Scuola e Lavoro
Mensa scolastica per l’anno scolastico 2015-16
Cambiamenti rispetto all’anno scorso
Canosa - domenica 4 ottobre 2015
19.17
Alla luce di alcuni cambiamenti relativi al servizio di mensa scolastica, il sindaco Ernesto La Salvia, e l'assessore alla Pubblica Istruzione, Sabino Facciolongo, intervengono al fine di chiarire le perplessità espresse prima da alcuni genitori e poi sugli organi di stampa dalla sezione locali di "Forza Italia". "L'Amministrazione comunale – spiega l'assessore Facciolongo -, sin dalla prima metà di settembre ha tenuto una serie di incontri (cinque) con genitori e insegnanti, per poter presentare il progetto e verificarne assieme la fattibilità, discutendo quindi dell'organizzazione della mensa scolastica, affinché fosse condivisa da tutti gli utenti. Gli incontri si sono svolti prima al Centro servizi culturali e poi in aula consiliare. Dagli incontri sono scaturite valutazioni e proposte per il miglioramento del servizio e aderente alle esigenze di chi ne dovrà usufruire. Tuttavia nonostante ciò, è necessario chiarire come effettivamente cambierà e quale sarà il "regolamento" del servizio, che partirà il 12 ottobre 2015. L'inizio del servizio, innanzitutto, è stato posticipato di qualche giorno dall'inizio dell'anno scolastico per consentire a tutti di acquisire i "codici informatici" che sostituiranno le schede magnetiche dello scorso anno. Infatti, mentre nel corso dello scorso anno i genitori utilizzavano le schede ricaricabili per attivare l'abbonamento ai pasti, quest'anno utilizzeranno un codice di riferimento che ogni bambino avrà, contenente i dati anagrafici sia del bambino che dei genitori stessi, i numeri di telefono utili al servizio e la situazione contabile rispetto al pagamento dell'utenza".
"Nonostante i ripetuti incontri – dichiara il primo cittadino – finalizzati a chiarire alcune novità legate al servizio di refezione scolastica, prendiamo atto di aver già intrapreso il percorso suggerito dal portavoce locale di "Forza Italia" Angelo Antonio Limitone, ritenendo quindi di avere, metodologicamente, la sua condivisione! Permetteteci un preambolo: il servizio è definito "a domanda" e non già "obiettivo di servizio", pertanto non vi è un obbligo a realizzarlo, pur essendo fortemente voluto dall'Amministrazione comunale. Il costo della mensa è di circa 5 euro a pasto (oltre 500mila euro l'anno). Il costo di un singolo pasto è in parte coperto dalla famiglia, in misura variabile e proporzionata al reddito dei piccoli studenti, mentre la restante parte è integrata dalle casse comunali, fino al raggiungimento dei circa cinque euro totali". "Lo scorso 29 settembre – aggiunge il sindaco – dopo incontri tenutisi nelle scuole, abbiamo incontrato in Sala consiliare le mamme di alcuni bambini, le quali hanno esposto una serie di perplessità legate alle novità introdotte al servizio: ultima, l'incremento del costo. Entrando nel merito, permettendoci di correggere alcune inesattezze, nulla (oltre il costo parziale del pasto) ricade sulle famiglie dei bambini che usufruiscono del servizio mensa! La metodologia operata è finalizzata alla ricerca di soluzioni che riducano lo spreco degli alimenti e quindi di denaro pubblico. Nei trascorsi anni scolastici, infatti, questo Comune ha speso migliaia di euro per l'acquisto di alimenti e la preparazione di pasti che poi non sono stati consumati perché prodotti per scolari assenti. Se esiste una modalità per evitare sprechi perché non metterla in atto? Chiedere ai genitori di inviare un SMS che comunichi in tempo utile l'assenza del proprio figlio a scuola e quindi l'impossibilità a usufruire del pasto per quel giorno inizialmente non ci sembrava una difficoltà insormontabile: ma è comunque stata superata. Siamo così giunti a una soluzione alternativa: i genitori comunicheranno l'assenza dei propri figli agli insegnanti i quali, confrontatisi con il registro degli assenti, la riferiranno al personale della ditta".
