Cronaca
Maxi sequestro di reperti archeologici e armi
Effettuato dalla Guardia di Finanza nel foggiano
Puglia - sabato 7 ottobre 2017
10.22
Al termine di un'articolata indagine di Polizia Giudiziaria d'iniziativa i Finanzieri del Comando Provinciale di Foggia hanno tratto in arresto C.E., di anni 48, originario di Orta Nova, e P.G., di anni 61 anni, originario di Cerignola, in flagranza dei reati di detenzione illegale di armi, ricettazione e violazione della normativa per la tutela dei beni culturali. L'operazione conclusa in questi giorni ha preso spunto da una segnalazione relativa ad un presunto traffico di armi e reperti archeologici ad opera di più soggetti operanti tra Cerignola e Foggia. La meticolosa ed immediata attività investigativa posta in essere dalle Fiamme Gialle del Gruppo di Foggia ha permesso di individuare con precisione i luoghi in cui potesse essere custodito il materiale oggetto di segnalazione. Una prima serie di perquisizioni d'iniziativa posta in essere nei comuni di Orta Nova e Foggia permetteva di rinvenire e sottoporre a sequestro: sei fucili da caccia calibro 12, illegalmente detenuti, di cui tre con matricola abrasa, due trattori agricoli risultati essere di provenienza furtiva ed una cornice di una tela pittorica, risalente al 1600, sottratta diversi anni fa da una chiesa rurale di Palazzo d'Ascoli in agro di Ascoli Satriano (FG).
Ulteriori riscontri investigativi, acquisiti nel corso delle operazioni, permettevano di estendere le perquisizioni in Cerignola(FG) presso i locali di pertinenza di un noto professionista dove i Finanzieri si sono trovati davanti ad un vero e proprio "museo" costituito da circa 350 reperti archeologici ed hanno altresì rinvenuto numerose armi da fuoco antiche, risalenti al periodo 1600-1800, ed armi moderne complete di munizioni. Nel dettaglio si segnala una pistola modello COLT cal. 25 con caricatore rifornito e pronta all'uso, ed una pistola mitragliatrice modello MAUSER C96, calibro 7,63 (famosa pistola da guerra tedesca utilizzata sia nella prima che nella seconda guerra mondiale) provvista di caricatore. I numerosi reperti archeologici sequestrati, all'esito di una preliminare analisi tecnica della locale Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio, sono risultati essere costituiti da vasellame, statue votive, monili in oro, pietra e bronzo di eccezionale rarità, riferiti al periodo Dauno, Sannita e Romano, costituenti corredi funerari di tombe depredate. Tra i reperti più antichi, degni dei più prestigiosi musei, vanno citati: un tipico "vaso filtro" dipinto, diversi, eleganti e ricercati crateri con anse a volute decorate da testine di Medusa, una pregiatissima coppia di ferma trecce in lamina d'oro e un raffinato contenitore per oli profumati di pasta vitrea colorata. Trafugati in una tomba di un guerriero sannita due pregevoli ganci di bronzo che ornavano il tipico cinturone. Presenti anche i caratteristici vasi "tipo Gnathia" ricoperti di vernice nera e decorati con eleganti motivi vegetali e floreali. Tutti i reperti archeologici ritrovati (circa 350 pezzi) saranno oggetto di approfondite perizie tecniche e di catalogazione da parte della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio di Foggia. Sono in corso ulteriori accertamenti per valutare l'autenticità e l'origine di una reliquia appartenuta al Beato Papa Innocenzo XI (1611-1689).
