Territorio
Lavoro: La persona al centro tra esperienza e desiderio
La persona determina il lavoro, non viceversa
Italia - lunedì 22 agosto 2022
13.11
L'Italia è un Paese fondato sul lavoro, afferma l'articolo 1 della Co-stituzione. Al Meeting di Rimini, in corso di svolgimento, la passione per l'Uomo si traduce anche nel mondo del lavoro che diventa oggetto di confronto e dibattito. Introduce Pietro Catania, imprenditore e consulente, il quale oltre a documentare il percorso fatto da diversi giovani manager avviati nel mondo del lavoro, pone al centro della discussione la domanda: è possibile mettere al centro del lavoro "una passione per l'uomo"?
Mentre Franco Guidi, amministratore delegato Lombardini22, chiede come, dopo un tempo lungo di pandemia, i giovani imprenditori concepiscano il senso del lavoro, quali sono i pilastri su cui un imprenditore fonda la propria azione imprenditoriale e che rap-porto hanno, i giovani imprenditori, con gli affetti in generale e le persone significative in particolare.
Rompe il ghiaccio Luca Martellosio, imprenditore e direttore tecnico e di produzione nell'edilizia, il quale afferma che una guida di riferimento solida, stabile e autentica, ma anche un collaboratore sono fondamentali per il buon esito e lo sviluppo del proprio lavoro: «Il collega di lavoro è davvero un compagno di viaggio, con lui si cammina, ci si corregge ma soprattutto ci si valorizza e si cresce; il proprio lavoro, la propria impresa non ha successo se ci si adopera da soli, ma grazie alla comunità».
A interagire nel dibattito è Barbara Capodiferro, executive director in una banca d'investimento, che pone l'accento sull'importanza di imparare dagli altri, soprattutto da persone che hanno una maggiore esperienza nel settore di riferimento: «Ho avuto, durante la mia carriera, capi di diverso tipo e spessore ma tutti sono stati dei mentori grazie ai quali crescere e migliorare».
Collegata da remoto, intervieneMichela Ceriani, senior consultant nell'ambito dello sviluppo organizzativo, la quale condivide la sua esperienza nel tentativo costante di portare la passione per l'uomo nel mondo del lavoro: «Lavorare per me è stato sempre un desiderio piuttosto che una scelta. Il motivo del mio lavoro è, da sempre, il desiderio di esprimermi: il lavoro è quel luogo in cui porto del valore a ciò che faccio e in cui scopro il valore del mio esserci».
Daniele Novara, customer experience director nel settore tech, si sofferma poi sui pilastri necessari su cui costruire la propria azione imprenditoriale e il proprio lavoro. Le relazioni hanno la loro importanza: «Tra i pilastri per la mia azione imprenditoriale», afferma infatti, «è stata ed è la presenza costante e collaborativa di mia moglie; mi accorgo che senza di lei la mia passione per il lavoro non darebbe i suoi migliori frutti».
Collegato da remoto, Pietro Duca, compensation specialist nel settore bancario, si sofferma sulla disponibilità a testimoniare un'azione che porti valore piuttosto che disvalore e, inoltre, il desiderio di avere successo in ciò che si fa: «Per me sono fondamentali due cose: la prima è che ciò che facciamo deve portare un valore aggiunto alle cose, e inoltre che ciò che facciamo porti con sé il desiderio di avere successo. Quest'ultimo è la spinta a fare bene e meglio; devo ammettere, però, che lungo l'arco del mio percorso lavorativo, per il momento, non ho ancora conosciuto persone di riferimento, delle guide che potessero migliorare la mia azione imprenditoriale».
Ultimo a prendere la parola è Andrea Fumagalli, Hr manager nel settore del trasporto aereo. Egli pone l'accento sull'importanza del restituire, alla famiglia e anche all'impresa in cui si la-vora, i tanti doni ricevuti gratuitamente: «Mi sono reso conto che in tanti anni ho ricevuto davvero tanto, sia dalla mia famiglia che dal mondo del lavoro. Sento davvero tanto il bisogno di restituire in qualche modo, attraverso il mio operato, il tanto bene ricevuto gratuita-mente e senza meriti».
