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Moser a Canosa per la mostra sulla storia del ciclismo prima del passaggio del Giro d’Italia
Dopo 29 anni è tornato in bici a Canosa di Puglia. Per salutare i suoi tifosi e visitare la mostra
Canosa - sabato 11 maggio 2013
12.21
Una lunga ovazione e tantissimi applausi hanno accompagnato l'arrivo del campione Francesco Moser (62 anni) che dopo 29 anni è tornato in bici a Canosa di Puglia (BT) per salutare i suoi tifosi e visitare la mostra dal titolo "La storia del ciclismo" con fotografie e cimeli della Famiglia Iacobone che ha dato molto al ciclismo locale e nazionale nel corso degli anni.
Ad attenderlo molte autorità: il presidente della Provincia Barletta Andria Trani Francesco Ventola, il sindaco di Canosa Ernesto La Salvia, il vice sindaco Pietro Basile, l'assessore allo sport Giovanni Quinto, Mons.Felice Bacco e alcuni componenti della Famiglia Iacobone, tra i quali Nicola, l'organizzatore della mostra, il fratello Antonio, attuale presidente del Gruppo Sportivo Campanella Ronchini, giunto appositamente da Imola per riabbracciare il suo amico di Palù di Giovo(TN) e poi l'ex giudice di gara Pasquale.
Sempre sorridente e disponibile nel firmare autografi durante il percorso della mostra che illustrava la storia del ciclismo ed in particolare la sua visita del 6 febbraio 1983 a Canosa e quella dell'anno successivo in occasione della 67ª Edizione del Giro d'Italia vinto davanti a Laurent Fignon e Moreno Argentin. Nella storia del ciclismo italiano Francesco Moser è il corridore che vanta più vittorie nel suo palmares, con 273 successi a cavallo tra gli anni settanta e ottanta mentre a livello mondiale è quinto assoluto.
La Puglia gli ha sempre portato bene, infatti nel 1976 ha conquistato la medaglia d'oro nella gara di inseguimento su pista a Monteroni di Lecce dopo il secondo posto di Ostuni nella prova mondiale su strada dietro al belga Maertens. In quindici anni da professionista, dal 1973 al 1988, ha vinto anche tre Parigi-Roubaix, due Giri di Lombardia e una Milano-Sanremo, oltre ad un Campionato del Mondo su strada a San Cristobal, in Venezuela nel 1977, davanti al tedesco Dietrich Thurau e all'italiano Franco Bitossi. Dopo il ritiro dall'attività agonistica si è dedicato alla campagna nel Trentino, grazie all'attività imprenditoriale di vitivinicolo intrapresa non disdegnando le uscite in bici.
Nell'ambito della mostra è stata inoltre presentata la 25a Edizione de "La Francesco Moser", la pedalata cicloturistica sullo storico percorso in Val di Cembra programmata per il prossimo 16 giugno e destinata a raccogliere fondi per l'Associazione Trentina Fibrosi Cistica Onlus. La presenza di Francesco Moser sorridente ed ancora in forma smagliante ha acceso gli animi e l'entusiasmo dei tifosi che attendevano la carovana rosa partita da Mola di Bari, intorno alle ore 13,00 e passata da Canosa di Puglia intorno alle ore 16,00 circa con i due fuggitivi australiani James Cameron Wurf(classe 1983) e Jack Bobrige(classe 1989) in vantaggio sul gruppo della maglia rosa indossata da Luca Paolini (Katusha). Un tripudio di pubblico per il Giro d'Italia, tra le gare più amate dai tifosi sparsi nel mondo, intenti a seguire le tappe giornaliere pregne di forza, velocità, resistenza, destrezza, tecnica esecutiva, tutti elementi indissolubilmente legati che lo rendono armonioso e spettacolare.
Al termine della gara vinta allo sprint dal britannico Mark Cavendish dell'Omega Pharma-Quickstep si sono chiuse anche le porte della mostra dedicata al ciclismo che ha fatto registrare un'alta affluenza di visitatori, molti dei quali appassionati di ciclismo, emozionati davanti ai pannelli fotografici ed ai cimeli della Famiglia Iacobone.
I ricordi legati al recente passato del ciclismo attraverso i suoi protagonisti, per rievocare le loro imprese sportive che per certi versi hanno segnato la nostra identità culturale fatta di storia, tradizioni, sentimenti e tanta passione per il mondo del pedale.
Un doveroso ringraziamento va a tutti coloro che hanno voluto condividere questa pregevole esperienza, inserita nel programma "Aspettando il Giro d'Italia" promosso dall'amministrazione comunale e che hanno permesso l'allestimento della mostra a costo zero, ed in particolare a: Mons.Felice Bacco, ai miei due cugini omonimi, agli amici Suriano Donato e Rino di Nunno, Luigi Barbarossa e Savino Mazzarella, Saverio Luisi e Pasquale Grimaldi, Paco Bucci e Dino Pignatelli per aver reinterpretato la canzone "Il bandito e il campione" di Francesco De Gregori alla cerimonia di apertura, a Giovanni Forte e Fausta Dente, a Franca Tesoro e Patrizia Fioravante e poi agli organi di informazione per aver dato spazio all'iniziativa documentata nei dettagli ed arricchita dall'intervento del famoso campione Francesco Moser legato da profonda amicizia alla famiglia Iacobone, appassionata di ciclismo, ce l'hanno nel DNA, e fautrice dello sport del pedale alla portata di tutti.
Bartolo Carbone
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