Amministrazioni ed Enti
La sanità in Puglia, cinque anni di cambiamento
Giornata di lavori al Forum Mediterraneo in Fiera a Bari
Puglia - giovedì 19 settembre 2019
22.17
Si è conclusa la seconda giornata di lavori nel Forum Mediterraneo in Sanità 2019. Nel pomeriggio il denso calendario degli appuntamenti è iniziato con il primo incontro dei direttori generali delle Asl delle sei province pugliesi per tracciare un bilancio sugli ultimi cinque anni di servizio e descrivere gli obiettivi per il futuro. "Ho accetto questa scommessa nel dirigere il Dipartimento Promozione Salute, Benessere Sociale, Sport della Regione Puglia pur sapendo della complessità del compito e delle difficoltà. Ma io scommetto solo se so di vincere". Così il direttore generale Vito Montanaro. "E il momento di rivedere i regolamenti del tessuto sanitario. Un lavoro complesso che va fatto affrontando importanti punti: dal governo della spesa, tema sempre attuale, che servirà per una revisione dei contratti e quindi un miglior modo di acquistare, all'immediatezza delle informazioni da condividere fra i centri sanitari, alla gestione del capitale umano, al riordino ospedaliero e territoriale che permetterà di evitare ricoveri inutili, per non dimenticare il problema delle liste di attesa questione non solo pugliese e meridionale".
L'analisi sulla sanità pugliese è poi partita da Foggia. Il direttore generale AO Ospedali Riuniti di Foggia, Vitangelo Dattoli ha spiegato le opere di riqualificazioni iniziate. "Dall'urbanistica agli immobili, all'organizzazione gestionale e alla informatizzazione stiamo portando avanti un restyling della struttura per renderla più efficiente e fruibile. Uno sforzo economico di 180 milioni, non pochi. Inoltre, abbiamo sviluppato un piano per le scuole di specializzazione che altrimenti sarebbero state chiuse. Tutto considerato, possiamo essere contenti di quanto sviluppato e del fatto che nonostante i minori finanziamenti, abbiamo chiuso i bilanci nel 2018 con un utile".
Da Foggia a Bari. "Stiamo attuando una serie di cambiamenti al servizio dei cittadini e degli studenti - ha spiegato il direttore generale dell'Azienda Ospedaliera Policlinico di Bari Giovanni Migliore - non dimentichiamoci che oltre i malati non formiamo i medici di oggi e domani a cui affidiamo la nostra salute. Ci stiamo rimboccando le mani considerando che abbiamo in campo 545 interventi. Siamo impegnati a riaccendere la luce sull'Ospedale Pediatrico Giovanni XXIII. Qui sono stati attuati una serie di progetti infrastrutturali e organizzativi che rendano più agevole il percorso del bambino malato e della sua famiglia. Un paradigma che poi vogliamo portarlo al Policlinico di Bari, con la stessa filosofia nell'ottica della cura del paziente e della performance. Non si possono tollerare più file e attese nella sale del Pronto Soccorso. Abbiamo l'obbligo di dare delle risposte concrete al cittadino. A breve, il Policlinico avrà 250 posti letto in più con Asclepsios 3, una metropolitana elettrica di superficie e una serie di accorgimenti tecnologici per rendere i padiglioni del Policlinico uniti da un tessuto connettivo".
Numeri importanti con un trend positivo di crescita quelli descritti dal Direttore Generale dell'Asl Bari Antonio Sanguedolce che ha evidenziato come l'Asl territoriale abbia avviato un potenziamento del personale impiegato medico, infermieristico e amministrativo senza precedenti. "Passato e futuro sono lontanissimi - ha detto - abbiamo fatto un salto sorprendente. Attraverso bandi e concorsi nel biennio 2019-2020, l'Asl Bari ha potenziato le figure professionali con contratti a tempo indeterminato: oltre 400 medici, 120 dirigenti amministrativi, quasi 2500 del comparto infermieristico. Bene anche nelle gestioni di due importanti vertenze che sono state risolte con la salvaguardia di oltre 150 posti di lavoro, lavoratori assorbiti dalle nostre strutture". Attenzione rivolta anche alla messa a norma delle strutture provinciali dove sono stati spesi complessivamente quasi 25 milioni di euro. "Le prospettive per il futuro - conclude - sono terminare una piattaforma di banca dati biomedica dove essere costantemente aggiornati, il potenziamento della rete dei consultori, della rete aziendale dei centri di endoscopia e mammografia e rivedere l'assistenza penitenziaria. Presto, vorrei aggiungere, dopo un accordo con il Comune di Bari istituiremo un Distretto Unico poliambulatoriale nell'ex Centrale del Latte".