Chiude il dibattito Franco Guidi il quale, prendendo spunto dalle riflessioni e dalle domande dei giovani imprenditori, focalizza l'attenzione sul tema di essere visti e considerati non solo come lavoratori, imprenditori, bensì come persone che portano con sé un valore per il sem-plice fatto di essere Persona: «Nella mia esperienza un commento fatto senza pensare può generare un malessere e ferire, anche tanto, le persone. Per me, in qualsiasi settore, anche nel mondo del lavoro, il valore non dipende dal ruolo che si occupa bensì dal prendere consapevolezza che siamo tutti delle persone che hanno a cuore la passione per l'uomo».
Mentre Franco Guidi, amministratore delegato Lombardini22, chiede come, dopo un tempo lungo di pandemia, i giovani imprenditori concepiscano il senso del lavoro, quali sono i pilastri su cui un imprenditore fonda la propria azione imprenditoriale e che rap-porto hanno, i giovani imprenditori, con gli affetti in generale e le persone significative in particolare.
Rompe il ghiaccio Luca Martellosio, imprenditore e direttore tecnico e di produzione nell'edilizia, il quale afferma che una guida di riferimento solida, stabile e autentica, ma anche un collaboratore sono fondamentali per il buon esito e lo sviluppo del proprio lavoro: «Il collega di lavoro è davvero un compagno di viaggio, con lui si cammina, ci si corregge ma soprattutto ci si valorizza e si cresce; il proprio lavoro, la propria impresa non ha successo se ci si adopera da soli, ma grazie alla comunità».
A interagire nel dibattito è Barbara Capodiferro, executive director in una banca d'investimento, che pone l'accento sull'importanza di imparare dagli altri, soprattutto da persone che hanno una maggiore esperienza nel settore di riferimento: «Ho avuto, durante la mia carriera, capi di diverso tipo e spessore ma tutti sono stati dei mentori grazie ai quali crescere e migliorare».
Collegata da remoto, intervieneMichela Ceriani, senior consultant nell'ambito dello sviluppo organizzativo, la quale condivide la sua esperienza nel tentativo costante di portare la passione per l'uomo nel mondo del lavoro: «Lavorare per me è stato sempre un desiderio piuttosto che una scelta. Il motivo del mio lavoro è, da sempre, il desiderio di esprimermi: il lavoro è quel luogo in cui porto del valore a ciò che faccio e in cui scopro il valore del mio esserci».
Daniele Novara, customer experience director nel settore tech, si sofferma poi sui pilastri necessari su cui costruire la propria azione imprenditoriale e il proprio lavoro. Le relazioni hanno la loro importanza: «Tra i pilastri per la mia azione imprenditoriale», afferma infatti, «è stata ed è la presenza costante e collaborativa di mia moglie; mi accorgo che senza di lei la mia passione per il lavoro non darebbe i suoi migliori frutti».
Collegato da remoto, Pietro Duca, compensation specialist nel settore bancario, si sofferma sulla disponibilità a testimoniare un'azione che porti valore piuttosto che disvalore e, inoltre, il desiderio di avere successo in ciò che si fa: «Per me sono fondamentali due cose: la prima è che ciò che facciamo deve portare un valore aggiunto alle cose, e inoltre che ciò che facciamo porti con sé il desiderio di avere successo. Quest'ultimo è la spinta a fare bene e meglio; devo ammettere, però, che lungo l'arco del mio percorso lavorativo, per il momento, non ho ancora conosciuto persone di riferimento, delle guide che potessero migliorare la mia azione imprenditoriale».
Ultimo a prendere la parola è Andrea Fumagalli, Hr manager nel settore del trasporto aereo. Egli pone l'accento sull'importanza del restituire, alla famiglia e anche all'impresa in cui si la-vora, i tanti doni ricevuti gratuitamente: «Mi sono reso conto che in tanti anni ho ricevuto davvero tanto, sia dalla mia famiglia che dal mondo del lavoro. Sento davvero tanto il bisogno di restituire in qualche modo, attraverso il mio operato, il tanto bene ricevuto gratuita-mente e senza meriti».
Chiude il dibattito Franco Guidi il quale, prendendo spunto dalle riflessioni e dalle domande dei giovani imprenditori, focalizza l'attenzione sul tema di essere visti e considerati non solo come lavoratori, imprenditori, bensì come persone che portano con sé un valore per il sem-plice fatto di essere Persona: «Nella mia esperienza un commento fatto senza pensare può generare un malessere e ferire, anche tanto, le persone. Per me, in qualsiasi settore, anche nel mondo del lavoro, il valore non dipende dal ruolo che si occupa bensì dal prendere consapevolezza che siamo tutti delle persone che hanno a cuore la passione per l'uomo».