Manifestazione degli studenti
Manifestazione degli studenti
Scuola e Lavoro

Noi ci sentiamo offesi dal Sindaco

Le lamentele degli studenti canosini

A nome di tutti noi studenti delle scuole superiori di Canosa di Puglia(BT) vogliamo replicare alle parole poco lusinghiere a noi rivolte dal nostro sindaco, che a nostro parere ha perso ancora una volta la possibilità di dimostrarci di credere nell'unione di intenti che il nostro paese e nello specifico le scuole da noi rappresentate sono state in grado di dimostrare sulla questione ospedale. Riteniamo soprattutto informare che la manifestazione tenutas lo scorso 29 febbraio, che ha visto coinvolte tutti gli studenti, a differenza di quanto sostenuto dal nostro sindaco, non è stata oggetto di strumentalizzazione, ma a titolo informativo comunichiamo allo stesso che la manifestazione è stata da noi organizzata ed è stata condivisa, visto che l'unione fa la forza, con il comitato articolo 32. Ci è alquanto dispiaciuto apprendere che quello che noi ritenevamo una manifestazione d'intenti di unità volta a far sentire la nostra voce, soprattutto dopo l'accorato appello del nostro sindaco, all'inaugurazione dell'orologio del castello, in cui riteneva di lottare da solo contro la chiusura del nostro ospedale. E' stata ritenuta dal nostro Primo Cittadino, solo per quanto riguarda noi, una goliardata, un giorno di festa, un giorno in cui gli studenti non avevano voglia di andare a scuola, e che quindi sfruttavano questo giorno per non fare lezione. Mi dispiace contraddirlo, ma noi ci sentiamo offesi, e soprattutto non ci sentiamo in alcun modo rappresentati da lei, sindaco che ritiene che noi siamo ragazzi che non ragionano con la propria testa, che hanno voglia di esprimere i propri pensieri, e soprattutto che sono in grado di capire l'importanza che ha per il nostro futuro la chiusura del nostro ospedale. Oltretutto siamo canosini come lei e liberi di manifestare, liberi di far capire, a lei e al signor Emiliano che il futuro che ci state regalando è pessimo, e che sempre più amaramente saremo costretti ad emigrare anche per le nostre cure mediche oltre che per il lavoro. Cordialmente la inviterei pubblicamente a porgere le sue scuse per le parole offensive a noi rivolte, con l'invito di non ritenerci dei buoni a nulla e degli inetti, ma di prendere spunto dalla proverbiale voglia di fare giovanile per muoversi e mettere in atto un piano concreto per rimediare agli scempi che i suoi colleghi alla regione stanno producendo, e soprattutto non accontentarsi delle briciole.
Nunzio Pizzuto-Mauro Minerva-Alessandro Achille-Alessia Merra-Cosimo Saracino-Serena Montenero
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