Storia
La memoria è materia viva, è il lievito delle nostre giornate
A Bari, il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella
Puglia - lunedì 29 gennaio 2024
11.36
Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha partecipato al Teatro Comunale "Niccolò Piccinni" di Bari alla cerimonia organizzata in occasione dell'80° anniversario del Congresso di Bari dei Comitati di Liberazione Nazionale. Nel corso della manifestazione sono intervenuti: Antonio Decaro, Sindaco della Città Metropolitana di Bari; Gianfranco Pagliarulo, Presidente dell'Associazione Nazionale Partigiani Italiani e Michele Emiliano, Presidente della Regione Puglia che ha dichiarato: """La Città di Bari e la Puglia oggi L'accolgono, fiere e felici. È la stessa immutata fierezza con cui Bari accolse nel gennaio 1944, quel primo "Congresso dei partiti uniti nei Comitati di Liberazione nazionale" che rappresentò un ponte ideale fra le tradizioni di lotta e di sacrificio dell'antifascismo e le difficili prove del risorgere della democrazia. Quel giorno si gettarono le basi di una nuova Italia - come disse Benedetto Croce - "più consapevolmente e accortamente liberale che non fosse nel passato", come parte integrante di una nuova Europa. Siamo orgogliosi e fieri del contributo che Bari e la Puglia offrirono al movimento partigiano, attraverso quegli atti eroici che hanno determinato il Presidente Giorgio Napolitano a conferirci nel 2006 la Medaglia d'oro al valor civile per il contributo offerto alla lotta di Resistenza. Da qui, da Bari, è ripartito il cammino del popolo italiano. Qui a Bari, a pochi mesi dalla caduta di Mussolini, le forze dell'antifascismo, alla presenza di intellettuali come Benedetto Croce, Carlo Sforza, Tommaso Fiore, Vincenzo Calace, Michele Cifarelli, Fabrizio Canfora si riunirono per gettare le basi dell'Italia libera e democratica. Qui a Bari, Benedetto Croce per la prima volta, nel Teatro Piccinni parlò della necessità di un'Assemblea Costituente, quella stessa Assemblea Costituente ai cui lavori partecipò un altro figlio di questa terra, l'onorevole Aldo Moro. Qui a Bari, Michele Romito, un ragazzino di 15 anni che ho avuto il privilegio di conoscere quando divenni sindaco, si oppose ai tedeschi contribuendo a salvare il porto dalla furia distruttiva nazista. Furono quei ragazzi e quelle ragazze di allora a saper vedere per loro e per chi sarebbe venuto dopo una libertà che ancora non c'era. Noi non dimentichiamo i misfatti, le vergogne e la catastrofe in cui il Fascismo trascinò l'Italia. Quel senso di liberazione, quell'affrancamento dal fascismo e dalla guerra richiede oggi, da parte nostra, azioni coerenti che continuino a mantenerlo in salute giorno dopo giorno. Signor Presidente, Lei più volte ci ha ricordato che la memoria non è materia inerte, non è la retorica marmorea di una lapide, men che meno una ricorrenza, ma è un atto del vivere. È materia viva, è il lievito delle nostre giornate. Una memoria che non sempre è conforto, ma a volte è un pungolo a reagire, a impegnarsi, a costruire con fatica un futuro migliore del presente. Ricordiamo oggi un evento accaduto 80 anni fa, nella consapevolezza, quindi, di coltivare una memoria capace di creare una nuova forza rigeneratrice; una memoria che si fa impegno comune per costruire un nuovo paradigma dell'umano. Continueremo, - conclude Emiliano - ostinatamente, a costruire giorno per giorno la nostra Liberazione. Come fecero i partigiani, noi guardiamo avanti nella certezza che da qualsiasi oscurità insieme usciremo liberi."""
Nel corso della cerimonia, la lectio magistralis, dal titolo "Dall'armistizio al Congresso di Bari", è stata svolta da Luciano Canfora, Professore emerito di filologia greca e latina presso l'Università di Bari. "Le speranze del popolo italiano in un discorso incisivo di Sforza". E' il titolo della prima pagina de "La Gazzetta del Mezzogiorno" del 30 gennaio del 1944 di cui oggi è stata donata una copia al Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in occasione delle celebrazioni dell'80esimo anniversario del Congresso dei Comitati di liberazione nazionale che si svolse il 28 e il 29 gennaio del 1944 nel Teatro Piccinni di Bari. Al termine, il Presidente Mattarella ha visitato la mostra "Nonostante il lungo tempo trascorso" …le stragi nazifasciste nella guerra di liberazione 1943-1945", allestita al Castello Svevo di Bari. La mostra è aperta al pubblico nel capoluogo pugliese: con fotografie, documenti, filmati e pannelli multimediali, racconta i crimini nazifascisti commessi in Italia e all'estero sulla popolazione civile e sui militari italiani, nell'imminenza e dopo l'armistizio dell'8 settembre 1943. Furono oltre un migliaio le vittime militari italiane in Italia, 650mila le vittime delle deportazioni di internati militari italiani, 24.409 vittime civili in Italia in 5872 episodi, di cui 14935 al Nord, 6862 al Centro, 2623 al Sud. La mostra sarà fruibile al pubblico fino al 24 marzo.
Nel corso della cerimonia, la lectio magistralis, dal titolo "Dall'armistizio al Congresso di Bari", è stata svolta da Luciano Canfora, Professore emerito di filologia greca e latina presso l'Università di Bari. "Le speranze del popolo italiano in un discorso incisivo di Sforza". E' il titolo della prima pagina de "La Gazzetta del Mezzogiorno" del 30 gennaio del 1944 di cui oggi è stata donata una copia al Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in occasione delle celebrazioni dell'80esimo anniversario del Congresso dei Comitati di liberazione nazionale che si svolse il 28 e il 29 gennaio del 1944 nel Teatro Piccinni di Bari. Al termine, il Presidente Mattarella ha visitato la mostra "Nonostante il lungo tempo trascorso" …le stragi nazifasciste nella guerra di liberazione 1943-1945", allestita al Castello Svevo di Bari. La mostra è aperta al pubblico nel capoluogo pugliese: con fotografie, documenti, filmati e pannelli multimediali, racconta i crimini nazifascisti commessi in Italia e all'estero sulla popolazione civile e sui militari italiani, nell'imminenza e dopo l'armistizio dell'8 settembre 1943. Furono oltre un migliaio le vittime militari italiane in Italia, 650mila le vittime delle deportazioni di internati militari italiani, 24.409 vittime civili in Italia in 5872 episodi, di cui 14935 al Nord, 6862 al Centro, 2623 al Sud. La mostra sarà fruibile al pubblico fino al 24 marzo.