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La cultura farà da traino per nuove economie

I lavori del weekend in simultanea

"Le politiche culturali tornano nelle mani dei cittadini per diventare bene comune. Tutti insieme, istituzioni, operatori, artisti, imprese, cittadini, dobbiamo compiere questo percorso. Il Piano strategico della Regione Puglia sarà scritto dal basso. Siamo i primi in Italia. Partendo dalla "bellezza" delle nostre comunità vogliamo dare impulso anche alla loro capacità economica, incidendo sul Pil. La cultura, l'arte, la creatività possono fare da traino per nuove economie. Piiil è una sfida della Puglia che vede tutti protagonisti". E' quanto ha dichiarato il Presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, all'apertura dei lavori del Weekend della cultura, in simultanea a Foggia, Bari e Lecce. Identità, innovazione e lavoro i temi affrontati su Piiil Cultura, il Piano strategico della Cultura per la Puglia. Una full immersion di tre giorni in cui gli operatori pugliesi - oltre 1500 gli iscritti - guidati da cinque esperti hanno parlato di cultura a 360 gradi, dal tema del Prodotto a quello dell'Identità, dell'Impresa, dell'Innovazione, del Lavoro. Tre luoghi, cinque temi, sei aree di intervento: attività culturali, istituzioni culturali, spettacolo dal vivo, beni culturali e ambientali, industria creativa, industria audiovisiva.

"Cultura e turismo saranno fattori trainanti dello sviluppo della Puglia nel prossimo decennio, accanto all'industria innovativa. E i giovani saranno il motore di questo sviluppo. In questo decennio insieme abbiamo affrontato quelle che i più cinici definivano sfide impossibili e abbiamo dimostrato che la speranza non è cieco ottimismo ma coraggio di combattere. Nella vita ci sono rischi che non possiamo permetterci di correre ma ce ne sono altri che non possiamo permetterci di non correre. Quello dell'investimento in cultura è un rischio che dobbiamo e vogliamo correre. Perché la cultura è un urlo in faccia al proprio destino come dice Camus. E noi vogliamo urlare contro lo stereotipo di un Mezzogiorno sfigato e isolato. Per questa ragione facciamo questa grande alleanza, con un serrato piano di azione. Con il Piano strategico della cultura l'investimento in cultura diventa la sfida di tutti e da oggi la cultura sarà responsabilità di tutti. La cultura, come dice Gadamer, è l'unico bene dell'umanità che diviso tra tutti anziché diminuire diventa più grande. Servono cambiamenti nuovi approcci, una strategia nuovi strumenti. E servono reti. Questo l'assunto di base che proponiamo alla riflessione e al confronto degli esperti e dei "tavoli" del Piano Strategico della Cultura. Obiettivo della politica culturale non è distribuire prebende ma costruire e rafforzare la filiera produttiva delle imprese culturale favorire l'accesso ai contenuti culturali e alla fruizione del patrimonio attraverso azioni di sostegno alla domanda. Integrare e progressivamente sostituire la politica degli incentivi finanziari con agevolazioni fiscali, facilitazioni nell'accesso al credito con un sistema di garanzie, utilizzazione agevolata degli spazi e delle infrastrutture pubbliche, forme studiate di sostegno alla domanda. Il rischio e l'imponderabilità come la difficoltà di accesso al credito sono certamente più elevati per le imprese culturali. Le politiche di sostegno alla creazione di nuove imprese culturali devono tenere presenti queste difficoltà e studiare strumenti per attenuarne gli effetti disincentivanti. In questa prospettiva occorre favorire, anche attraverso studiate forme di agevolazioni fiscali, e attività di promozione e di sensibilizzazione del sistema produttivo, il finanziamento privato all'arte e alla cultura anche attraverso estensione del modello Art Bonus, l'invenzione di nuove forme di mecenatismo e l'incentivazione attraverso politiche premiali del crowdfunding. Se la priorità è promuovere la nascita di imprese culturali e il rafforzamento di quelle esistenti allora bisogna evitare forme di concorrenza impropria tra il sistema delle imprese culturali e l'attività delle agenzie culturali regionali. Un altro dei compiti imprescindibili della politica culturale é mettere il sistema nelle condizioni di cogliere appieno tutte le opportunità offerte dalla rivoluzione digitale. Non è soltanto un problema di linguaggi e di nuove tecnologie. È soprattutto un problema di nuove opportunità e di nuova visione del mondo. Anche grazie al digitale, sul terreno dell'arte confluiscono nuove discipline come la rigenerazione urbana, la pianificazione, l'archivistica, la smart civilizzation, le politiche dell'accesso. Parallelamente alle ripercussioni sui processi creativi, la rivoluzione digitale a determinato anche il nascere di nuovo prodotti connotati culturalmente. La Puglia ha dimostrato di saper cogliere le opportunità scaturite dal più facile accesso alla tecnologia digitale soprattutto nel campo dell'audiovisivo e del design. Un terreno inesplorato e ricco di opportunità si stende davanti ai nostri occhi. Un terreno sul quale sempre più frequenti saranno i punti di contatto tra imprese culturali creative e sistema produttivo tradizionale. Un mondo di cui noi possiamo soltanto intuirne la portata. Saranno soprattutto le nuove generazioni, i nativi digitali ad esplorarlo e coglierne appieno tutte le opportunità. Noi possiamo solo determinare le condizioni di contesto e normative per favorire la navigazione".

Alle istituzioni, dunque, la visione e il compito di tracciare le linee guida, agli operatori, le imprese, le associazioni, gli artisti, i cittadini, il diritto e il dovere di rappresentare bisogni, proposte, criticità. E' questa la pancia del percorso intrapreso lo scorso novembre dalla Regione Puglia partito da Brindisi il 14 novembre con il dibattito sulla progettazione culturale e la gestione dei beni introdotto dalla presentazione di 13 progetti pugliesi, di altrettante aggregazioni di Comuni, candidati al bando del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo per la valorizzazione delle aree di attrazione culturale, proseguito a Taranto il 18 novembre con un focus group dedicato alle principali istituzioni culturali pugliesi, per arrivare a Trani, il 21 novembre, con un workshop sulla cultura d'impresa.
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