Politica
L'invito al dott. La Salvia a riflettere sui danni sull'operato di sindaco
La replica del consigliere Petroni
Canosa - martedì 30 giugno 2015
6.59
Dato per acquisito che ognuno è ciò che dice e ciò che fa, non mi sembra il caso di apostrofare più di tanto le mistificazioni espresse dal dott. La Salvia nella replica al mio intervento sulle sue ambiguità e sul suo trasformismo. Tralascio anche le biasimabili considerazioni politico-partitiche del dott. La Salvia. Non siamo entrati nel merito delle vicende interne ai partiti, come ad esempio è avvenuto anche recentemente nell'IDV, essendo dinamiche interne ai partiti. Come sempre sono i fatti a dimostrare i nostri comportamenti, fino a quando certe questioni non hanno risvolti diretti sui problemi amministrativi della Città. Rimanendo sui fatti, il dott. La Salvia si sbilancia facendo affermazioni risibili: "non permetto a nessuno di dire bugie relativamente alla mia presunta assenza agli incontri dell'OGA" e attribuendo a me lo sport preferito del "parlare per parlare". Le mie affermazioni, le confermo e le sottolineo. Purtroppo per lui, le certificano gli atti dell'OGA. Se non se ne è accorto, sono pubblicati sul sito stesso del Comune di Canosa.
Quest'anno il dott. La Salvia è stato assente in tutte le sedute che hanno preceduto quella discussa in aula: si vedano le deliberazioni 1-2-3 e 4. Andando a ritroso, è stato personalmente assente anche in altre del precedente anno, a partire da quella del 24 gennaio 2014 nella quale si è parlato proprio dei problemi rivenienti dalle Ordinanze della Regione e dell'esigenza di tutelare il nostro territorio così come espressa dall'allora Presidente della Provincia Francesco Ventola: anche lì, inutile ribadirlo, il dott. La Salvia non c'era (sono sempre gli atti a documentarlo). Ma l'illusionismo del dott. La Salvia, più che apparentemente superficiale, è molto più di più quando parla del Parco di Contrada Tufarelle. Il problema nasce decenni fa. Se lo faccia raccontare. Il dott. La Salvia si occupava di altro quando molto tempo dopo, con deliberazione del Consiglio Comunale n. 58 del 9 ottobre 2006, l'Amministrazione Ventola concretizzava il primo importante passo, destinando quell'area a Parco, come fortemente voluto dalle forze sociali. Ricordare gli atti successivi della precedente Amministrazione fino all'adozione del PUG, sottolineare la profonda differenza tra come si programma e si realizzano gli obiettivi passo dopo passo e come oggi ci si autocelebra vivendo alla giornata e nell'odio, significherebbe cadere nella guerriglia in cui il dott. La Salvia sguazza volentieri tra le tante preoccupazioni che lo vedono onnipresente e per sparlare dai palchi e sui media. Non è offendendo l'elettorato fatto di "morti su cammelli" che ci si prende cura e si rispetta la nostra comunità. Un sindaco che tale è, avrebbe dovuto gioire per l'elezione di un concittadino in Consiglio Regionale, a prescindere dalle appartenenze politiche. Non è rosicando o con ingiustificato rancore che si amministra una Città.
Al duo La Salvia - Capozza (sindaco e capogruppo del partito democratico locale) che replicano alle accuse di inadeguatezza parlando di "minestroni, cavoli e patate, fioretti spuntati, guida e patente, etichette politiche…", forse perché è l'unico modo che hanno ancora per apparire, propongo un referato che calza loro a pennello: quello della "tristezza". Non possiamo immaginare che l'amministrazione continui a governare per altri due anni, trascurando quel concetto nobile e bellissimo della politica al servizio delle persone. Per chiuderla qui, vista la scarsissima considerazione che il dott. La Salvia nutre per il ruolo di chi è minoranza, ritenuto inutile a prescindere, chiedere a me di pensare alle dimissioni è cosa poco incidente sul futuro di Canosa. Perciò, viste le insolite caratteristiche di chi ne interpreta la funzione, invito ancora una volta il dott. La Salvia a riflettere sui danni che il suo operato di sindaco sta producendo: ci rifletta serenamente, a riuscirci, si dimetta!
Mariangela Petroni, Consigliere Comunale Canosa di Puglia
Quest'anno il dott. La Salvia è stato assente in tutte le sedute che hanno preceduto quella discussa in aula: si vedano le deliberazioni 1-2-3 e 4. Andando a ritroso, è stato personalmente assente anche in altre del precedente anno, a partire da quella del 24 gennaio 2014 nella quale si è parlato proprio dei problemi rivenienti dalle Ordinanze della Regione e dell'esigenza di tutelare il nostro territorio così come espressa dall'allora Presidente della Provincia Francesco Ventola: anche lì, inutile ribadirlo, il dott. La Salvia non c'era (sono sempre gli atti a documentarlo). Ma l'illusionismo del dott. La Salvia, più che apparentemente superficiale, è molto più di più quando parla del Parco di Contrada Tufarelle. Il problema nasce decenni fa. Se lo faccia raccontare. Il dott. La Salvia si occupava di altro quando molto tempo dopo, con deliberazione del Consiglio Comunale n. 58 del 9 ottobre 2006, l'Amministrazione Ventola concretizzava il primo importante passo, destinando quell'area a Parco, come fortemente voluto dalle forze sociali. Ricordare gli atti successivi della precedente Amministrazione fino all'adozione del PUG, sottolineare la profonda differenza tra come si programma e si realizzano gli obiettivi passo dopo passo e come oggi ci si autocelebra vivendo alla giornata e nell'odio, significherebbe cadere nella guerriglia in cui il dott. La Salvia sguazza volentieri tra le tante preoccupazioni che lo vedono onnipresente e per sparlare dai palchi e sui media. Non è offendendo l'elettorato fatto di "morti su cammelli" che ci si prende cura e si rispetta la nostra comunità. Un sindaco che tale è, avrebbe dovuto gioire per l'elezione di un concittadino in Consiglio Regionale, a prescindere dalle appartenenze politiche. Non è rosicando o con ingiustificato rancore che si amministra una Città.
Al duo La Salvia - Capozza (sindaco e capogruppo del partito democratico locale) che replicano alle accuse di inadeguatezza parlando di "minestroni, cavoli e patate, fioretti spuntati, guida e patente, etichette politiche…", forse perché è l'unico modo che hanno ancora per apparire, propongo un referato che calza loro a pennello: quello della "tristezza". Non possiamo immaginare che l'amministrazione continui a governare per altri due anni, trascurando quel concetto nobile e bellissimo della politica al servizio delle persone. Per chiuderla qui, vista la scarsissima considerazione che il dott. La Salvia nutre per il ruolo di chi è minoranza, ritenuto inutile a prescindere, chiedere a me di pensare alle dimissioni è cosa poco incidente sul futuro di Canosa. Perciò, viste le insolite caratteristiche di chi ne interpreta la funzione, invito ancora una volta il dott. La Salvia a riflettere sui danni che il suo operato di sindaco sta producendo: ci rifletta serenamente, a riuscirci, si dimetta!
Mariangela Petroni, Consigliere Comunale Canosa di Puglia