"Per ciò che concerne il credito disponibile per coprire il contributo delle famiglie al pasto – conclude il sindaco La Salvia – si è pensato ad un SMS gratuito quando lo stesso credito è prossimo ad esaurirsi, al fine di facilitare la ricarica che continuerà ad essere gratuita presso la scuola "Mauro Carella" e che, volendo, potrà essere effettuata anche presso le banche e gli sportelli bancomat (al costo di 1 Euro) o le ricevitorie convenzionate (al costo di 0,50 Euro). Infine, teniamo a sottolineare che non riteniamo le modalità finalizzate alla razionalizzazione della spesa un problema: dovremo spiegare non solo alle mamme ma anche a "commara Concetta" che i soldi pubblici (anche quelli delle sue tasse) potrebbero essere buttati via per non "prendersi il fastidio" di avvisare da parte di taluni. E non sono pochi se pensiamo che nei mesi invernali possono essere assenti in una scuola anche alcune decine di bimbi (per 5€ cadauno da rimborsare se prodotto e non consumato, per i giorni di assenza…..). Ciononostante, restiamo disponibili ad ascoltare e dialogare con chiunque, purché le proposte non consolidino lo spreco di alimenti e risorse della collettività".
Ecco la tabella che riassume il servizio di "mensa scolastica", con lo schema di come è cambiato, rispetto allo scorso anno:
IERI – OGGI
RICARICA CON SCHEDA RICARICABILE
COSTO
• 1° fascia: 2,00€ (secondo bambino: 1,50€)
• 2° fascia: 2,50€ (secondo bambino: 1,88€)
• 3° fascia: 2,75€ (secondo bambino: 2,06€)
RICARICA CON CODICE INDIVIDUALE
COSTO
• 1° fascia: 2,20€ (secondo bambino: 1,65€)
• 2° fascia: 2,80€ (secondo bambino: 2,10€)
• 3° fascia: 3,10€ (secondo bambino: 2,32€)
DOVE RICARICARE
Alla scuola "Mauro Carella", presso la postazione fissa, negli orari stabiliti. L'operazione è gratuita
DOVE RICARICARE
• Alla scuola "Mauro Carella", presso la postazione fissa, negli orari stabiliti. L'operazione è gratuita
• Agli sportelli bancomat indicati dal gestore del servizio (costo 1€ a ricarica);
• Presso le tabaccherie autorizzate (costo 0,50€ a ricarica)
SE ESAURISCO IL CREDITO
Nessun meccanismo di protezione: il bambino non mangia a scuola SE ESAURISCO IL CREDITO
A due pasti dall'esaurimento del credito arriva un SMS ad uno dei numeri indicati (il servizio dovrà essere gratuito!)
SE IL BAMBINO NON VA A SCUOLA
Nessuna comunicazione dovuta: il pasto, comunque preparato, veniva gettato e pagato interamente dalla collettività al suo prezzo intero
SE IL BAMBINO NON VA A SCUOLA
I genitori comunicano l'assenza dei propri figli agli insegnanti, i quali la riferiscono al personale della ditta che provvede alla preparazione e all'erogazione dei pasti
IL BAMBINO HA INTOLLERANZE O, UNA TANTUM, DEVE MANGIARE "IN BIANCO"
Viene comunicato all'inizio dell'anno scolastico. Esigenze transitorie vanno comunicate all'ingresso a scuola ai docenti o al personale ausiliario che se ne fa carico per quel giorno.
IL BAMBINO HA INTOLLERANZE O, UNA TANTUM, DEVE MANGIARE "IN BIANCO"
Viene comunicato all'inizio dell'anno scolastico. Esigenze transitorie vanno comunicate all'ingresso a scuola ai docenti o al personale ausiliario che se ne fa carico.
Ufficio Stampa Francesca Lombardi
"Nonostante i ripetuti incontri – dichiara il primo cittadino – finalizzati a chiarire alcune novità legate al servizio di refezione scolastica, prendiamo atto di aver già intrapreso il percorso suggerito dal portavoce locale di "Forza Italia" Angelo Antonio Limitone, ritenendo quindi di avere, metodologicamente, la sua condivisione! Permetteteci un preambolo: il servizio è definito "a domanda" e non già "obiettivo di servizio", pertanto non vi è un obbligo a realizzarlo, pur essendo fortemente voluto dall'Amministrazione comunale. Il costo della mensa è di circa 5 euro a pasto (oltre 500mila euro l'anno). Il costo di un singolo pasto è in parte coperto dalla famiglia, in misura variabile e proporzionata al reddito dei piccoli studenti, mentre la restante parte è integrata dalle casse comunali, fino al raggiungimento dei circa cinque euro totali". "Lo scorso 29 settembre – aggiunge il sindaco – dopo incontri tenutisi nelle scuole, abbiamo incontrato in Sala consiliare le mamme di alcuni bambini, le quali hanno esposto una serie di perplessità legate alle novità introdotte al servizio: ultima, l'incremento del costo. Entrando nel merito, permettendoci di correggere alcune inesattezze, nulla (oltre il costo parziale del pasto) ricade sulle famiglie dei bambini che usufruiscono del servizio mensa! La metodologia operata è finalizzata alla ricerca di soluzioni che riducano lo spreco degli alimenti e quindi di denaro pubblico. Nei trascorsi anni scolastici, infatti, questo Comune ha speso migliaia di euro per l'acquisto di alimenti e la preparazione di pasti che poi non sono stati consumati perché prodotti per scolari assenti. Se esiste una modalità per evitare sprechi perché non metterla in atto? Chiedere ai genitori di inviare un SMS che comunichi in tempo utile l'assenza del proprio figlio a scuola e quindi l'impossibilità a usufruire del pasto per quel giorno inizialmente non ci sembrava una difficoltà insormontabile: ma è comunque stata superata. Siamo così giunti a una soluzione alternativa: i genitori comunicheranno l'assenza dei propri figli agli insegnanti i quali, confrontatisi con il registro degli assenti, la riferiranno al personale della ditta".
