Territorio
L’uva sultanina di Vico Doge Mocenigo e il vino novello per l’estate di San Martino
La scalinata di Vico Doge Mocenigo è divenuta fonte ispiratrice. Per l'occasione l'autrice di poesie propone alcuni versi dedicati al vino
Canosa - sabato 3 novembre 2012
9.57
Le temperature estive ormai sono un ricordo, si vanno rapidamente abbassando con gli ultimi scampoli di sole penetrante che favorisce le fasi finali della vendemmia e l'essiccazione dell'uva sultanina raccolta a settembre. Questa specie di origini greche-turche è coltivata nel "giardino naturale" di Vico Doge Mocenigo a Canosa di Puglia (BT) ed è stata esaltata nell'excursus storico-letterario dal maestro Peppino Di Nunno, grande conoscitore della "Città d'Arte e Cultura", sempre arguto nelle descrizioni dei particolari per renderla più bella e attraente. Termini come "pergula", in dialetto "préule", pergola(to) hanno fatto il giro del web e sono stati ampiamente apprezzati dalla comunità dei social network che ha parlato a lungo delle "umbrosis pergulis con i tralci rampicanti (sequacibuas loris)" e sono stati anche in molti ad esprimere il desiderio di voler sostare all'ombra dei pampini della pergola canosina che insieme alle altre ancora in "vite", costituiscono un "patrimonio di natura e di cultura popolare".
Fonti storiche riferiscono che il nome di questa varietà fu coniato durante l'impero ottomano dal sultano costretto a lasciare l'uva esposta al sole per sfuggire all'aggressione di un felino, da cui derivò il nome sultana. Le nostre nonne ci hanno anche raccontato che una volta essiccata l'uva sultanina prende il nome di "uvetta" o più comunemente "passa", spesso utilizzata in cucina come ingrediente per preparare i famosi dolci natalizi. Inoltre, l'uva sultanina contiene ferro e potassio che facilitano la circolazione sanguigna per il trasporto di ossigeno e la contrazione muscolare contribuendo così a regolare l'equilibrio idrico dell'organismo. L'uva sultanina fa bene a tutti perché è un ottimo alimento energetico e digeribile, molto indicato per chi pratica sport ed è attento al proprio benessere.
La scalinata di Vico Doge Mocenigo è divenuta fonte ispiratrice dei nostri scritti oltre ad essere immortalata di continuo, molto belle sono le foto apparse su Facebook ad opera di Savino Mazzarella, ammirate anche quelle che ritraggono la varietà di fiori presenti in loco, davvero incantevoli che crescono rigogliosamente durante l'anno nel giardino in pietra bianca, tipica del borgo antico del castello di Canosa. " …Ma per le vie del borgo dal ribollir dè tini va l'aspro odor dei vini l'anime a rallegrar"… I famosi versi del Carducci e quelli che seguono meno noti ma suggestivi della canosina Giusy Del Vento annunciano l'estate di San Martino ormai alle porte con il vino novello quasi pronto da bere sempre moderatamente.
Fonti storiche riferiscono che il nome di questa varietà fu coniato durante l'impero ottomano dal sultano costretto a lasciare l'uva esposta al sole per sfuggire all'aggressione di un felino, da cui derivò il nome sultana. Le nostre nonne ci hanno anche raccontato che una volta essiccata l'uva sultanina prende il nome di "uvetta" o più comunemente "passa", spesso utilizzata in cucina come ingrediente per preparare i famosi dolci natalizi. Inoltre, l'uva sultanina contiene ferro e potassio che facilitano la circolazione sanguigna per il trasporto di ossigeno e la contrazione muscolare contribuendo così a regolare l'equilibrio idrico dell'organismo. L'uva sultanina fa bene a tutti perché è un ottimo alimento energetico e digeribile, molto indicato per chi pratica sport ed è attento al proprio benessere.
La scalinata di Vico Doge Mocenigo è divenuta fonte ispiratrice dei nostri scritti oltre ad essere immortalata di continuo, molto belle sono le foto apparse su Facebook ad opera di Savino Mazzarella, ammirate anche quelle che ritraggono la varietà di fiori presenti in loco, davvero incantevoli che crescono rigogliosamente durante l'anno nel giardino in pietra bianca, tipica del borgo antico del castello di Canosa. " …Ma per le vie del borgo dal ribollir dè tini va l'aspro odor dei vini l'anime a rallegrar"… I famosi versi del Carducci e quelli che seguono meno noti ma suggestivi della canosina Giusy Del Vento annunciano l'estate di San Martino ormai alle porte con il vino novello quasi pronto da bere sempre moderatamente.
Per l'occasione l'autrice di poesie anche in vernacolo propone per i lettori di Canosaweb alcuni versi dedicati al vino scritti nel 2008 e pubblicati l'anno successivo nella raccolta già in rete dal titolo "Il Canto delle Cicale", di buon auspicio per la prossima estate di San Martino che "dura tre giorni e un pochino" ed ogni mosto diventa vino. Il legame con le sue origini, l'amore per la vita rurale, la passione per le cose semplici e vere sono il filo conduttore delle poesie di Giusy Del Vento che da circa un anno collabora con "mEEtale", il portale di auto-pubblicazione gratuita per scrittori liberi ed indipendenti, e partecipa proficuamente on line a "ITodei", che in dialetto veneto significa "le tue dita" mentre nell'inglese maccheronico è l'acronimo per dire "l'Italia oggi". Negli ultimi mesi infatti, è l'ideatrice e redattrice di una rubrica settimanale "Il Giro di Giusy" molto seguita sul web attraverso la lettura commentata dei proverbi italiani, regione per regione, alla scoperta dettagliata di questo ricco patrimonio culturale definito dalla stessa "tesoro atavico" fatto di saggezza popolare, esperienza secolare di vita espressa appunto in frasi brevi e a volte ermetiche, ma dal significato profondo con la geniale novità di inserirli nel mondo dell'editoria e della letteratura. Foto, poesie, proverbi, aneddoti, artisti che fanno di Canosa di Puglia una città viva e vitale grazie alla cultura la vera forza motrice della rinascita economica, politica e sociale.
Bartolo Carbone
ODE AL VINO
Più sublime dell'ambrosia
degli invidiosi dei.
Succo di bacca
pungente e profumato,
creatura degna del suo scaltro creatore
Bacchico elisir di piacevolezza
Tu ! Complice d'amori e vaghi pensieri.
Oh ricchezza liquida di re !
Nettare dei convivi
Coscienza e gioia dell'essere vivi
Amico fedele, versatile medicina
Necessario testimone di nozze
Libagione dei defunti ,
Di vite rosso sangue
Di solitudine solo compagno .
Di te, o vino, canto un'ode
A te l'alloro . . . fra tutte le bevande
Campione di indiscussa lode.
Giusy Del Vento
ODE AL VINO
Più sublime dell'ambrosia
degli invidiosi dei.
Succo di bacca
pungente e profumato,
creatura degna del suo scaltro creatore
Bacchico elisir di piacevolezza
Tu ! Complice d'amori e vaghi pensieri.
Oh ricchezza liquida di re !
Nettare dei convivi
Coscienza e gioia dell'essere vivi
Amico fedele, versatile medicina
Necessario testimone di nozze
Libagione dei defunti ,
Di vite rosso sangue
Di solitudine solo compagno .
Di te, o vino, canto un'ode
A te l'alloro . . . fra tutte le bevande
Campione di indiscussa lode.
Giusy Del Vento