Vita di città
Nel ricordo di Leonardo Marcovecchio
Il più popolare e vincente ciclista della storia canosina. A cura di Bartolo Carbone
Canosa - martedì 13 agosto 2013
10.13
Il 13 agosto dell'anno scorso veniva a mancare all'affetto dei suoi cari Leonardo Marcovecchio, molto conosciuto a Canosa di Puglia (BT) e negli ambienti sportivi in particolare, per la sua grande passione per la bici e per i successi conquistati in carriera.
La sua morte ha lasciato un segno profondo e un vuoto incolmabile nella famiglia, nella comunità canosina e nei cuori degli sportivi e appassionati di ciclismo che per onorare la memoria di un atleta, di un figlio, di un padre e di un marito hanno proposto il suo nome al Comitato "Premio Diomede" per l'attribuzione del riconoscimento alla memoria.
Sul sagrato della Cattedrale di San Sabino, il 19 luglio scorso, nel corso della XIVa Edizione del "Premio Diomede" alla presenza della moglie Angela Vassalli, dei figli Lucia, Antonio, Filomena, Salvatore, dei nipoti, delle autorità cittadine, dei suoi amici e tifosi, è stato assegnato il "Premio alla Memoria" a Leonardo Marcovecchio (1941- 2012), il più popolare e vincente ciclista della storia canosina: """Uomo schivo e umile con dedizione e sacrificio è entrato a far parte di quel ciclismo romantico sano ed onesto. Campione di ciclismo e semplicità capace con le sue gesta di calamitare nella sua carriera l'interesse e l'entusiasmo di migliaia di appassionati della nostra regione""".
Una motivazione che ben riflette la personalità di un uomo corretto e leale, di un atleta encomiabile per serietà agonistica e morale sportiva che è riuscito con poche risorse economiche a coltivare la sua passione ciclistica, superando ostacoli e difficoltà di ogni genere, e a vincere oltre 80 corse, tra le quali ben 5 Campionati Regionali Pugliesi di Ciclismo Dilettanti dal 1964 al 1976, indossando le maglie delle più rinomate società sportive della Puglia.
Leonardo Marcovecchio è l'unico canosino ad aver vinto la Coppa San Sabino per ben due volte nel 1970 e 1976 con il Gruppo Sportivo Fracchiolla di Bari. Le sue imprese sportive fanno parte della storia del ciclismo locale che vanta una lunga e suggestiva tradizione con le sue indimenticabili pagine, di corse d'altri tempi, di racconti, di aneddoti e di foto ricche di sfumature e particolarità uniche.
"""La tua mancanza si sente ovunque. È difficile non pensare a te. Purtroppo non possiamo più vederci, ma un giorno ci incontreremo di nuovo, e, allora, sarà per sempre. Ora puoi correre liberamente fra le nuvole con la tua amata bicicletta, nel frattempo guardaci da lassù e proteggici. Il tuo ricordo rimarrà indelebile nel mio cuore e in quello dei tuoi cari e di chi ti vuole bene. Ciao nonno!""".
Una dedica firmata da Stefano Lapalombella raccolta su un social network che ha fatto commuovere, riflettere e sperare in uno sport come il ciclismo, più pulito e sano che ha avuto un testimonial significativo come Leonardo Marcovecchio, amato e molto seguito dai suoi concittadini e la sua storia serva da esempio per le giovani generazioni alla ricerca di nuovi e importanti traguardi da raggiungere con umiltà, determinazione, senso di responsabilità e rispetto altrui.
Bartolo Carbone
Riproduzione vietata anche parziale.
La sua morte ha lasciato un segno profondo e un vuoto incolmabile nella famiglia, nella comunità canosina e nei cuori degli sportivi e appassionati di ciclismo che per onorare la memoria di un atleta, di un figlio, di un padre e di un marito hanno proposto il suo nome al Comitato "Premio Diomede" per l'attribuzione del riconoscimento alla memoria.
Sul sagrato della Cattedrale di San Sabino, il 19 luglio scorso, nel corso della XIVa Edizione del "Premio Diomede" alla presenza della moglie Angela Vassalli, dei figli Lucia, Antonio, Filomena, Salvatore, dei nipoti, delle autorità cittadine, dei suoi amici e tifosi, è stato assegnato il "Premio alla Memoria" a Leonardo Marcovecchio (1941- 2012), il più popolare e vincente ciclista della storia canosina: """Uomo schivo e umile con dedizione e sacrificio è entrato a far parte di quel ciclismo romantico sano ed onesto. Campione di ciclismo e semplicità capace con le sue gesta di calamitare nella sua carriera l'interesse e l'entusiasmo di migliaia di appassionati della nostra regione""".
Una motivazione che ben riflette la personalità di un uomo corretto e leale, di un atleta encomiabile per serietà agonistica e morale sportiva che è riuscito con poche risorse economiche a coltivare la sua passione ciclistica, superando ostacoli e difficoltà di ogni genere, e a vincere oltre 80 corse, tra le quali ben 5 Campionati Regionali Pugliesi di Ciclismo Dilettanti dal 1964 al 1976, indossando le maglie delle più rinomate società sportive della Puglia.
Leonardo Marcovecchio è l'unico canosino ad aver vinto la Coppa San Sabino per ben due volte nel 1970 e 1976 con il Gruppo Sportivo Fracchiolla di Bari. Le sue imprese sportive fanno parte della storia del ciclismo locale che vanta una lunga e suggestiva tradizione con le sue indimenticabili pagine, di corse d'altri tempi, di racconti, di aneddoti e di foto ricche di sfumature e particolarità uniche.
"""La tua mancanza si sente ovunque. È difficile non pensare a te. Purtroppo non possiamo più vederci, ma un giorno ci incontreremo di nuovo, e, allora, sarà per sempre. Ora puoi correre liberamente fra le nuvole con la tua amata bicicletta, nel frattempo guardaci da lassù e proteggici. Il tuo ricordo rimarrà indelebile nel mio cuore e in quello dei tuoi cari e di chi ti vuole bene. Ciao nonno!""".
Una dedica firmata da Stefano Lapalombella raccolta su un social network che ha fatto commuovere, riflettere e sperare in uno sport come il ciclismo, più pulito e sano che ha avuto un testimonial significativo come Leonardo Marcovecchio, amato e molto seguito dai suoi concittadini e la sua storia serva da esempio per le giovani generazioni alla ricerca di nuovi e importanti traguardi da raggiungere con umiltà, determinazione, senso di responsabilità e rispetto altrui.
Bartolo Carbone
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