I cambiamenti strutturali e logistici hanno interessato anche le strutture della BAT. A descrivere i progetti Alessandro Delle Donne, Direttore Generale Asl BAT. "Ad Andria stiamo iniziando la costruzione di un nuovo ospedale. Lavori che si concluderanno entro cinque anni. Quello attuale non andrà perduto ma, anzi, ristrutturato per ospitare attività prima mancanti per carenza di infrastrutture. Interventi saranno fatti a Barletta, Bisceglie, Trani, Canosa. Ma quello che voglio sottolineare è la velocità di realizzazione dei lavori che vengono seguiti giornalmente per non creare ritardi ed ulteriori disagi alla popolazione".
"Abbiamo una grande responsabilità per quello che dobbiamo gestire - aggiunge il direttore generale dell'Asl Brindisi Giuseppe Pasqualone - guardando i numeri non è cosa di poco conto. Siamo cresciuti tra tante difficoltà. Diciamo che ci siamo difesi bene. Tra il 2015 e il 2019 abbiamo investito 150 mln di euro tra investimenti strutturali e tecnologici, abbiamo aumentato i dipendenti del 10% fino a 4.011, abbiamo contenuto la spesa farmaceutica territoriale diminuendola dal 2013 al 2018 del 3%, purtroppo non spesa farmaceutica ospedaliera che si è incrementata del 8%. I risultati positivi non hanno intaccato il bilancio, dal 2013 manteniamo l'equilibrio".
"La mia azienda è più sociosanitaria che sanitaria e vorrebbe traguardare gli obiettivi etici non dimenticando gli importanti contenuti economici". Cosi Vito Piazzolla, direttore Asl Foggia. "Sono direttore dell'Asl Foggia da quattro anni ed ho ereditato una situazione particolarmente grave per gli aspetti organizzativi e, soprattutto, per quelli amministrativo-contabili. Siamo riusciti ad orientare tutti gli sforzi per risolvere i problemi attraverso un programma sanitario condiviso con tutti i dirigenti territoriali. Ora pensiamo a sviluppare comportamenti, strategie e creare la Centrale Operativa Territoriale. Per questo sono stati previsti oltre 70mln di euro di investimenti".
"La ripartenza si attua con il piano di riordino e la suddivisioni delle missioni fra le diverse strutture - interviene Rodolfo Rollo, direttore generale Asl Lecce - stiamo gestendo il problema della mancanza di personale dovuta dell'accorpamento dei presidi che e al pensionamento del personale assunto intorno agli anni ottanta. Abbiamo ripreso nell'assunzione dei medici e personale non medico. Ora stiamo focalizzando l'attenzione ad un sistema di reti cliniche e territoriali per ottimizzare e migliorare i servizi".
"Taranto è una delle Asl più complesse per le note compromissioni epidemiologiche ambientali - dice Stefano Rossi, direttore generale Asl Taranto - ma questo non ha impedito di avere un trend di crescita. Oltre al personale che stiamo incrementando, abbiamo da gennaio di quest'anno, creato il C.O.R.O. (Centro Orientamento Regionale Oncologico) dove si sono annullate le liste di attesa. Con i Comuni abbiamo siglato protocolli per dare al territorio nuovi poliambulatori. Siamo lieti anche di aver avuto il consenso dal Miur per l'apertura di un corso di laurea di Medicina aperto a 60 studenti".
