Territorio
Mimose a caro prezzo
A causa dell'andamento altalenante delle temperature
Puglia - giovedì 8 marzo 2018
16.41
In occasione della Festa della Donna, mimose non ce ne saranno in giro per la Puglia. Quelle poche che si riusciranno a trovare dai fiorai avranno prezzi incrementati anche del 20 per cento rispetto all'anno scorso. Colpa dell'andamento climatico delle scorse settimane: l'anticipo di primavera di fine gennaio ha avviato le fioriture che sono state drasticamente bloccate dal gelo di fine febbraio. E così va anche per tutte le altre colture. Mentre non si hanno ancora notizie della richiesta di calamità da siccità avanzata per il 2017, già si fanno i conti dei danni causati dalla recente ondata di maltempo. "Passiamo da un evento estremo all'altro - dichiara Donato Rossi, presidente di Confagricoltura Puglia - Ma noi agricoltori siamo davvero in balia del vento, lasciati completamente soli a combattere con avversità che continuano a peggiorare". Il passaggio del gelo siberiano sui campi pugliesi ha prodotto danni che possono essere stimati solo in via del tutto approssimativa. "Il peggio deve ancora venire - spiega Rossi - Moltissime coltivazioni, e l'ulivo in particolare, hanno subito compromissioni all'apparato vegetativo che si stimeranno soltanto nella prossima campagna". E intanto numerose aziende, per l'incertezza climatica, hanno dovuto sospendere la maggior parte dei contratti di lavoro. "Rischiamo seriamente un crollo delle giornate lavorative - spiega Confagricoltura Puglia - Moltissimi lavoratori hanno dovuto incrociare le braccia e non per protesta, ma proprio per l'impossibilità di andare nei campi".
E la situazione non accenna a migliorare. L'andamento altalenante delle temperature è nettamente al di sopra delle aspettative per il periodo. E nonostante le piogge degli ultimi giorni, la Puglia non è ancora uscita dall'emergenza idrica iniziata nel 2017. I livelli registrati negli invasi regionali sono tutti al di sotto della media. La diga di Occhito sul Fortore, gestita dal Consorzio per la bonifica della Capitanata, indica alla data di ieri 6 marzo, una disponibilità di 143.174.600 contro i 213.105.800 registrati esattamente un anno fa. E mentre le scorte idriche non accennano ad aumentare, le temperature sotto lo zero registrate a fine febbraio hanno danneggiato in modo irrecuperabile le colture orticole e frutticole della regione. "Parliamo da anni di siccità e di eventi climatici estremi, ma forse non ci siamo mai trovati di fronte a una situazione come quella che si sta verificando quest'anno", afferma il presidente di Confagricoltura Puglia, Donato Rossi. La conta dei danni è in corso, ma i dati sono destinati a crescere in modo esponenziale, proprio a causa della combinazione dei due eventi. A essere seriamente danneggiate sono in particolare le colture arboree. "La fioritura già iniziata di mandorli e ciliegi - spiegano da Confagricoltura - è stata bloccata dalle gelate e questo si ripercuoterà ovviamente sul prodotto". I campi coltivati a ortaggi (carciofi, finocchi, cavoli) sono stati letteralmente rasi al suolo dall'ondata di freddo e la conseguenza già tangibile è un'impennata dei prezzi al dettaglio, ben oltre il 20%. Situazione un po' diversa per quel che riguarda il pomodoro da industria (prodotto in cui la Puglia primeggia): il danneggiamento delle produzioni in campo non avrà in tanto ripercussioni sul prezzo al dettaglio, quanto sulle relazioni industriali fra produttori e trasformatori.