"Per ciò che concerne il credito disponibile per coprire il contributo delle famiglie al pasto – conclude il sindaco La Salvia – si è pensato ad un SMS gratuito quando lo stesso credito è prossimo ad esaurirsi, al fine di facilitare la ricarica che continuerà ad essere gratuita presso la scuola "Mauro Carella" e che, volendo, potrà essere effettuata anche presso le banche e gli sportelli bancomat (al costo di 1 Euro) o le ricevitorie convenzionate (al costo di 0,50 Euro). Infine, teniamo a sottolineare che non riteniamo le modalità finalizzate alla razionalizzazione della spesa un problema: dovremo spiegare non solo alle mamme ma anche a "commara Concetta" che i soldi pubblici (anche quelli delle sue tasse) potrebbero essere buttati via per non "prendersi il fastidio" di avvisare da parte di taluni. E non sono pochi se pensiamo che nei mesi invernali possono essere assenti in una scuola anche alcune decine di bimbi (per 5€ cadauno da rimborsare se prodotto e non consumato, per i giorni di assenza…..). Ciononostante, restiamo disponibili ad ascoltare e dialogare con chiunque, purché le proposte non consolidino lo spreco di alimenti e risorse della collettività".
Ecco la tabella che riassume il servizio di "mensa scolastica", con lo schema di come è cambiato, rispetto allo scorso anno:
IERI – OGGI
RICARICA CON SCHEDA RICARICABILE
COSTO
• 1° fascia: 2,00€ (secondo bambino: 1,50€)
• 2° fascia: 2,50€ (secondo bambino: 1,88€)
• 3° fascia: 2,75€ (secondo bambino: 2,06€)
RICARICA CON CODICE INDIVIDUALE
COSTO
• 1° fascia: 2,20€ (secondo bambino: 1,65€)
• 2° fascia: 2,80€ (secondo bambino: 2,10€)
• 3° fascia: 3,10€ (secondo bambino: 2,32€)
DOVE RICARICARE
Alla scuola "Mauro Carella", presso la postazione fissa, negli orari stabiliti. L'operazione è gratuita
DOVE RICARICARE
• Alla scuola "Mauro Carella", presso la postazione fissa, negli orari stabiliti. L'operazione è gratuita
• Agli sportelli bancomat indicati dal gestore del servizio (costo 1€ a ricarica);
• Presso le tabaccherie autorizzate (costo 0,50€ a ricarica)
SE ESAURISCO IL CREDITO
Nessun meccanismo di protezione: il bambino non mangia a scuola SE ESAURISCO IL CREDITO
A due pasti dall'esaurimento del credito arriva un SMS ad uno dei numeri indicati (il servizio dovrà essere gratuito!)
SE IL BAMBINO NON VA A SCUOLA
Nessuna comunicazione dovuta: il pasto, comunque preparato, veniva gettato e pagato interamente dalla collettività al suo prezzo intero
SE IL BAMBINO NON VA A SCUOLA
I genitori comunicano l'assenza dei propri figli agli insegnanti, i quali la riferiscono al personale della ditta che provvede alla preparazione e all'erogazione dei pasti
IL BAMBINO HA INTOLLERANZE O, UNA TANTUM, DEVE MANGIARE "IN BIANCO"
Viene comunicato all'inizio dell'anno scolastico. Esigenze transitorie vanno comunicate all'ingresso a scuola ai docenti o al personale ausiliario che se ne fa carico per quel giorno.
IL BAMBINO HA INTOLLERANZE O, UNA TANTUM, DEVE MANGIARE "IN BIANCO"
Viene comunicato all'inizio dell'anno scolastico. Esigenze transitorie vanno comunicate all'ingresso a scuola ai docenti o al personale ausiliario che se ne fa carico.
Ufficio Stampa Francesca Lombardi