
Territorio
Maltempo: grandinata in Puglia dopo le gelate
Danneggiate le colture nei campi
Canosa - martedì 1 aprile 2025
15.50
Grandinata killer in provincia di Lecce, con il 50% delle patate varietà Sieglinde e Annabella andato perso anche per il gelo e l'abbassamento repentino della temperature che stanno compromettendo gravemente piante e prodotti in campo. E' quanto denuncia Coldiretti Puglia, a seguito delle verifiche in campo sugli effetti della grandinata a Martano, a Salve in località Torre Pali e Ugento, dopo le gelate a Gallipoli e Nardò, con gravi danni sulla produzione di patate, ma anche su rape, cicorie, finocchi, insalata, zucchine, fave, piselli e cavolfiori. Sono pesanti i danni sui campi di patate, con le piante irrimediabilmente bruciate dalla grandine, con il rischio che vada persa anche la produzione più tardiva, ma si registrano anche effetti gravi sui carciofi. Siamo di fronte agli effetti del mix micidiale con i cambiamenti climatici ed il moltiplicarsi di eventi estremi che si abbattono su un territorio reso più fragile dall'abbandono forzato e dalla cementificazione che nelle campagne nell'ultimo decennio ha provocato danni per oltre 6 miliardi di euro, tra perdite della produzione agricola e danni alle strutture e alle infrastrutture nelle campagne con allagamenti, frane e smottamenti. A questa situazione non è certamente estraneo il fatto che il territorio è stato reso più fragile dalla cementificazione e dall'abbandono che negli ultimi 25 anni ha fatto sparire oltre ¼ della terra coltivata (-28%).
Disastrosi gli effetti sui campi del clima pazzo che azzera in pochi attimi gli sforzi degli agricoltori che perdono produzione e al contempo subiscono l'aumento dei costi a causa delle necessarie risemine, ulteriori lavorazioni, acquisto di piantine e sementi e utilizzo aggiuntivo di macchinari e carburante. Gli imprenditori si trovano ad affrontare fenomeni controversi, dove in poche ore si alternano eccezionali ondate di maltempo a caldo fuori stagione. In questo contesto è fondamentale riconoscere agli imprenditori agricoli un ruolo incisivo nella gestione del territorio, dell'ambiente e delle aree rurali" considerato che il rischio idrogeologico con differente pericolosità idraulica e geomorfologica – conclude Coldiretti Puglia – riguarda l'81% dei comuni leccesi.
Disastrosi gli effetti sui campi del clima pazzo che azzera in pochi attimi gli sforzi degli agricoltori che perdono produzione e al contempo subiscono l'aumento dei costi a causa delle necessarie risemine, ulteriori lavorazioni, acquisto di piantine e sementi e utilizzo aggiuntivo di macchinari e carburante. Gli imprenditori si trovano ad affrontare fenomeni controversi, dove in poche ore si alternano eccezionali ondate di maltempo a caldo fuori stagione. In questo contesto è fondamentale riconoscere agli imprenditori agricoli un ruolo incisivo nella gestione del territorio, dell'ambiente e delle aree rurali" considerato che il rischio idrogeologico con differente pericolosità idraulica e geomorfologica – conclude Coldiretti Puglia – riguarda l'81% dei comuni leccesi.