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Turismo

La Via Appia per Canosa

Da Orazio al Pratilli sulle vie di Roma verso Brindisi

Oggi a Roma, presso le Terme di Diocleziano, si è svolta la cerimonia della firma del Protocollo di intesa per la candidatura del sito della via Appia nella Lista del Patrimonio Mondiale Unesco. Il progetto, promosso direttamente dal ministero della Cultura attraverso gli uffici centrali e periferici, coinvolge 4 regioni (Lazio, Campania, Basilicata e Puglia), 12 tra province e città metropolitane, 73 comuni (tra i quali Canosa di Puglia), 15 parchi, la Pontificia Commissione di Archeologia Sacra e 25 università italiane e straniere. Tutte a sostenere la strada consolare che collega Roma e Brindisi, eccellente prototipo del sistema viario romano.

La Via Appia "Regina Viarum" era molto di più di una strada militare o commerciale verso Oriente: era soprattutto una strada di cultura per il mondo romano e in questo aspetto culturale risiede l'elemento che le candidature Unesco richiedono. Sono stati già investiti 19 milioni di euro in restauri, conservazione e per la preparazione del dossier. Il 20 gennaio la candidatura sarà valutata dal Consiglio direttivo della Commissione Nazionale Italiana Unesco. Quindi il dossier scientifico, accompagnato dal Piano di gestione del sito, sarà inviato a Parigi.

Nella promozione della via Appia porgiamo le ricerche storiche pubblicate sul sito di www.canosaweb.it e curate dal maestro Giuseppe Di Nunno di Canosa di Puglia. Pubblicate nel libro di Dialettologia "Sulle vie dei ciottoli del Dialetto canosino" del 2015 di Giuseppe Di Nunno.

La via Appia nel viaggio di Orazio
Iter brundisinum del poeta Orazio sulla Via Appia
La via Appia per Canusium

Orazio, Odi, I, 11, 7-8)
Era la primavera del 37 a.C. quando l'imperatore romano Ottaviano inviò a Brindisi, in Puglia, una delegazione diplomatica capeggiata da Mecenate, suo influente consigliere, alleato ed amico, per incontrarsi con i rappresentanti di Antonio (uno dei quali, Fonteio Capitone, si mise in viaggio con lo stesso Mecenate). Lo scopo della missione – perseguito specialmente da Ottavia, sorella di Ottaviano e moglie di Antonio – era quello di cercare di appianare i dissidi e le tensioni fra i due cognati rivali, poichè l'accordo tra loro stipulato nel 40 era stato compromesso da vari incidenti
Dopo Benevento, attraverso Venosa, la via Appia raggiungeva il mare di Tarentum (Taranto) e da qui terminava a Brundisium (Brindisi) dopo aver toccato altri centri intermedi (un'importante stazione era presente nella città di Oria). I nostri viaggiatori tuttavia scelsero di non seguire questo tragitto e deviarono lungo un altro tracciato risalente all'età repubblicana, quello sul quale molti anni dopo, fra il 108 ed il 110 d.C., Traiano fece costruire la via Appia-Traiana. Si trattava di una variante della via Appia e collegava Beneventum (Benevento) a Brundisium (Brindisi), attraverso Aecae (Troia), Herdonia (Ordona), Canusium (Canosa di Puglia), Rubi (Ruvo di Puglia), Butontum (Bitonto); da qui proseguiva lungo la costa toccando Barium (Bari) ed Egnatia (centro presso Fasano). Nelle campagne pugliesi e in qualche città (Bari) o borgo (Polignano) è possibile trovarne ancora alcuni tratti lastricati e le relative colonne miliari.
Orazio Sermones Libro I Satira v. 134-135
Inde Rubos fessi pervenimus, utpote longum carpentes iter et factum corruptius imbri.
Postera tempestas melior, via peior ad usque Bari moenia piscosi.

Di là giungemmo a Ruvo spossati d'una lunga strada e rotta dalle piogge.
Fu nel di' seguente migliore il tempo, ma peggiore la via, sino alle mura della pescosa Bari
Sosta in Canosa
Nam Canusi lapidosus, aquae non ditior urna: qui locus a forti Diomede est conditus olim.
Canosa località un tempo fondata dall'eroe Diomede.
Infatti il pane duro e non più ricca di un'urna di acqua.

Brundisium longae finis chartaeque viaeque est.
Brindisi pone fine al lungo viaggio e alla mia satira

«Dalla Via Appia da Roma a Brindisi»
Opera letteraria del MDCCXLV del Canonico Francesco Maria Pratilli
Nel ritrovamento della "chianca scritta" in Canosa nel 1741

Il Pratilli la ritrova e la legge nel 1741 lo storico, archeologo e letterato Canonico Francesco Maria Pratilli, ( Santa Maria Capua Vetere 1689 – Napoli 1763). Nell'opera "Dalla Via Appia da Roma a Brindisi" del MDCCXLV, al Libro IV, cap. XIII, pag. 521, scrive: "un grosso spezzone di pietra rustica giace a terra, poco lontano dal Convento del Carmine, verso via Melfi, da' paesani chiamata "chianca scritta" (corrotta dalla parola planca, com'è detto altrove).
In esso si legge POBLICIVS PO... LIBEROS
SABELLIA Ͻ. L . SALVIA
CN. POBLICIVS FELIX.
Ritroviamoci in cammino sulla VIA APPIA "REGINA VIARUM"
Maestro Giuseppe Di Nunno
Opera letteraria del MDCCXLV   del Canonico  Francesco Maria PratilliVIA APPIA ROMA BRINDISIRoma, Terme di Diocleziano: Via Appia “Regina Viarum”La ‘Via Appia. Regina Viarum’ Patrimonio  Mondiale Unesco
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