La Guardia di Finanza, da sempre impegnata nell'attività di prevenzione e repressione dei reati contro il patrimonio culturale, opera con lo spiegamento di un consistente apparato di uomini e mezzi, sia a terra che in mare, in collaborazione con le competenti Soprintendenze, con gli Enti Pubblici a vario titolo interessati e con le altre Forze di Polizia. In particolare, il Corpo, in virtù dei poteri derivatigli in campo tributario e atteso che l'illecito traffico di beni storico-artistici sottende anche reati di evasione fiscale, esplica la propria attività spaziando da controlli di carattere prettamente amministrativo fino a quelli più propriamente aderenti ai compiti di tipo tributario, affidato a personale specializzato. Con l'operazione "Sacra Reliquia" conclusa dalle Fiamme Gialle nella provincia di Foggia, tra Cerignola e Orta Nova, sono state restituite alla collettività pezzi di grande valore storico e archeologico, compresa la pantofola appartenuta al Beato Papa Innocenzo XI e che la stessa rientra nell'ambito delle attività svolte dalla Guardia di Finanza a tutela del patrimonio artistico e culturale di cui l'Italia e Puglia possono vantarsi .
Ulteriori riscontri investigativi, acquisiti nel corso delle operazioni, permettevano di estendere le perquisizioni in Cerignola(FG) presso i locali di pertinenza di un noto professionista dove i Finanzieri si sono trovati davanti ad un vero e proprio "museo" costituito da circa 350 reperti archeologici ed hanno altresì rinvenuto numerose armi da fuoco antiche, risalenti al periodo 1600-1800, ed armi moderne complete di munizioni. Nel dettaglio si segnala una pistola modello COLT cal. 25 con caricatore rifornito e pronta all'uso, ed una pistola mitragliatrice modello MAUSER C96, calibro 7,63 (famosa pistola da guerra tedesca utilizzata sia nella prima che nella seconda guerra mondiale) provvista di caricatore. I numerosi reperti archeologici sequestrati, all'esito di una preliminare analisi tecnica della locale Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio, sono risultati essere costituiti da vasellame, statue votive, monili in oro, pietra e bronzo di eccezionale rarità, riferiti al periodo Dauno, Sannita e Romano, costituenti corredi funerari di tombe depredate. Tra i reperti più antichi, degni dei più prestigiosi musei, vanno citati: un tipico "vaso filtro" dipinto, diversi, eleganti e ricercati crateri con anse a volute decorate da testine di Medusa, una pregiatissima coppia di ferma trecce in lamina d'oro e un raffinato contenitore per oli profumati di pasta vitrea colorata. Trafugati in una tomba di un guerriero sannita due pregevoli ganci di bronzo che ornavano il tipico cinturone. Presenti anche i caratteristici vasi "tipo Gnathia" ricoperti di vernice nera e decorati con eleganti motivi vegetali e floreali. Tutti i reperti archeologici ritrovati (circa 350 pezzi) saranno oggetto di approfondite perizie tecniche e di catalogazione da parte della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio di Foggia. Sono in corso ulteriori accertamenti per valutare l'autenticità e l'origine di una reliquia appartenuta al Beato Papa Innocenzo XI (1611-1689).
La Guardia di Finanza, da sempre impegnata nell'attività di prevenzione e repressione dei reati contro il patrimonio culturale, opera con lo spiegamento di un consistente apparato di uomini e mezzi, sia a terra che in mare, in collaborazione con le competenti Soprintendenze, con gli Enti Pubblici a vario titolo interessati e con le altre Forze di Polizia. In particolare, il Corpo, in virtù dei poteri derivatigli in campo tributario e atteso che l'illecito traffico di beni storico-artistici sottende anche reati di evasione fiscale, esplica la propria attività spaziando da controlli di carattere prettamente amministrativo fino a quelli più propriamente aderenti ai compiti di tipo tributario, affidato a personale specializzato. Con l'operazione "Sacra Reliquia" conclusa dalle Fiamme Gialle nella provincia di Foggia, tra Cerignola e Orta Nova, sono state restituite alla collettività pezzi di grande valore storico e archeologico, compresa la pantofola appartenuta al Beato Papa Innocenzo XI e che la stessa rientra nell'ambito delle attività svolte dalla Guardia di Finanza a tutela del patrimonio artistico e culturale di cui l'Italia e Puglia possono vantarsi .