoltore riceverà dalla compagnia assicurativa un indennizzo per la perdita di reddito. Per avviare la sperimentazione è prevista anche la riassicurazione di Ismea, in modo da offrire alle compagnie assicurative una forma di protezione da eventuali perdite in questa prima fase di lancio delle polizze - continua L'Abbate (M5S) - Questa assicurazione è aggiuntiva rispetto alle garanzie tradizionali contro le avversità come gelo, siccità, alluvione o eccesso di neve, grandine o sbalzi termici".
Facendo un esempio concreto rispetto ai prezzi registrati quest'anno, per un'azienda di 10 ettari il risarcimento per perdita ricavo sarebbe stato pari a 3.720 euro, ottenuto dalla differenza tra la media triennale dei ricavi di 11.295 euro e l'introito effettivo del 2016 pari a 7.575 euro. "La Puglia è da sempre la regione leader italiana e con il frumento duro supera i 280mila ettari coltivati, coinvolgendo migliaia di imprese - prosegue il deputato pugliese 5 Stelle - Per questo motivo invito gli agricoltori ad informarsi presso le loro associazioni e le compagnie di assicurazione che non dovrebbero avere problemi a proporla anche perché, a breve, Ismea farà una campagna pubblica chiedendo alle stesse di aderire a questo nuovo strumento che proprio questo Istituto andrà a 'coprire' con una controgaranzia. Rispetto al passato - continua L'Abbate (M5S) - questo strumento risponde in maniera più efficace all'esigenza di proteggere le aziende, in particolare in una produzione come quella cerealicola, esposta a fluttuazioni di mercato e all'influenza di variabili internazionali, diventa fondamentale che le imprese possano programmare meglio la produzione e avere un meccanismo di protezione in caso di crollo del prezzo: lo abbiamo visto quest'anno - conclude Giuseppe L'Abbate (M5S) - quando le quotazioni sono scese fino a 18 centesimi al chilo, un prezzo che non consente nemmeno di recuperare i costi di produzione. Con l'assicurazione ci sarebbe stato un indennizzo immediato rispetto a queste perdite".
Facendo un esempio concreto rispetto ai prezzi registrati quest'anno, per un'azienda di 10 ettari il risarcimento per perdita ricavo sarebbe stato pari a 3.720 euro, ottenuto dalla differenza tra la media triennale dei ricavi di 11.295 euro e l'introito effettivo del 2016 pari a 7.575 euro. "La Puglia è da sempre la regione leader italiana e con il frumento duro supera i 280mila ettari coltivati, coinvolgendo migliaia di imprese - prosegue il deputato pugliese 5 Stelle - Per questo motivo invito gli agricoltori ad informarsi presso le loro associazioni e le compagnie di assicurazione che non dovrebbero avere problemi a proporla anche perché, a breve, Ismea farà una campagna pubblica chiedendo alle stesse di aderire a questo nuovo strumento che proprio questo Istituto andrà a 'coprire' con una controgaranzia. Rispetto al passato - continua L'Abbate (M5S) - questo strumento risponde in maniera più efficace all'esigenza di proteggere le aziende, in particolare in una produzione come quella cerealicola, esposta a fluttuazioni di mercato e all'influenza di variabili internazionali, diventa fondamentale che le imprese possano programmare meglio la produzione e avere un meccanismo di protezione in caso di crollo del prezzo: lo abbiamo visto quest'anno - conclude Giuseppe L'Abbate (M5S) - quando le quotazioni sono scese fino a 18 centesimi al chilo, un prezzo che non consente nemmeno di recuperare i costi di produzione. Con l'assicurazione ci sarebbe stato un indennizzo immediato rispetto a queste perdite".