Eventi e cultura
L’incontro. Beethoven e Giuliani a Vienna
Lo spettacolo al castello Svevo-angioino di Bisceglie
BAT - martedì 26 luglio 2016
1.03
Si terrà mercoledì 27 luglio, nella corte del castello Svevo-angioino di Bisceglie, lo spettacolo intitolato "L'incontro. Beethoven e Giuliani a Vienna". Un evento che vuole celebrare l'anniversario della nascita del grande chitarrista protoromantico, Mauro Giuliani, nato a Bisceglie il 27 luglio del 1781. La rappresentazione, nel giorno della sua 235^ ricorrenza, è organizzata dalla Casa Museo Giuliani, gestita da un suo discendente Nicola Giuliani, in collaborazione con l'Associazione storico-musicale Mauro Giuliani ed ha ricevuto il patrocinio e contributo del Comune di Bisceglie.
A partire dalle ore 19.30 musica e parole si fonderanno per raccontare due momenti significativi della vita e dell'opera del compositore. Il prologo "Vienna, addio", curato da Nicola Giuliani, tratto dal libro "La Sesta Corda. Vita narrata di Mauro Giuliani" scritto da Nicola Giuliani, e che lo scorso anno ha visto una riedizione aggiornata in lingua spagnola, farà immergere gli spettatori nel momento nostalgico del ritorno in Italia del grande compositore dopo gli esaltanti anni dell'attività viennese. Le letture eseguite anche da Laura Di Liddo saranno accompagnate dalla musica del maestro Umberto Cafagna. Verrà letta anche la missiva che Giuliani scrisse a Trieste nel gennaio 1820 all'editore viennese Artaria, lettera che dallo scorso anno fa parte della collezione di Casa Museo Giuliani.
Il ricordo degli esordi di Giuliani a Vienna sarà invece affidato ad un testo scritto dall'attore Fabio Sartor, protagonista di interpretazioni teatrali, cinematografiche e di fiction televisive. Anche Sartor si avvarrà dell'accompagnamento di musiche di Giuliani eseguite da Cafagna per raccontare una storia fantastica ispirata però alla vicenda vera del rapporto di collaborazione e di stima che legò il grande Van Beethoven all'artista pugliese. Il titolo del lavoro è infatti "Dai diari fantastici di Alfredo Lovrich, triestino".
Ma chi era Mauro Giuliani? Dove si è formato e qual è la sua storia?
Mauro Giuliani, nato a Bisceglie nel 1781, dopo aver studiato violoncello a Barletta dove ebbe come maestro il futuro cognato, il napoletano Gaetano Lucci, si trasferì con la famiglia a Trieste nei primi anni dell'Ottocento e successivamente a Vienna. Qui fra la fine del 1806 e l'estate del 1819 fu artefice di una vera e propria rivoluzione musicale, portando la chitarra, utilizzata fino ad allora quale umile strumento di accompagnamento nelle piazze o al più per esecuzioni da camera, a diventare protagonista solista nella grande orchestra. Il suo concerto Op. 30, che fu seguito da altri composti ed eseguiti da Giuliani, destò stupore e grande clamore per l'innovazione introdotta, che il pubblico viennese apprezzò tanto da considerare il musicista pugliese uno dei più grandi attivi nella città imperiale.
A Vienna Mauro Giuliani collaborò con altrettanto famosi musicisti del calibro di Moscheles, Hummel e Mayseder. Conobbe il vecchio Hydn, Weber, Spohr e il poeta Castelli e fu fecondo anche l'incontro avuto con Van Beethoven che lo apprezzò tanto da invitare Giuliani ad esibirsi in alcuni dei suoi concerti come in occasione della prima esecuzione della Settima sinfonia nel 1813.
Rientrato a Trieste alla fine del 1819, Giuliani operò poi a Roma dove costituì con Paganini e Rossini quello che fu definito il "triunvirato musicale" e concluse la sua carriera a Napoli dove morì in strada Chiaia alla mezzanotte del 7 maggio 1829.
In occasione di tale ricorrenza, mercoledì 27 luglio, la Casa Museo Giuliani sarà aperta in via straordinaria dalle ore 10,00 alle ore 13 e dalle ore 16 alle ore 18,00.
Angela Ciciriello
A partire dalle ore 19.30 musica e parole si fonderanno per raccontare due momenti significativi della vita e dell'opera del compositore. Il prologo "Vienna, addio", curato da Nicola Giuliani, tratto dal libro "La Sesta Corda. Vita narrata di Mauro Giuliani" scritto da Nicola Giuliani, e che lo scorso anno ha visto una riedizione aggiornata in lingua spagnola, farà immergere gli spettatori nel momento nostalgico del ritorno in Italia del grande compositore dopo gli esaltanti anni dell'attività viennese. Le letture eseguite anche da Laura Di Liddo saranno accompagnate dalla musica del maestro Umberto Cafagna. Verrà letta anche la missiva che Giuliani scrisse a Trieste nel gennaio 1820 all'editore viennese Artaria, lettera che dallo scorso anno fa parte della collezione di Casa Museo Giuliani.
Il ricordo degli esordi di Giuliani a Vienna sarà invece affidato ad un testo scritto dall'attore Fabio Sartor, protagonista di interpretazioni teatrali, cinematografiche e di fiction televisive. Anche Sartor si avvarrà dell'accompagnamento di musiche di Giuliani eseguite da Cafagna per raccontare una storia fantastica ispirata però alla vicenda vera del rapporto di collaborazione e di stima che legò il grande Van Beethoven all'artista pugliese. Il titolo del lavoro è infatti "Dai diari fantastici di Alfredo Lovrich, triestino".
Ma chi era Mauro Giuliani? Dove si è formato e qual è la sua storia?
Mauro Giuliani, nato a Bisceglie nel 1781, dopo aver studiato violoncello a Barletta dove ebbe come maestro il futuro cognato, il napoletano Gaetano Lucci, si trasferì con la famiglia a Trieste nei primi anni dell'Ottocento e successivamente a Vienna. Qui fra la fine del 1806 e l'estate del 1819 fu artefice di una vera e propria rivoluzione musicale, portando la chitarra, utilizzata fino ad allora quale umile strumento di accompagnamento nelle piazze o al più per esecuzioni da camera, a diventare protagonista solista nella grande orchestra. Il suo concerto Op. 30, che fu seguito da altri composti ed eseguiti da Giuliani, destò stupore e grande clamore per l'innovazione introdotta, che il pubblico viennese apprezzò tanto da considerare il musicista pugliese uno dei più grandi attivi nella città imperiale.
A Vienna Mauro Giuliani collaborò con altrettanto famosi musicisti del calibro di Moscheles, Hummel e Mayseder. Conobbe il vecchio Hydn, Weber, Spohr e il poeta Castelli e fu fecondo anche l'incontro avuto con Van Beethoven che lo apprezzò tanto da invitare Giuliani ad esibirsi in alcuni dei suoi concerti come in occasione della prima esecuzione della Settima sinfonia nel 1813.
Rientrato a Trieste alla fine del 1819, Giuliani operò poi a Roma dove costituì con Paganini e Rossini quello che fu definito il "triunvirato musicale" e concluse la sua carriera a Napoli dove morì in strada Chiaia alla mezzanotte del 7 maggio 1829.
In occasione di tale ricorrenza, mercoledì 27 luglio, la Casa Museo Giuliani sarà aperta in via straordinaria dalle ore 10,00 alle ore 13 e dalle ore 16 alle ore 18,00.
Angela Ciciriello