Cronaca
La Corte di Cassazione ritiene valida l'accusa di omicidio volontario
La storia di due vite spezzate ingiustamente. In appello la sentenza
Canosa - sabato 26 maggio 2012
17.33
Cara redazione, vi scrivo per informarvi sull'esito dell'udienza tenutasi oggi 25 maggio presso la Suprema Corte di Cassazione, davanti alla prima sezione penale. La nostra crudele storia è stata ancora una volta sviscerata, analizzata e studiata, per esprimere una sentenza che ci costringerà a non buttarci alle spalle questa assurda storia, servirà solamente a riaprire ferite mai chiuse e a prendere dolorose scelte di vita.
Questa volta abbiamo cambiato gli attori, l'imputato si è fatto assistere da ben un professore universitario "Arico' G.", oltre che dal solito Di Terlizzi, tenendo "fuori" i precedenti. La Corte ha ritenuto valevole l'impianto accusatorio del duplice omicidio volontario aggravato (uxoricidio), non ritenendolo meritevole delle attenuanti generiche e rigettando la richiesta dell'attenuante della provocazione, rimandando in appello la sentenza per rivalutarla relativamente solo all'aggravante della crudeltà (da leggere a tale proposito le motivazioni addotte).
Qualunque altra informazione che vi possa giungere, sappiatelo è purtroppo priva di fondamento. La storia di due vite spezzate ingiustamente, viene esaminata dalla giustizia, come in uno sterile computo matematico dove l'importante è giungere alla somma di non dare il "giusto".
Se, vorrete pubblicate l'informazione, vista la Vostra particolare sensibilità, vi saremo sicuramente grati.
Per una semplice voglia di giustizia e chiarezza,
Pasquale Di Muro e famiglia
Nota di redazione:
Siamo vicini al vostro dolore che purtroppo si rinnova ad ogni sentenza di questa giustizia italiana ... che non da mai certezza della pena, anche quando il dellitto è efferato ed orrendo come quello da voi vissuto.
Questa volta abbiamo cambiato gli attori, l'imputato si è fatto assistere da ben un professore universitario "Arico' G.", oltre che dal solito Di Terlizzi, tenendo "fuori" i precedenti. La Corte ha ritenuto valevole l'impianto accusatorio del duplice omicidio volontario aggravato (uxoricidio), non ritenendolo meritevole delle attenuanti generiche e rigettando la richiesta dell'attenuante della provocazione, rimandando in appello la sentenza per rivalutarla relativamente solo all'aggravante della crudeltà (da leggere a tale proposito le motivazioni addotte).
Qualunque altra informazione che vi possa giungere, sappiatelo è purtroppo priva di fondamento. La storia di due vite spezzate ingiustamente, viene esaminata dalla giustizia, come in uno sterile computo matematico dove l'importante è giungere alla somma di non dare il "giusto".
Se, vorrete pubblicate l'informazione, vista la Vostra particolare sensibilità, vi saremo sicuramente grati.
Per una semplice voglia di giustizia e chiarezza,
Pasquale Di Muro e famiglia
Nota di redazione:
Siamo vicini al vostro dolore che purtroppo si rinnova ad ogni sentenza di questa giustizia italiana ... che non da mai certezza della pena, anche quando il dellitto è efferato ed orrendo come quello da voi vissuto.