Eventi e cultura
Nel ricordo di Peppino Impastato
A 40 anni dall’omicidio di mafia
Italia - giovedì 10 maggio 2018
14.32
Diverse le manifestazioni svoltesi in Italia come le testimonianze rilasciate per ricordare la memoria di Peppino Impastato, giornalista e attivista ucciso dalla mafia il 9 maggio 1978, a Cinisi in provincia di Palermo, quando aveva 30 anni. """Il 2018 è un anno importantissimo""", ha dichiarato Giovanni Impastato, il fratello di Peppino: """'Nel quarantesimo anniversario dell'uccisione vogliamo passare il testimone coinvolgendo un'intera generazione con il suo messaggio. Per questo stiamo lavorando quotidianamente con tantissime scuole raccontando la storia di Peppino e ascoltando la voce di molti allievi e allieve di ogni età. Per questo incontriamo tanti ragazzi e ragazze a Casa Memoria, come ha voluto mamma Felicia, perché saranno loro che, 'con la cultura e tenendo la schiena dritta', costruiranno un futuro migliore"""'.
Nel 40° Anniversario dell'omicidio del giornalista Peppino Impastato il governatore della Puglia, Michele Emiliano ha rilasciato il seguente messaggio di ricordo: "Il 9 maggio di quarant'anni fa, mentre a Roma veniva ritrovato il corpo di Aldo Moro, assassinato dalle Br, la mafia a Cinisi ammazzava un giovane militante e giornalista, Peppino Impastato. Peppino, attraverso una piccola radio autofinanziata, urlò al mondo intero i crimini e gli affari dei mafiosi di Cinisi e Terrasini in primo luogo quelli di un suo parente, il capomafia Tano Badalamenti . Urlò al mondo quello che a Cinisi tutti sapevano, ma nessuno osava dire: i traffici illeciti della mafia e le collusioni con la politica. Denunciò l'indecenza e l'oscenità di quella mucillagine criminale che si serviva delle complicità, delle coperture e delle collusioni con pezzi del mondo "grigio" (politica, imprenditoria, affari, mondo delle professioni), che rappresentavano e rappresentano ancora oggi la spina dorsale del potere mafioso. La lezione di Peppino Impastato è racchiusa tutta qui: nella sua (e nostra) convinzione che essere sentinelle della legalità e della giustizia sia un compito di tutti i cittadini di buona volontà, non solo delle forze dell'ordine e della magistratura, e che occorre combattere con l'arma della responsabilità civile, nell'esercizio delle nostre funzioni, qualunque esse siano. Soltanto così riusciremo a marginalizzare la criminalità e la violenza e a sottrarle il terreno di coltura""" La lezione civile ed etica di Peppino Impastato, ucciso dalla mafia, è ancora di grande attualità e resiste attraverso il suo coraggio e le sue idee di libertà e di giustizia.
Nel 40° Anniversario dell'omicidio del giornalista Peppino Impastato il governatore della Puglia, Michele Emiliano ha rilasciato il seguente messaggio di ricordo: "Il 9 maggio di quarant'anni fa, mentre a Roma veniva ritrovato il corpo di Aldo Moro, assassinato dalle Br, la mafia a Cinisi ammazzava un giovane militante e giornalista, Peppino Impastato. Peppino, attraverso una piccola radio autofinanziata, urlò al mondo intero i crimini e gli affari dei mafiosi di Cinisi e Terrasini in primo luogo quelli di un suo parente, il capomafia Tano Badalamenti . Urlò al mondo quello che a Cinisi tutti sapevano, ma nessuno osava dire: i traffici illeciti della mafia e le collusioni con la politica. Denunciò l'indecenza e l'oscenità di quella mucillagine criminale che si serviva delle complicità, delle coperture e delle collusioni con pezzi del mondo "grigio" (politica, imprenditoria, affari, mondo delle professioni), che rappresentavano e rappresentano ancora oggi la spina dorsale del potere mafioso. La lezione di Peppino Impastato è racchiusa tutta qui: nella sua (e nostra) convinzione che essere sentinelle della legalità e della giustizia sia un compito di tutti i cittadini di buona volontà, non solo delle forze dell'ordine e della magistratura, e che occorre combattere con l'arma della responsabilità civile, nell'esercizio delle nostre funzioni, qualunque esse siano. Soltanto così riusciremo a marginalizzare la criminalità e la violenza e a sottrarle il terreno di coltura""" La lezione civile ed etica di Peppino Impastato, ucciso dalla mafia, è ancora di grande attualità e resiste attraverso il suo coraggio e le sue idee di libertà e di giustizia.