Storia
Lino uno di NOI!
A Canosa, festeggiato la prima volta nel 1984
Canosa - mercoledì 17 luglio 2024
10.12
La scorsa domenica a Canosa di Puglia, la Dea Ebe con cittadine e cittadini hanno festeggiato gli 88 anni di Lino Banfi. Una bellissima iniziativa molto partecipata e coinvolgente. Mi dicono pure emozionante. Sabato scorso un un'altra bella manifestazione sul sagrato della Chiesa di San Sabino, il Premio Diomede, ormai in campo da 25 anni, ha conferito, tra i tanti, il riconoscimento alla memoria del Professor Mario Astolfi.
Mi è tornato in mente il 1984, esattamente 40 anni e due belle persone, Pasquale Zagaria, in arte Lino Banfi e Mario Astolfi, entrambi "immigrati" da Andria e dall'Abruzzo, entrambi diventati canosini de Canaus, entrambi dotati di "pensiero positivo" e fortemente determinati a proiettare la Città oltre i recinti della cultura tradizionale. Ovviamente non hanno avuto vita facile in un ambiente chiuso, un tantino arretrato, spesso "se credente" esclusivo ma ,la loro costanza e determinazione ha prevalso. Nonostante il "nemo profeta in patria",ce l'hanno fatta e tutti hanno dovuto prendere atto di avere due gran "bei figli".
La mia Amministrazione, nel 1984, in collaborazione con il consigliere comunale Nicola Zagaria, fratello dl Lino, pensò ed organizzò la prima grande manifestazione pubblica per accoglierlo e tributargli la stima e la riconoscenza della Città, che spesso lo aveva ignorato, criticato e accettato con una qualche ipocrisia, tipico atteggiamento del sud , con la "puzza sotto il naso". Una giornata meravigliosa. La Banda "Giuseppe Verdi" girò per tutto l'abitato. Il Consiglio Comunale al completo, maggioranza e opposizione, accolse Lino in pompa magna. La sera, al Teatro Scorpion gremito fino all'inverosimile e con centinaia di persone rimaste fuori, si svolse un incontro davvero bello e ricco di memoria che ricostruiva il percorso della vita dell'attore. Sul palco i suoi professori, Mario Astolfi e Giuseppe Morea, il suo collega di seminario don Sabino Fioravante, il suo caro compagno di giochi Luigi Melziade, il fratello Nicola. Con noi non poteva mancare il Sindaco di Andria, Franco Piccolo, la Giunta al completo, numerosissimi consiglieri comunali e tanto, tanto popolo. Striscioni che calavano dall'alto, neon che sfumavano sullo schermo con il nome di Lino Banfi, una grande scritta in polistirolo, realizzata dalla squadra d'attacco degli impiegati comunali sullo sfondo: CITTÀ DI CANOSA DI PUGLIA. Una grande festa un po' all'americana che RICONCILIAVA CANOSA CON LINO BANFI. Finalmente e con orgoglio "Lino uno di noi".
Salvatore Paulicelli
Mi è tornato in mente il 1984, esattamente 40 anni e due belle persone, Pasquale Zagaria, in arte Lino Banfi e Mario Astolfi, entrambi "immigrati" da Andria e dall'Abruzzo, entrambi diventati canosini de Canaus, entrambi dotati di "pensiero positivo" e fortemente determinati a proiettare la Città oltre i recinti della cultura tradizionale. Ovviamente non hanno avuto vita facile in un ambiente chiuso, un tantino arretrato, spesso "se credente" esclusivo ma ,la loro costanza e determinazione ha prevalso. Nonostante il "nemo profeta in patria",ce l'hanno fatta e tutti hanno dovuto prendere atto di avere due gran "bei figli".
La mia Amministrazione, nel 1984, in collaborazione con il consigliere comunale Nicola Zagaria, fratello dl Lino, pensò ed organizzò la prima grande manifestazione pubblica per accoglierlo e tributargli la stima e la riconoscenza della Città, che spesso lo aveva ignorato, criticato e accettato con una qualche ipocrisia, tipico atteggiamento del sud , con la "puzza sotto il naso". Una giornata meravigliosa. La Banda "Giuseppe Verdi" girò per tutto l'abitato. Il Consiglio Comunale al completo, maggioranza e opposizione, accolse Lino in pompa magna. La sera, al Teatro Scorpion gremito fino all'inverosimile e con centinaia di persone rimaste fuori, si svolse un incontro davvero bello e ricco di memoria che ricostruiva il percorso della vita dell'attore. Sul palco i suoi professori, Mario Astolfi e Giuseppe Morea, il suo collega di seminario don Sabino Fioravante, il suo caro compagno di giochi Luigi Melziade, il fratello Nicola. Con noi non poteva mancare il Sindaco di Andria, Franco Piccolo, la Giunta al completo, numerosissimi consiglieri comunali e tanto, tanto popolo. Striscioni che calavano dall'alto, neon che sfumavano sullo schermo con il nome di Lino Banfi, una grande scritta in polistirolo, realizzata dalla squadra d'attacco degli impiegati comunali sullo sfondo: CITTÀ DI CANOSA DI PUGLIA. Una grande festa un po' all'americana che RICONCILIAVA CANOSA CON LINO BANFI. Finalmente e con orgoglio "Lino uno di noi".
Salvatore Paulicelli