Via Paolo Borsellino
Via Paolo Borsellino
Cronaca

La riconoscenza verso un grande magistrato

Ricordato il giudice Borsellino

A 25 anni dalla strage di Via d'Amelio, il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha presieduto il Plenum del Consiglio Superiore della Magistratura dedicato al ricordo di Paolo Borsellino. All'ordine del giorno la delibera della Sesta Commissione, relatori i Consiglieri Ercole Aprile e Antonio Ardituro, che autorizza la pubblicazione di tutti gli atti e i documenti relativi al percorso professionale del giudice Borsellino, dal suo ingresso in magistratura, nel 1963, fino alla tragica morte del 19 luglio 1992, quando vennero uccisi anche 5 agenti della sua scorta: Agostino Catalano, Eddie Walter Cosina, Vincenzo Li Muli, Claudio Traina e Emanuela Loi. L'Assemblea Plenaria è stata aperta dall'intervento del Capo dello Stato che ha ricordato la figura del giudice Borsellino che ha vissuto :« in maniera autentica il suo servizio allo Stato, con coraggio, dedizione e tenacia».

Tra i ricordi della giornata in memoria del magistrato Paolo Borsellino(52 anni) ucciso dalla mafia due mesi dopo l'attentato al suo amico e collega Giovanni Falcone, il magistrato più importante e noto del "pool antimafia" di Palermo, quello del presidente della Regione Puglia Michele Emiliano che ha dichiarato: "Nel giorno in cui l'Italia ricorda Paolo Borsellino e i cinque agenti della sua scorta, misuriamo ancora una volta l'affetto, la gratitudine, la riconoscenza degli italiani onesti verso un grande magistrato, un servitore dello Stato, un eroe civile. Ciò che abbiamo imparato da lui è che la mafia non scompare con la sequenza delle catture e delle pene inflitte. Agli studenti amava ripetere che la via repressiva, da sola, non fosse sufficiente e che fosse necessaria la costruzione di uno status sociale, di un recinto di diritti, di più partecipazione e più democrazia. L'antimafia vera tocca a noi costruirla giorno per giorno. È questa la lezione di Paolo Borsellino ed è questo ciò che dobbiamo continuare a fare: veicolare con azioni concrete i valori della legalità, della giustizia e della difesa della nostra Costituzione. Danneggiare i simboli della lotta alla mafia - sottolinea Emiliano con riferimento all'episodio della targa di Rosario Lìvatino - come farebbero dei teppisti di quartiere dà il segno della vergogna della quale si sono ricoperti i mafiosi".

A Canosa di Puglia(BT) , anche quest'anno il locale Rotaract Club ha deposto un mazzo di fiori in via Borsellino e, per la prima volta, in Piazza Emanuela Loi, per ricordare la poliziotta e agente della scorta di Borsellino, con la sua giovane storia fatta di speranza, di gioia di vivere, di lealtà, di senso del dovere e del sacrificio, di grande esempio per la collettività.
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