Olio_Oliva
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Politica

Maxi frode olio di oliva:la Regione Puglia si costituisce parte civile.

Gli interventi di Emiliano e Ventola

Una tecnica innovativa del riconoscimento del Dna delle "cultivar di olivo" presenti nell'olio (attraverso l'analisi molecolare, la spettroscopia di risonanza magnetica nucleare, in combinazione con l'analisi statistica multivariata), ha permesso al Corpo Forestale dello Stato, su delega della Direzione Distrettuale Antimafia di Bari, di scoprire tra Brindisi e Bari una maxifrode su 7.000 tonnellate di olio spacciato come "100% italiano", ma in realtà ottenuto mediante la miscelazione di oli presumibilmente extravergini provenienti anche da Paesi extra UE (Siria, Turchia, Marocco e Tunisia). L'olio veniva venduto sul mercato italiano e internazionale (statunitense e giapponese) con la dicitura "100% italiano", configurando così una frode in danno al Made in Italy. Sei persone indagate per frode in commercio e contraffazione di indicazioni geografiche o denominazioni di origine dei prodotti agroalimentari, operanti tra aziende di Fasano, Grumo Appula e Monopoli ed un laboratorio di certificazione. In merito a questa operazione portata a termine dal Corpo Forestale dello Stato e coordinata dalla DDA di Bari, il governatore della Regione Puglia Michele Emiliano ha dichiarato: "Mi congratulo con i magistrati della Direzione Distrettuale Antimafia di Bari, il Corpo Forestale dello Stato e tutti gli altri soggetti coinvolti che hanno permesso di scoprire e interrompere una truffa dalle dimensioni colossali e dagli esiti disastrosi sia per i consumatori che per l'immagine di un prodotto fondamentale nell'economia della nostra regione. Immaginare che settemila tonnellate di olio spacciato come italiano al 100% sia stato venduto negli Stati Uniti ed in Giappone producendo un illecito guadagno di decine di milioni di euro provoca in me una enorme indignazione e faremo in modo che la Regione Puglia si costituisca parte civile nel processo contro gli imputati di questa azione vergognosa".

Non da meno il commento del consigliere regionale del nuovo gruppo consiliare Conservatori e Riformisti, Francesco Ventola: "Viste le dichiarazioni del Presidente Emiliano, non posso che esserne soddisfatto. Abbiamo a che fare con gente senza scrupoli che evidentemente opera con mero calcolo tra rischi e profitti. Se il gioco è questo, li si colpisca pesantemente proprio sull'interesse in gioco, quello economico. Del resto parliamo del prodotto pugliese identitario per eccellenza, ma lo potremmo fare ogni qualvolta ad essere coinvolte siano produzioni ed interessi economici rilevanti anche di altre filiere pugliesi. Dico di più. Mi auguro che lo facciano anche le associazioni dei consumatori e di categoria, soggetti titolari di interessi diffusi che, perciò, hanno facoltà a poter agire in giudizio tutelando i propri rappresentati".

"Forse - ha concluso il Consigliere regionale Ventola appartenente al territorio della Provincia Barletta Andria Trani, particolarmente caratterizzato dalle colture olivicole -, la parte più impegnativa è proprio calcolare e dimostrare il danno patito, ma è proprio qui che si gioca la partita. Se il rischio è maggiore e pesantemente oneroso, per quanto scaltra, certa gente ci penserà molto di più, prima di tentare di frodare i consumatori ed i tantissimi, piccoli imprenditori agricoli che ogni volta vedono mettere a repentaglio il loro lavoro e la garanzia di un prodotto eccezionale ed unico per tutte le sue benefiche caratteristiche salutari"
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