Scuola e Lavoro
La scuola è un presidio di legalità e di dignità
Le parole del Presidente della Repubblica Mattarella
Italia - venerdì 2 ottobre 2015
23.22
Lo scorso lunedì a Ponticelli (NA) alla presenza del Capo dello Stato, Sergio Mattarella, del Ministro dell'Istruzione Stefania Giannini e di numerose autorità civili, religiose e militari, si era "Tutti a Scuola", per commemorare Davide Sannino, giovane studente ucciso per non aver accettato la prevaricazione camorristico-mafiosa e soprattutto per l'avvio del nuovo anno scolastico, carico di auspici per una rinnovata valenza del ruolo docente. Anche la nostra città, Canosa era presente, tra l'immensa folla festante di ragazzi e ragazze, docenti e dirigenti, tutti consapevoli di partecipare ad un evento di alto valore istituzionale, civico e culturale. Tra altre scuole di varie città chiamate a rappresentare la Puglia, vi erano il Liceo "E.Fermi" e l'Istituto Comprensivo Foscolo-De Muro Lomanto, con alcuni alunni e una delegazione di docenti composta: dal professor Sabino Facciolongo, che ha anche rivestito il ruolo di rappresentante istituzionale del Comune di Canosa e dalle professoresse Filomena Carella ed Elena Di Ruvo. All'organizzazione del viaggio della delegazione congiunta dell'Istituto Comprensivo Foscolo-De Muro Lomanto e del Liceo Statate Enrico Fermi di Canosa di Puglia, hanno contribuito i dirigenti scolasticici :dottoressa Nadia Landolfi, professoressa Nunzia Silvestri ed il maestro Peppino Di Nunno che ha espletato con stimata premura, tutta la pratica necessaria per la partecipazione all'inaugurazione nazionale dell'Anno Scolastico 2015-16 ed ascoltare da vicino il discorso del presidente della Repubblica Mattarella che ha evidenziato come "la scuola è un presidio di legalità e di dignità e da essa verrà la sconfitta per la mafia e la camorra". La cerimonia nazionale dell'inizio dell'anno scolastico 2015-16, coinvolgente e pregnante di valori, ha ravvivato in tutti i presenti il profondo significato dei termini: docente, insegnare, scuola, fiducia, integrazione, condivisione, solo per citarne alcuni. Esserci è stato significativo e per chi crede nel "ruolo docente", ancora una volta è divenuto possibile sentirsi Stato, Costituzione. Noi insegnanti infatti siamo e rappresentiamo l'articolo 34 della Carta costituzionale. Non dimentichiamolo mai, neppure nella fatica del quotidiano servizio. Un'esperienza che resterà impressa indelebilmente.
Elena Di Ruvo
Elena Di Ruvo