A chiudere l'incontro, i due interventi dei direttori degli IRCCS di Bari e Castellana Grotte. "All'Istituto Giovanni Paolo II di Bari abbiamo diminuito i disavanzi dal 2015 ad oggi - chiarisce il direttore generale Antonio Delvino - stiamo ottenendo importanti accreditamenti e aperto l'istituto alle famiglie, oltre che incrementando l'offerta assistenziale ai pazienti".
"Abbiamo raddoppiato i ricavi di esercizio nel triennio 2016-18 - ha concluso Gianluigi Giannelli, direttore scientifico dell'IRCCS De Bellis di Castellana Grotte - il nostro istituto si è comportato discretamente bene nelle pubblicazioni scientifiche rispetto al 2017. Importante è la collaborazione con Paesi esteri con cui ci scambiamo sinergie importanti".
L'analisi sulla sanità pugliese è poi partita da Foggia. Il direttore generale AO Ospedali Riuniti di Foggia, Vitangelo Dattoli ha spiegato le opere di riqualificazioni iniziate. "Dall'urbanistica agli immobili, all'organizzazione gestionale e alla informatizzazione stiamo portando avanti un restyling della struttura per renderla più efficiente e fruibile. Uno sforzo economico di 180 milioni, non pochi. Inoltre, abbiamo sviluppato un piano per le scuole di specializzazione che altrimenti sarebbero state chiuse. Tutto considerato, possiamo essere contenti di quanto sviluppato e del fatto che nonostante i minori finanziamenti, abbiamo chiuso i bilanci nel 2018 con un utile".
Da Foggia a Bari. "Stiamo attuando una serie di cambiamenti al servizio dei cittadini e degli studenti - ha spiegato il direttore generale dell'Azienda Ospedaliera Policlinico di Bari Giovanni Migliore - non dimentichiamoci che oltre i malati non formiamo i medici di oggi e domani a cui affidiamo la nostra salute. Ci stiamo rimboccando le mani considerando che abbiamo in campo 545 interventi. Siamo impegnati a riaccendere la luce sull'Ospedale Pediatrico Giovanni XXIII. Qui sono stati attuati una serie di progetti infrastrutturali e organizzativi che rendano più agevole il percorso del bambino malato e della sua famiglia. Un paradigma che poi vogliamo portarlo al Policlinico di Bari, con la stessa filosofia nell'ottica della cura del paziente e della performance. Non si possono tollerare più file e attese nella sale del Pronto Soccorso. Abbiamo l'obbligo di dare delle risposte concrete al cittadino. A breve, il Policlinico avrà 250 posti letto in più con Asclepsios 3, una metropolitana elettrica di superficie e una serie di accorgimenti tecnologici per rendere i padiglioni del Policlinico uniti da un tessuto connettivo".
Numeri importanti con un trend positivo di crescita quelli descritti dal Direttore Generale dell'Asl Bari Antonio Sanguedolce che ha evidenziato come l'Asl territoriale abbia avviato un potenziamento del personale impiegato medico, infermieristico e amministrativo senza precedenti. "Passato e futuro sono lontanissimi - ha detto - abbiamo fatto un salto sorprendente. Attraverso bandi e concorsi nel biennio 2019-2020, l'Asl Bari ha potenziato le figure professionali con contratti a tempo indeterminato: oltre 400 medici, 120 dirigenti amministrativi, quasi 2500 del comparto infermieristico. Bene anche nelle gestioni di due importanti vertenze che sono state risolte con la salvaguardia di oltre 150 posti di lavoro, lavoratori assorbiti dalle nostre strutture". Attenzione rivolta anche alla messa a norma delle strutture provinciali dove sono stati spesi complessivamente quasi 25 milioni di euro. "Le prospettive per il futuro - conclude - sono terminare una piattaforma di banca dati biomedica dove essere costantemente aggiornati, il potenziamento della rete dei consultori, della rete aziendale dei centri di endoscopia e mammografia e rivedere l'assistenza penitenziaria. Presto, vorrei aggiungere, dopo un accordo con il Comune di Bari istituiremo un Distretto Unico poliambulatoriale nell'ex Centrale del Latte".