Per gli uliveti di Puglia la situazione è ancor più drammatica. Tutta l'area a nord della provincia di Bari, l'hinterland, e buona parte della provincia di Foggia sono state duramente colpite dal gelo siberiano di fine febbraio. "Registriamo delle vere e proprie lacerazioni causate dal freddo intenso sulle piante - spiega il presidente regionale di Confagricoltura - le cui conseguenze si vedranno soltanto nel corso della prossima campagna olearia". Confagricoltura Puglia chiede alla Regione e al Ministero per le Politiche agricole che venga sbloccata la richiesta di risarcimenti per i danni provocati dalla siccità nel 2017 e che si arrivi a una stima, almeno provvisoria ma certificata, dei danneggiamenti causati dal gelo."Bisogna affrontare l'emergenza tenendo ben presente che - dice Donato Rossi - sulla partita climatico-ambientale si gioca il futuro dell'agricoltura pugliese, e italiana in generale. Rispetto alla crisi idrica, certamente destinata ad aggravarsi nelle prossime settimane, e al ripetersi periodico di eventi meteorologici estremi bisogna avere il coraggio di disegnare politiche di resilienza che vadano da una diversa gestione delle risorse (quella idrica in primo luogo, ma anche quelle finanziarie e in particolare i fondi dello sviluppo rurale) alla definizione di nuove forme di assicurazione e di garanzia che siano adeguate ai cambiamenti in atto".
E la situazione non accenna a migliorare. L'andamento altalenante delle temperature è nettamente al di sopra delle aspettative per il periodo. E nonostante le piogge degli ultimi giorni, la Puglia non è ancora uscita dall'emergenza idrica iniziata nel 2017. I livelli registrati negli invasi regionali sono tutti al di sotto della media. La diga di Occhito sul Fortore, gestita dal Consorzio per la bonifica della Capitanata, indica alla data di ieri 6 marzo, una disponibilità di 143.174.600 contro i 213.105.800 registrati esattamente un anno fa. E mentre le scorte idriche non accennano ad aumentare, le temperature sotto lo zero registrate a fine febbraio hanno danneggiato in modo irrecuperabile le colture orticole e frutticole della regione. "Parliamo da anni di siccità e di eventi climatici estremi, ma forse non ci siamo mai trovati di fronte a una situazione come quella che si sta verificando quest'anno", afferma il presidente di Confagricoltura Puglia, Donato Rossi. La conta dei danni è in corso, ma i dati sono destinati a crescere in modo esponenziale, proprio a causa della combinazione dei due eventi. A essere seriamente danneggiate sono in particolare le colture arboree. "La fioritura già iniziata di mandorli e ciliegi - spiegano da Confagricoltura - è stata bloccata dalle gelate e questo si ripercuoterà ovviamente sul prodotto". I campi coltivati a ortaggi (carciofi, finocchi, cavoli) sono stati letteralmente rasi al suolo dall'ondata di freddo e la conseguenza già tangibile è un'impennata dei prezzi al dettaglio, ben oltre il 20%. Situazione un po' diversa per quel che riguarda il pomodoro da industria (prodotto in cui la Puglia primeggia): il danneggiamento delle produzioni in campo non avrà in tanto ripercussioni sul prezzo al dettaglio, quanto sulle relazioni industriali fra produttori e trasformatori.
Per gli uliveti di Puglia la situazione è ancor più drammatica. Tutta l'area a nord della provincia di Bari, l'hinterland, e buona parte della provincia di Foggia sono state duramente colpite dal gelo siberiano di fine febbraio. "Registriamo delle vere e proprie lacerazioni causate dal freddo intenso sulle piante - spiega il presidente regionale di Confagricoltura - le cui conseguenze si vedranno soltanto nel corso della prossima campagna olearia". Confagricoltura Puglia chiede alla Regione e al Ministero per le Politiche agricole che venga sbloccata la richiesta di risarcimenti per i danni provocati dalla siccità nel 2017 e che si arrivi a una stima, almeno provvisoria ma certificata, dei danneggiamenti causati dal gelo."Bisogna affrontare l'emergenza tenendo ben presente che - dice Donato Rossi - sulla partita climatico-ambientale si gioca il futuro dell'agricoltura pugliese, e italiana in generale. Rispetto alla crisi idrica, certamente destinata ad aggravarsi nelle prossime settimane, e al ripetersi periodico di eventi meteorologici estremi bisogna avere il coraggio di disegnare politiche di resilienza che vadano da una diversa gestione delle risorse (quella idrica in primo luogo, ma anche quelle finanziarie e in particolare i fondi dello sviluppo rurale) alla definizione di nuove forme di assicurazione e di garanzia che siano adeguate ai cambiamenti in atto".