Amministrazioni ed Enti
Lettera aperta del Consigliere Comunale Saverio Di Nunno
Fuori dall'orario di servizio, in Comune anche per sposarsi si dovrà pagare. Per qualcuno potrebbe essere più conveniente sposarsi altrove, piuttosto che a Canosa
Canosa - sabato 20 luglio 2013
12.12
Come se non bastassero i tanti problemi da risolvere, il Comune di Canosa trova il tempo per mettere del suo finanche nell'appesantire il continuo calo dei matrimoni.
Ebbene si, nell'ultima seduta del Consiglio Comunale, infatti, la maggioranza di sinistra ha proposto l'approvazione di un regolamento che prevede una serie di costi per chi, sposandosi con il rito civile, dovesse scegliere di farlo fuori da determinati orari e giornate.
Stando alla proposta, al momento ritirata per motivi tecnici, a Canosa ci si potrà sposare senza costi aggiuntivi solo durante gli orari d'ufficio, quindi da lunedì a venerdì dalle 8 alle 14 circa o nei pomeriggi di martedì e giovedì, senza deroga alcuna, nemmeno stagionale. Se ci si sposa fuori da questi orari o di sabato e domenica i costi possono arrivare ad alcune centinaia di euro specie se gli sposi non dovessero avere la residenza canosina.
Il sindaco La Salvia si è preoccupato di far fare addirittura un Regolamento comunale per cercare di ricavare qualche spicciolo aumentando però la burocrazia ed i disagi per quelle poche coppie interessate. Cio' nonostante servirà comunque la disponibilità del sindaco, di un amministratore o del personale incaricato.
Eppure in passato non c'è mai stato nessun problema particolare.
Nell'Aula Consiliare lo si è fatto anche con la sola presenza di un singolo Amministratore "celebrante" pur di andare incontro ai concittadini con i quali abbiamo condiviso alcuni minuti del nostro tempo per un momento per loro così importante.
Del resto, durante l'orario di ufficio si possono creare disagi al lavoro ordinario e all'utenza. Senza pensare all'intralcio che si può creare agli stessi sposi cui può essere opportuno riservare attenzione e momenti adeguati.
A nostro avviso basterebbe solo un po' di buon senso e richiedere la garanzia del ripristino dello stato dei luoghi, se si pensa a fiori, confetti e riso. Per un evento felice, in cui l'Istituzione comunale è obbligata per legge ad alcuni adempimenti formali, noi abbiamo sempre preferito semplificare rispetto al malvezzo di appesantire con procedure e costi. Quanto al personale amministrativo coinvolto, sarebbe stato sufficiente articolare più opportunamente lo straordinario o utilizzare appositi progetti obiettivo, qualificando la spesa.
Ma l'Amministrazione La Salvia ha già detto, almeno a parole, che a Canosa chi ha di più deve pagare di più!
A meno che ci ripensino, quindi, per sposarsi civilmente si potrebbe essere chiamati a produrre la propria dichiarazione dei redditi, sperando che ci possa essere una qualche esenzione per i meno abbienti. Diversamente i parenti degli sposi potranno approfittare della contestuale apertura di sportelli per fare qualche certificato; gli utenti comunali potranno sperare di farsi immortalare estemporaneamente con gli sposi o fare passerella sul tappeto vellutato (sic!).
Per qualcuno potrebbe essere più conveniente sposarsi altrove, piuttosto che a Canosa. Perciò, dopo aver perso la possibilità di nascere a Canosa, forse avremo meno sposati civilmente all'Anagrafe. Ancora una volta il dott. La Salvia avrà raggiunto un risultato.
Ma una domanda rimane: ma è proprio necessario attardarsi nel mettere a punto un regolamento con i tanti problemi esistenti?
Forse qualcuno dell'Amministrazione vive un'altra realtà che non è la nostra.
Il Consigliere Comunale di "Canosa nel Cuore", Saverio Di Nunno.
Ebbene si, nell'ultima seduta del Consiglio Comunale, infatti, la maggioranza di sinistra ha proposto l'approvazione di un regolamento che prevede una serie di costi per chi, sposandosi con il rito civile, dovesse scegliere di farlo fuori da determinati orari e giornate.
Stando alla proposta, al momento ritirata per motivi tecnici, a Canosa ci si potrà sposare senza costi aggiuntivi solo durante gli orari d'ufficio, quindi da lunedì a venerdì dalle 8 alle 14 circa o nei pomeriggi di martedì e giovedì, senza deroga alcuna, nemmeno stagionale. Se ci si sposa fuori da questi orari o di sabato e domenica i costi possono arrivare ad alcune centinaia di euro specie se gli sposi non dovessero avere la residenza canosina.
Il sindaco La Salvia si è preoccupato di far fare addirittura un Regolamento comunale per cercare di ricavare qualche spicciolo aumentando però la burocrazia ed i disagi per quelle poche coppie interessate. Cio' nonostante servirà comunque la disponibilità del sindaco, di un amministratore o del personale incaricato.
Eppure in passato non c'è mai stato nessun problema particolare.
Nell'Aula Consiliare lo si è fatto anche con la sola presenza di un singolo Amministratore "celebrante" pur di andare incontro ai concittadini con i quali abbiamo condiviso alcuni minuti del nostro tempo per un momento per loro così importante.
Del resto, durante l'orario di ufficio si possono creare disagi al lavoro ordinario e all'utenza. Senza pensare all'intralcio che si può creare agli stessi sposi cui può essere opportuno riservare attenzione e momenti adeguati.
A nostro avviso basterebbe solo un po' di buon senso e richiedere la garanzia del ripristino dello stato dei luoghi, se si pensa a fiori, confetti e riso. Per un evento felice, in cui l'Istituzione comunale è obbligata per legge ad alcuni adempimenti formali, noi abbiamo sempre preferito semplificare rispetto al malvezzo di appesantire con procedure e costi. Quanto al personale amministrativo coinvolto, sarebbe stato sufficiente articolare più opportunamente lo straordinario o utilizzare appositi progetti obiettivo, qualificando la spesa.
Ma l'Amministrazione La Salvia ha già detto, almeno a parole, che a Canosa chi ha di più deve pagare di più!
A meno che ci ripensino, quindi, per sposarsi civilmente si potrebbe essere chiamati a produrre la propria dichiarazione dei redditi, sperando che ci possa essere una qualche esenzione per i meno abbienti. Diversamente i parenti degli sposi potranno approfittare della contestuale apertura di sportelli per fare qualche certificato; gli utenti comunali potranno sperare di farsi immortalare estemporaneamente con gli sposi o fare passerella sul tappeto vellutato (sic!).
Per qualcuno potrebbe essere più conveniente sposarsi altrove, piuttosto che a Canosa. Perciò, dopo aver perso la possibilità di nascere a Canosa, forse avremo meno sposati civilmente all'Anagrafe. Ancora una volta il dott. La Salvia avrà raggiunto un risultato.
Ma una domanda rimane: ma è proprio necessario attardarsi nel mettere a punto un regolamento con i tanti problemi esistenti?
Forse qualcuno dell'Amministrazione vive un'altra realtà che non è la nostra.
Il Consigliere Comunale di "Canosa nel Cuore", Saverio Di Nunno.