Economia
La Zes unica per otto regioni meridionali è una straordinaria opportunità per le imprese
La dichiarazione del senatore di Forza Italia Dario Damiani
Italia - mercoledì 22 maggio 2024
10.45
Ha ottenuto il visto di conformità e copertura della Ragioneria generale dello Stato il decreto contenente le disposizioni applicative per l'attribuzione del contributo sotto forma di credito d'imposta per gli investimenti nella Zona economica speciale per il Mezzogiorno, ovvero la ZES unica, che ricomprende i territori delle regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna, Sicilia. "Entra nel vivo della sua piena operatività un progetto ambizioso nel quale abbiamo creduto fermamente e che abbiamo sostenuto con vigore, convinti degli enormi benefici che potrà portare al sistema imprenditoriale delle nostre regioni meridionali - commenta il senatore di Forza Italia Dario Damiani, capogruppo in commissione Bilancio -. La Zes unica per otto regioni meridionali è una straordinaria opportunità per le imprese, veri motori dell'economia reale, principali soggetti in grado di creare lavoro e quindi crescita economica e benessere sociale. Sottolineo che si tratta dell'area Zes più grande d'Europa, circostanza che amplifica le potenzialità di sviluppo. Ho seguito la nascita della Zes interregionale e adesso si avvia in concreto questa nuova fase, in cui le imprese beneficeranno delle semplificazioni con autorizzazione unica e del credito d'imposta, oltre ad altre agevolazioni. La Zes unica va proprio nella direzione della nuova centralità del Sud in chiave euromediterranea".
Possono accedere al credito d'imposta tutte le imprese già operative o che si insediano nella ZES unica, in relazione all'acquisizione dei beni strumentali. Il credito d'imposta è determinato nella misura massima per le grandi imprese consentita dalla vigente Carta degli aiuti a finalità regionale 2022-2027 e, in particolare: per gli investimenti realizzati nelle regioni Calabria, Campania, Puglia e Sicilia nella misura del 40% dei costi sostenuti in relazione agli investimenti ammissibili; per gli investimenti realizzati nelle regioni Basilicata, Molise e Sardegna, nella misura del 30% dei costi sostenuti in relazione agli investimenti ammissibili. Il credito d'imposta è cumulabile con aiuti de minimis e con altri aiuti di Stato, a condizione che tale cumulo non porti al superamento dell'intensità o dell'importo di aiuto più elevati consentiti dalle pertinenti discipline europee di riferimento; inoltre, è cumulabile, nei limiti delle spese effettivamente sostenute, con altre misure agevolative, che non siano qualificabili come aiuti di Stato. Per accedere al contributo, i soggetti interessati devono comunicare all'Agenzia delle Entrate, dal 12 giugno al 12 luglio 2024, l'ammontare delle spese ammissibili sostenute dal 1° gennaio 2024 e quelle che prevedono di sostenere fino al 15 novembre 2024.
Possono accedere al credito d'imposta tutte le imprese già operative o che si insediano nella ZES unica, in relazione all'acquisizione dei beni strumentali. Il credito d'imposta è determinato nella misura massima per le grandi imprese consentita dalla vigente Carta degli aiuti a finalità regionale 2022-2027 e, in particolare: per gli investimenti realizzati nelle regioni Calabria, Campania, Puglia e Sicilia nella misura del 40% dei costi sostenuti in relazione agli investimenti ammissibili; per gli investimenti realizzati nelle regioni Basilicata, Molise e Sardegna, nella misura del 30% dei costi sostenuti in relazione agli investimenti ammissibili. Il credito d'imposta è cumulabile con aiuti de minimis e con altri aiuti di Stato, a condizione che tale cumulo non porti al superamento dell'intensità o dell'importo di aiuto più elevati consentiti dalle pertinenti discipline europee di riferimento; inoltre, è cumulabile, nei limiti delle spese effettivamente sostenute, con altre misure agevolative, che non siano qualificabili come aiuti di Stato. Per accedere al contributo, i soggetti interessati devono comunicare all'Agenzia delle Entrate, dal 12 giugno al 12 luglio 2024, l'ammontare delle spese ammissibili sostenute dal 1° gennaio 2024 e quelle che prevedono di sostenere fino al 15 novembre 2024.