I cambiamenti strutturali e logistici hanno interessato anche le strutture della BAT. A descrivere i progetti Alessandro Delle Donne, Direttore Generale Asl BAT. "Ad Andria stiamo iniziando la costruzione di un nuovo ospedale. Lavori che si concluderanno entro cinque anni. Quello attuale non andrà perduto ma, anzi, ristrutturato per ospitare attività prima mancanti per carenza di infrastrutture. Interventi saranno fatti a Barletta, Bisceglie, Trani, Canosa. Ma quello che voglio sottolineare è la velocità di realizzazione dei lavori che vengono seguiti giornalmente per non creare ritardi ed ulteriori disagi alla popolazione".
"Abbiamo una grande responsabilità per quello che dobbiamo gestire - aggiunge il direttore generale dell'Asl Brindisi Giuseppe Pasqualone - guardando i numeri non è cosa di poco conto. Siamo cresciuti tra tante difficoltà. Diciamo che ci siamo difesi bene. Tra il 2015 e il 2019 abbiamo investito 150 mln di euro tra investimenti strutturali e tecnologici, abbiamo aumentato i dipendenti del 10% fino a 4.011, abbiamo contenuto la spesa farmaceutica territoriale diminuendola dal 2013 al 2018 del 3%, purtroppo non spesa farmaceutica ospedaliera che si è incrementata del 8%. I risultati positivi non hanno intaccato il bilancio, dal 2013 manteniamo l'equilibrio".
"La mia azienda è più sociosanitaria che sanitaria e vorrebbe traguardare gli obiettivi etici non dimenticando gli importanti contenuti economici". Cosi Vito Piazzolla, direttore Asl Foggia. "Sono direttore dell'Asl Foggia da quattro anni ed ho ereditato una situazione particolarmente grave per gli aspetti organizzativi e, soprattutto, per quelli amministrativo-contabili. Siamo riusciti ad orientare tutti gli sforzi per risolvere i problemi attraverso un programma sanitario condiviso con tutti i dirigenti territoriali. Ora pensiamo a sviluppare comportamenti, strategie e creare la Centrale Operativa Territoriale. Per questo sono stati previsti oltre 70mln di euro di investimenti".
"La ripartenza si attua con il piano di riordino e la suddivisioni delle missioni fra le diverse strutture - interviene Rodolfo Rollo, direttore generale Asl Lecce - stiamo gestendo il problema della mancanza di personale dovuta dell'accorpamento dei presidi che e al pensionamento del personale assunto intorno agli anni ottanta. Abbiamo ripreso nell'assunzione dei medici e personale non medico. Ora stiamo focalizzando l'attenzione ad un sistema di reti cliniche e territoriali per ottimizzare e migliorare i servizi".
"Taranto è una delle Asl più complesse per le note compromissioni epidemiologiche ambientali - dice Stefano Rossi, direttore generale Asl Taranto - ma questo non ha impedito di avere un trend di crescita. Oltre al personale che stiamo incrementando, abbiamo da gennaio di quest'anno, creato il C.O.R.O. (Centro Orientamento Regionale Oncologico) dove si sono annullate le liste di attesa. Con i Comuni abbiamo siglato protocolli per dare al territorio nuovi poliambulatori. Siamo lieti anche di aver avuto il consenso dal Miur per l'apertura di un corso di laurea di Medicina aperto a 60 studenti".
A chiudere l'incontro, i due interventi dei direttori degli IRCCS di Bari e Castellana Grotte. "All'Istituto Giovanni Paolo II di Bari abbiamo diminuito i disavanzi dal 2015 ad oggi - chiarisce il direttore generale Antonio Delvino - stiamo ottenendo importanti accreditamenti e aperto l'istituto alle famiglie, oltre che incrementando l'offerta assistenziale ai pazienti".
"Abbiamo raddoppiato i ricavi di esercizio nel triennio 2016-18 - ha concluso Gianluigi Giannelli, direttore scientifico dell'IRCCS De Bellis di Castellana Grotte - il nostro istituto si è comportato discretamente bene nelle pubblicazioni scientifiche rispetto al 2017. Importante è la collaborazione con Paesi esteri con cui ci scambiamo sinergie importanti".